Pino a quaranta anni fa Conversano aveva ancora la più importante e prestigiosa collezione di quadri della Puglia. A parte le tele conservate nelle sue stupende chiese, manteneva nel suo castello una raccolta di dipinti composta di oltre settanta esemplari parecchi dei quali considerati di «notevole pregio artistico» dall’allora Ministero dell’Educazione. Vi figuravano dipinti di Ribera, Caravaggio, Correggio, del Guercino oltre a varie tele di Paolo Finoglio.
Di quest’ultimo si imponevano prepotentemente all’attenzione dei pochi fortunati visitatori le dieci tele illustranti altrettanti episodi della Gerusalemme Liberata.
Parte di questo patrimonio però, fu alienato e prese la via del libero commercio assieme a parti di altre pregevoli collezioni d’arte.
La fortunata ed importante operazione conclusasi nel maggio 1978 condotta dalla Civica Amministrazione di Conversano con i notevoli e solerti contributi della Regione Puglia e dell’Amministrazione Provinciale di Bari ha consentito l’importante recupero delle tele in parola, che attualmente sono in restauro presso la Soprintendenza alle Gallerie di Bari.
Tale recupero costituisce un primo esempio di interesse dell’Amministrazione Comunale inteso a riappropriarsi dei Beni Culturali della città per restaurarli e riconsegnarli alla fruibilità pubblica.
Restano indubbiamente molti problemi da risolvere e primo fra tutti l’individuazione del luogo in cui sistemare decorosamente le tele. Viene spontaneo ipotizzare che esse debbano essere sistemate dove erano originariamente, ma per fare questo occorrerebbe venire in possesso del castello, restaurarlo ed adattarlo alle nuove esigenze di sede di iniziative culturali democratiche.
Ringrazio il Soprintendente arch. Riccardo Mola per aver voluto inserire nei prossimi programmi di restauro della Soprintendenza di Bari i necessari interventi sulle dieci tele del Finoglio e per aver dedicato ad esse particolare attenzione.
Esprimo un aperto apprezzamento per l’opera meritoria ed intelligente che hanno svolto Enzo Di Gioia, Santa Fizzarotti e Anna Nunziante — operatori estetici — per rendere più facile l’accostamento del pubblico, anche quello meno preparato alla lettura delle tele del Finoglio. Di esso potranno beneficiare non solo un pubblico indifferenziato, ma anche le scolaresche dei gradi più diversi per un auspicabile approccio all’arte che più ci appartiene, perché prodotta nella nostra terra, che è terra ricca di tradizioni culturali e di un passato attivo e prestigioso che deve stimolarci a mete di civiltà e di cultura adeguate.
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