LA PRIMA GRANDE MOSTRA DI CHAGALL IN PUGLIA, A CONVERSANO Dopo il clamoroso successo della mostra dedicata ad Antonio Ligabue, nel 2023, quest’anno il Comune di Conversano e Arthemisia rilanciano con una mostra dalla portata internazionale: un’intera monografia dedicata ad uno dei più importanti artisti del ‘900, Marc Chagall, con più di 100 opere.
COMUNICATO STAMPA Dal 20 aprile 2024, al Polo Museale - Castello Conti Acquaviva D'Aragona di Conversano, apre al pubblico la grande mostra Chagall. Sogno d’amore: oltre 100 bellissime opere attraverso cui viene raccontata tutta la vita e l’opera di uno degli artisti universalmente più noti e amati: Marc Chagall. A seguito dell’esperienza maturata lo scorso anno a Conversano con la mostra di Antonio Ligabue, che ha conseguito un grandissimo apprezzamento da parte dei visitatori, il Comune e Arthemisia rilanciano proponendo al pubblico un artista dalla portata internazionale quale Mar Chagall, evidente segno di crescita e progressione nella proposta culturale della Città.
Marc Chagall (Bielorussia, 1887 – Francia 1985) è uno dei più grandi artisti al mondo ed uno dei principali interpreti della pittura del Novecento che - con le sue opere universalmente note, un inconfondibile stile onirico e fantasioso e una vita ricca di tormenti - rappresenta un unicum nella storia dell’arte.
Ebreo ed esule dalla sua patria, proprio per il credo religioso, nel 1910 si trasferisce a Parigi per approfondire gli studi artistici. Attivamente coinvolto nella Rivoluzione Russa, fonda un’accademia d’arte nella sua terra natia, contestata pesantemente dal Governo. Torna in Francia, ma la seconda guerra mondiale lo costringerà a scappare in Spagna, in Portogallo e negli Stati Uniti. Nel 1944 perde la sua amatissima moglie, e questo sarà un ulteriore e tragico trauma nella vita e nell’opera dell’artista. Nel 1948 Chagall torna in Francia e si stabilisce in Provenza, dove abiterà fino alla sua morte nel 1985.
Chagall. Sogno d’amore rappresenta una straordinaria opportunità per ammirare oltre 100 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni dell’artista; un nucleo di opere rare e straordinarie, certificate e autorizzate dalla Fondation Chagall, provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico che consentono di ripercorrere la traiettoria artistica del pittore dal 1925 fino alla morte.
L’Amore è il fil rouge che unisce tutta la produzione di Chagall: amore per la religione, per la patria, per la moglie, per il mondo delle favole, per l’arte. La mostra, dal forte impatto emotivo, racconta un mondo tutto suo, intriso di stupore e meraviglia. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista: un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.
LA MOSTRA
Prima sezione - Opere uniche
Marc Chagall sviluppa una pittura espressiva e coloratissima, traendo ispirazione da un vissuto che si fonde con la fantasia creando universi magici.
In questa sezione è riunito un importante gruppo di opere – oli, gouache e disegni – attraverso il quale è possibile ripercorrere tutte le fasi creative della carriera dell’artista e individuare le sue tematiche chiave. Viaggiamo insieme a lui tra realtà e fantasia, immersi in un’atmosfera onirica in cui il divino e l’umano si intrecciano e si sovrappongono.
Marc Chagall nacque nel 1887 nella città di Vitebsk, nell'allora Impero russo. Questa città per metà ebraica e per metà russa, situata al confine tra Russia e Bielorussia, ha avuto un'influenza decisiva sull'infanzia di Chagall; l'atmosfera e i costumi di Vitebsk gli hanno lasciato ricordi e influenze culturali profondamente radicati. Questo periodo della sua vita è segnato dalla vita familiare, dal lavoro manuale del padre, dalle preghiere e dalle visite alla sinagoga, dalla frequenza scolastica, dai giochi dei bambini, dai sogni, dallo yiddish...; esperienze di un'infanzia che alimentano il suo profondo interesse per la natura, la vita quotidiana, le leggende popolari e le credenze ebraiche.
Fin da giovane fu sedotto dal messaggio dei testi biblici. Nel 1931 viaggia in Egitto, Siria e Palestina. L'eterno esiliato, l'ebreo errante, scopre le sue radici, la sua terra d'origine. L'esperienza significa per l'artista un ritorno alla tradizione del giudaismo, una profonda riflessione sulla propria identità e una comunione con la natura.
I suoi ricordi d'infanzia e la sua amata Vitebsk, così come le tradizioni russe e le scene bibliche, sono un elemento costante nel suo lavoro durante tutta la sua carriera.
Seconda sezione - La storia dell’Esodo L’esistenza di Marc Chagall è segnata dalla guerra e dallo sradicamento. L’autore raffigura l’esodo biblico come un’allegoria della persecuzione patita dagli ebrei in seguito all’invasione nazista della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale: una minaccia che aveva costretto l’artista a scappare da Parigi per trovare rifugio negli Stati Uniti.
Egli rappresenta attraverso ventiquattro scene l’avventura del popolo ebraico che, con l’aiuto di Dio e la guida di Mosè, fugge dalla schiavitù in Egitto per raggiungere la Terra Promessa.
Gli ebrei, liberi dall’oppressione, si convertono in una comunità dotata di una propria identità, indipendente, rispettosa delle leggi espresse nei Dieci Comandamenti rivelati da Jaweh al profeta sul Monte Sinai. Buona parte delle incisioni di questa serie riproduce o si ispira direttamente alle gouache realizzate sullo stesso tema da Chagall nel 1931.
Il testo biblico aveva sempre attratto il pittore, che attraverso di esso rientrava in contatto con le sue radici più profonde e con l’infanzia trascorsa nella comunità ebraica di Vitebsk. Riesce ad amalgamare il sentimento dell’amore e della fratellanza con il suo senso di sradicamento. In questa serie di litografie Chagall si rivela una volta di più un vero maestro della composizione e del colore.
Terza sezione - Favole Nel 1927 il gallerista ed editore Ambroise Vollard commissiona a Chagall l’illustrazione delle Favole di La Fontaine che saranno pubblicate da Tériade nel 1952.
La Fontaine, vissuto nel Seicento, è ritenuto uno dei più importanti autori di questo genere narrativo e le sue Favole sono considerate un capolavoro della letteratura francese.
Nell’illustrare questi racconti moraleggianti Chagall si rifà alla tradizione russa, alle icone e ai lubki, le colorate stampe popolari accompagnate da una semplice didascalia, tradizionalmente usate per istruire e informare il popolino e gli analfabeti.
Gli animali, d’altra parte, lo hanno sempre affascinato. È cresciuto in un villaggio in cui gli animali erano parte integrante della vita di tutti. Nelle acqueforti ispirate alle favole di La Fontaine tratteggia vitelli, mucche, maiali, rane, volpi, galli, formiche...
Un immaginario incantato pienamente all’altezza della fantasia e ironia dello scrittore francese. Nonostante la loro distanza nel tempo, La Fontaine e Chagall hanno aspetti in comune: il gusto per le tradizioni popolari, la capacità di penetrare il comportamento umano e un’immaginazione sconfinata.
In questo libro illustrato si crea una profonda simbiosi tra il tema, il testo e le illustrazioni.
Quarta sezione - Poesie “Un poeta con le ali di un pittore”, così Henry Miller definì Marc Chagall.
La letteratura era una delle grandi passioni dell’artista. Poco dopo essersi stabilito a Parigi nel 1911, Chagall fece amicizia con alcuni tra i più innovativi poeti d’avanguardia, autori che capivano istintivamente il mondo magico e metaforico dei suoi dipinti e incoraggiavano e sostenevano il giovane pittore.
Nel corso della vita Chagall coltivò sempre i rapporti con i maggiori scrittori del suo tempo e illustrò i testi di molti di essi. Blaise Cendrars, André Breton, Guillaume Apollinaire, André Salmon, Paul Éluard, Max Jacob e André Malraux, per citarne solo alcuni, erano suoi amici e ammiratori ricambiati.
Ma Chagall non si limitò a illustrare le opere altrui e si cimentò con la scrittura traducendo in parole il complesso universo dei suoi dipinti. Pubblicherà due libri, il primo dei quali – Ma vie [La mia vita], scritto in russo e tradotto dalla moglie Bella – sarà presentato a Parigi nel 1931. L’artista vi racconta gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e quelli della formazione, accompagnando il testo con semplici disegni. Nel 1975 a Ginevra uscirà il suo secondo libro, Poèmes, una raccolta delle liriche composte dal pittore tra il 1909 e il 1965.
L’editore è Gérald Cramer, l’amico che già nel 1968 aveva dato alle stampe una serie d'incisioni dell’artista intitolata anch’essa Poèmes: 24 xilografie raffiguranti un mondo onirico, pervaso dai ricordi e dalle ossessioni di Chagall, il poeta pittore.
Quinta sezione - Derrière le miroir. Parigi Derrière le miroir è una raccolta di litografie, pubblicata da Aimé Maeght nel 1954, che Marc Chagall dedicò a Parigi, la sua amata città. Tramite immagini coloratissime ne rappresentò gli elementi architettonici più distintivi, come la torre Eiffel, il Pantheon, Notre Dame... e, fluttuanti tra gli edifici, i suoi personaggi fantastici.
Chagall si trasferì per la prima volta a Parigi nel 1910, dove aprì uno studio nel quartiere di Montparnasse.
Non c’è da sorprendersi della sua decisione: la metropoli francese si era convertita nel centro nevralgico del mondo dell’arte, attraendo schiere di giovani appassionati di cultura e trasformandosi nella capitale delle avanguardie, dove erano confluiti tutti gli artisti affascinati dalle realtà bohème, dai caffè cosmopoliti, dalla possibilità di formarsi presso le accademie e i musei e, soprattutto, dai numerosi Saloni che mettevano a disposizione i propri spazi per esibirne le opere.
Parigi, che così tante volte gli diede il benvenuto e lo accolse, fu una delle sue principali fonti d’ispirazione. Le rese frequentemente omaggio nelle sue creazioni, rappresentando la torre Eiffel, quale simbolo della città e della sua storia, Notre Dame, suo monumento culturale insostituibile, Le Pont Neuf, La Ópera, oppure Le Carrousel du Louvre... Attraverso le sue opere grafiche Chagall celebrò questa città che, nelle sue parole, «illuminò il mio mondo oscuro, come se fosse stata il sole».
|