Dieci anni or sono pubblicai un mio lavoro (I Bianchi Destrieri del Guercio - tra fantasia e realtà) con la segreta speranza di risvegliare un interesse sui cavallirazza Conversano, la cui storia era fino a quel momento ignota sia a me che a gran parte dei miei concittadini.
Nel presentare il lavoro anticipai che mi sarei ritenuto soddisfatto se, all'interesse, si fosse accompagnata anche la (ri)nascita di un allevamento di quei famosi cavalli. Quel primo lavoro, portato a termine con l'entusiasmo della scoperta, conteneva comunque alcuni elementi di totale invenzione (per esempio il testo relativo alle bramose voglie di Cecilia, a Conversano è stato utilizzato per presentare una rubrica telefonica), altri invece si basavano su documenti che, se pur attestavano l'esistenza nel territorio della contea di un allevamento di cavalli bianchi, non erano determinanti nello stabilire la diretta discendenza dei famosi lipizzani dai nostri cavalli. Né ha contribuito a fare chiarezza su questo rapporto di discendenza genealogica, un recente lavoro di un valente storico, quale può considerarsi Giuseppe Maria Fraddosio, che ha dato alla stampa nel 2001, un opuscoletto intitolato “Il cavallo del sud - breve saggio storico sul corsiero napoletano”.
Da questo titolo i lettori trarrebbero la convinzione che il saggio riguarda i cavalli originari della città di Napoli, mentre invece, scrive l'autore, riguarda i cavalli del Regno. Ma nelle 44 pagine del volumetto un brevissimo cenno ai nostri bianchi destrieri, per dire che appartenevano ad una razza privata di una famiglia di una nobiltà regnicola come gli Acquaviva di Conversano.
Comunque il legame fra i lipizzani e i nostri, negli anni compresi tra il 2000 e il 2005, trovò la sua consacrazione nel lavoro, intitolato “Sono Tornati” che vide la luce nel novembre del 2005 sempre per le Arti Grafiche Scisci.
Dopo questo secondo lavoro altre ricerche, effettuate nel Nord America dall'amico Franco Aloisio, la nascita di una associazione, la creazione di un allevamento dibianchi destrieri nel territorio della nostra città per iniziativa del dott. Francesco Minunni, mi hanno convinto a procedere ad un ulteriore aggiornamento. Mi sorregge la speranza che questa nuova edizione, riveduta ed ampliata risulti, più interessante rispetto alle altre due.
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