È il titolo dell’ultimo volume pubblicato da Antonio Fanizzi. E porta come ulteriore precisazione Cultura agraria e scientifica in Terra di bari tra ‘700 e ‘800. Fanizzi - nostro concittadino - è noto per una serie di studi storici “locali” sparsi in vari periodici e per Controversie e duelli degli Acquaviva d’Aragona dal 1636 al 1723 (Bari 1985). In questa sua nuova monografia, invece, analizza il contributo scientifico che in campo botanico ha offerto, alla cultura pugliese del suo tempo, il sacerdote Luigi Tarsia Incuria, canonico della nostra cattedrale. La notorietà, la considerazione e la fama di cui godette Luigi Tarsia Incuria è testimoniata - tra l’altro - dal fatto che questi fu invitato a tenere il discorso d’inaugurazione in occasione della costituzione della “Società Economica di Terra di Bari”. Fanizzi, nella sua monografia, delinea il contesto socio culturale nel quale si forma e quindi fiorisce la figura scientifica di Luigi Tarsia Incuria. E, quindi, ne analizza gli studi e le ricerche botaniche. Ha prefato il saggio Gianfranco Dioguardi, che sottolinea l’acribia e la vasta conoscenza del ‘700 italiano, napoletano e quindi conversanese del Nostro e definisce il libro “curioso, inusuale, interessante e stimolante”. In 7 appendici sono riportati altrettanti contributi del canonico Tarsia Incuria, pubblicati in parte sul “Giornale Enciclopedico di Napoli” o giunti sino a noi manoscritti. È un vero peccato che la memoria di Fanizzi manchi di un indice dei nomi e dei luoghi più notevoli.
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