Questo libro nasce dal desiderio di recuperare e restituire a nuova vita almeno una parte del patrimonio fiabesco e di tradizione orale della gente della Murgia.
In particolare di quella zona della Murgia alta del barese che ha come epicentro Altamura, il paese agricolo più popoloso del vasto altopiano, zona mai esplorata dagli studiosi del folclore e della letteratura popolare.
Le fiabe e leggende, qui riunite, raccolte dalla viva voce dei pochi anziani che ancora le ricordano, sono anche un pretesto narrativo per riproporre l’ambiente, la natura, i valori, i sentimenti più profondi e genuini di un popolo minuto ormai travolto dalla trasmutazione tecnologica e antropologica. La quale ha preteso, anche in questo tentativo di resurrezione, la sua vittima designata: il dialetto, un tempo unico mezzo di comunicazione linguistica per certi strati sociali, oggi uno dei tanti, accanto al linguaggio televisivo, gestuale, politichese, sinistrese, ecc. ecc. Di tutti questi universi linguistici, anche il dialetto ha subito l’influsso, ibridandosi e imbastardendosi. Inutile dunque inseguire una purezza della lingua accessibile ormai a pochissimi e per giunta in via di estinzione.
Meglio salvare i contenuti, ove possibile.
Contenuti comuni a molte aree geografiche diverse dall’alta Murgia barese, ma con essa accomunate dalla condizione esistenziale della civiltà contadina, pugliese e non.
Di qui le frequenti escursioni narrative in queste aree viciniori che rappresentano, anch’esse, luoghi dell’anima e del ricordo, luoghi dell’amore per una terra che è la propria.
L’ambizione, la pretesa forse (e ce ne scusi il benevolo lettore) è quella di comunicare alle nuove generazioni sia pure una piccola parte di quell’amore, che passa per la conoscenza di cose anche scomparse per sempre.
Ai giovani, ai ragazzi, ai bambini di oggi è dedicato questo libro che parla di cose di ieri. Se poi i grandi vi troveranno materiale per i loro studi (e la fiaba è una miniera inesauribile di ricerche psicologiche, antropologiche, sociali, economiche, storiche perfino) ben venga.
A noi preme di più far rivivere quelle storie antiche con la funzione per le quali erano nate. E poiché una resurrezione è sempre opera miracolosa e magica, questa introduzione è firmata da