Non è la prefazione che valorizza un'opera letteraria, culturale o musicale che sia, bensì il suo contenuto e, a tale proposito, devo confessare un certo timore nell'accettare questo compito a causa dello spessore culturale dell'Autore il quale spazia a 360° in tutti i campi. Ma la profonda amicizia e la sincera stima che nutro nei confronti del prof. Panarelli e della sua famiglia hanno prevalso su tutto e, intingendo la penna nell'inchiostro dei miei sentimenti, mi accingo a scrivere laprefatio a questo libro. A priori dico che parlerò poco dell'opera in se stessa perché essa, a mano a mano che scorreranno le pagine, si presenterà da sola in tutta la sua musicalità letteraria, in quanto scritta con il consueto stile sobrio e aristocraticamente forbito di cui l'Autore è maestro. Desidero invece fare delle riflessioni su quelle che sono state le mie primissime emozioni e "visioni" (dico bene, "visioni") quando Ubaldo mi mise davanti agli occhi quello che sarebbe stato il titolo di quest'opera: "COLLIER - 100 PERLE MUSICALI raccontate al Festival delle Bande". Esitai...! Nella mia mente presero a ruotare vertiginosamente due parole: "Collier....perle!...Collier. ...perle!"... Seguo da anni presentazioni di concerti, conferenze e incontri musicali condotti dall'autore il quale, veicolando attraverso la narrazione musicale arte, storia, geografia, costume e cultura varia, ha preso tutti per mano e appassionatamente ha narrato affascinanti e spesso inedite storie con una semplicità mai banale e con la sua naturale umiltà che lo distingue, dando libero accesso a chiunque di "vedere" realmente ciò che lui stava raccontando. Simile a un signore custode di antichi manieri, di cui solo lui possiede le chiavi d'accesso, con eleganza e una sorta di sacralità ha aperto in punta di piedi cancelli e portoni introducendoci in ambienti firmati dalla storia e in profumati giardini musicali. Egli, con il "flauto magico" di un linguaggio rigoroso e ad un tempo piacevole e accessibile, ci ha aiutato ad osservare, capire e gustare il pensiero che i vari compositori hanno voluto trasmettere attraverso le note musicali. Ora mi ritrovo davanti un libro dal titolo "prezioso", che ci dona qualcosa di cui solo l'Autore conosceva il valore intrinseco e di cui ci mette a parte. Qualcosa che con infaticabile tenacia ha cercato, scovato, trovato e custodito e ora vuole consegnare alla memoria di ciascuno di noi. Felice il titolo: l'autore, al pari di un pescatore di perle, si è immerso nei fondali della cultura musicale per poi tornare a galla con le perle più pregiate sì da costruire il suo "collier". Questa parola mi riporta alla mente un episodio riguardante un principe napoletano che usava donare alla sua consorte un filo di raffinatissime e pregiate perle ogni qualvolta ella metteva al mondo un figlio. Il principe, di figli, gliene fece fare tanti ... ma tanti ... tanti ...e la nobildonna alla fine possedette magnifici collier di perle che sfoggiava sul suo superbo décolleté con orgoglio e vanto durante le più importanti feste mondane. Oggi anche noi possiederemo un magnifico "collier di perle"! Non teniamolo nascosto dentro uno "scrigno" come solitamente si fa con le cose più preziose ma indossiamolo perché esso arricchisce la nostra cultura musicale, ammiriamo ogni perla facendola nostra, sì da poterla offrire ad altri in una sorta di catena culturale. Perché questo è il desiderio dell'Autore: donare il suo "tesoretto" a tutti. Grazie Professore e arrivederci con altre cento, mille PERLE....! Tanto sappia sin d'ora che noi sapremo sempre quando, dove e come indossarle.
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