Prefazione di Marilena Abbatepaolo
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Lui ama il mare ossessivamente e ossessivamente lei pensa di avere il maredentro
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NON PARTE NON RESTA - è questo il fil rouge che si snoda tra le pagine della nuova raccolta che Maria La Volpe ci regala. Un fil rouge che segna le tappe, introducendo contemporaneamente un inizio e una fine. Metafora, direi, della vita stessa che qui Maria mette a nudo. Partire o restare o ancora attendere. Tutto si disfa in questi tre verbi o piuttosto nella negazione di questi tre verbi: “non parte non resta” E' una Maria impegnata nella ricerca, quella che ritroviamo in queste liriche. Ricerca del senso delle cose e della vita stessa. E nella ricerca la poesia diventa racconto di sé, autobiografia e analisi. Maria scava dentro la sua anima, scava nelle sue memorie e nei suoi sogni, nelle sue illusioni e nelle attese disattese, per cercare le parole che descrivano l'immagine. L'immagine di sé. E' una Maria che si mette a nudo, che mette a nudo la sua anima. E ce la mostra senza indugi con tutta la fragilità e la forza del suo essere donna. Lei che è “la prima figlia / di un marzo allettato / allagato di memorie speranzose / rovinose memorie di un cuore” (Prima figlia), ci prende per mano e ci introduce in questo spazio, nel quale lei “sta ... in attesa / che il cielo più interno / sia finalmente gonfio” (Lei). Non è sola: dinnanzi a lei c'è lui. E “lui ama il mare” (Vita a vista), ama il senso delle partenze, perché è questo che il mare rappresenta. “Lei pensa di avere / il mare dentro” (Vita a vista): ecco, dovrebbero comprendersi allora, dovrebbero riconoscersi. Perché avere il mare dentro è metafora chiara del partire senza partire, del restare senza restare. Dovrebbero comprendersi e riconoscersi e, invece, lei è sola e tra i due si consuma il dramma dell'incomunicabilità. “Lei scrive ...per fargli pagare / la sua disattenzione” (L'attenzione) e la scrittura diventa un modo diverso per parlare di se stessi e per raccontarsi. Forse anche per comprendersi e comprendere. Ed è vero che sono diversi, “lei è un pino / lui un quercia” (Ciascuno a suo modo), ma “entrambi divorati / dal bruco della ribalta”. Forse basterebbe fermarsi piuttosto che “chinarsi / su nuove destinazioni” (Non sarà necessario). Basterebbe “cavalcare / le ragioni dell'estensione / senza ignorare / sul muro in comune / il gelsomino incapace...” (Non sarà necessario). Invece no, si va avanti e “marciscono sui rami / gli appelli non colti”
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Marilena Abbatepaolo L'Assessore alla Cultura del Comune di Polignano a Marei
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Postfazione dell'autrice
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Lui ama il mare ossessivamente e ossessivamente lei pensa di avere il maredentro
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Non parte non resta è il risultato della trasformazione di una circostanza in opportunità. Opportunità d’incontrare nuovamente la mia voce e la mia direzione. La circostanza? L’aver visto casualmente una mostra dello scultore polignanese Giuseppe Teofilo nel giugno 2009, qui a Polignano a Palazzo S. Giuseppe. Tra i lavori presentati dal Teofilo ho trovato particolarmente illuminante quello battezzato “Cradle”, una culla con sembianze di barca. Ammirando la scultura in questione, combattuta tra lo stare e l’andare, mi sono abbandonata ad una sorta di perpetuo presente, sentendomi a un tempo oggetto e soggetto di un’ invisibile e resistente ragnatela. Sospesa tra passato e futuro ho ripercorso il tratto aperto tra l’esserci stata e il non esserci ancora e mi sono imbattuta … negli scompensi che mi caratterizzano. Presto il continuo oscillare tra un polo e l’altro ha messo in serio pericolo la governabilità di spaccature e lontananze, per cui ad un certo punto della riflessione ho trovato naturale aver tradito in passato le ragioni dell’assolutismo amoroso per quelle della relatività affettiva, vivendo un obliquo sentimento d’amore, colpevole perché costruito su corresponsabilità e alleanze difficili da far rientrare nel costume corrente. Ho trovato, inoltre, naturale contemplare la vista dall’alto, quella che non perdona, quella che inchioda per il senso di precisione storica implicito. Requisito e criterio che non ho mai temuto e che ho sempre apprezzato in certa prosa e poesia. E in virtù di ciò ho trovato naturale, in definitiva, valorizzare il doppio, guardare al contrasto con rinnovata e promettente speranza, considerandoli insomma come la cartina al tornasole di situazioni volute o subite, comunque non statiche (situazioni che esistono effettivamente), la porta che s’accompagna /una volta aperta con l’occhio al vaglio delle possibilità d’apertura di un ingresso … e d’altra parte, senza farlo sapere, con l’orecchio altrettanto attento al crepitio delle pagine di un libro sfogliato velocemente (rovescio della stessa medaglia).
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Maria La Volpe
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Scheda bibliografica
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Autore |
Maria La Volpe |
Titolo |
Non parte non resta |
Editore |
A.G.A. Arti grafiche - Alberobello |
ISBN |
9788895089621 |
Prezzo |
€ 6.00 |
data pub. |
febbraio 2014 |
In vendita presso: |
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