La “Diocesi di Conversano”, l’«Archivio Capitolo della Cattedrale di Conversano» e la “Biblioteca Diocesana «D. Morea» di Conversano” hanno dato vita ad una collana di quaderni (è già disponibile il terzo numero) che sono stati emblematicamente intitolati “crescamus” (l’indicazione riprende il motto della facciata del nostro Seminario vescovile che testualmente recita: “Screscamus in illo per omnia”).
I direttori della collana (Vito Castiglione Minischetti e Angelo Fanelli) nella premessa al primo numero dei “crescamus” hanno esposto il programma cui intendono attenersi con la loro iniziativa.
Desiderano, anzitutto, offrire materiali manoscritti inediti che siano, in modo specifico, atti a fornire materiale che solleciti la promozione della ricerca storica del nostro territorio. In quest’ottica verranno proposti una serie di agili quaderni che, pur redatti secondo precisi canoni scientifici, dovranno sapersi rivolgere sia agli studiosi quanto al lettore comune. Infatti pertinenti introduzioni contestualizzeranno, storicamente, il materiale offerto.
Ne delucideranno i particolari più singolari. Ne chiariranno quei dettagli che potrebbero sfuggire ai non addetti ai lavori.
Quindi i documenti presentati, se originalmente redatti in latino, saranno seguiti da accurate traduzioni.
Questi apparati devono, per l’appunto, permettere anche al lettore meno provveduto di essere quasi portati per mano ad intraprendere quel singolare quanto affascinante viaggio che lo immergerà tra quei molteplici aspetti che riguardano i costumi, le tradizioni e le ricorrenze sacre e laiche più tipiche del nostro territorio e quindi tra i protagonisti della nostra storia e i loro stessi rituali religiosi e/o civili.
Se gli inediti che verranno pubblicati privilegeranno, di norma, la presentazione di documenti redatti da religiosi questa opzione non è dettata da una scelta arbitraria. É, malauguratamente, una scelta obbligata. Perché, infatti, sono le uniche testimonianze del patrimonio documentale della nostra città che, come è noto, è stato distrutto, una prima volta nel 1503, durante il sacco a cui fu sottoposta Conversano da parte di Gonzalo Fernandez di Cordoba. Poi nell’incendio del 1886. E poi ancora nell’incendio del 1911. Due esiziali avvenimenti, questi ultimi, che hanno interessato il primo gli archivi del Municipio e il secondo quelli della nostra cattedrale.
I documenti che verranno offerti al lettore hanno un’altra loro specifica particolarità che li rende, oltremodo, interessanti per lo studioso: sono stati redatti con periodicità, quindi offrono un’interna continuità. Sono purtroppo prettamente religiosi (si tratterà, per l’appunto, delle relazioni che il vescovo della nostra diocesi era tenuto a far pervenire alle autorità vaticane) ma, pur tuttavia, contengono preziose informazioni, tutte di prima mano, su usi, costumi, tradizioni, ricorrenze del nostro territorio.
Per questo dinnanzi ai lettori dei “crescamus” si squadernerà un intero mondo. E lo spaccato di vita che ne verrà fuori non sarà sempre e soltanto di vita religiosa, ma anche, intrinsecamente, civile, E, quindi, sociale. Infatti i documenti inediti che verranno presentati permetteranno di ricostruire fasi o momenti della storia del nostro territorio.
I “Crescamus”, per ciò, sono un’iniziativa che prosegue una nobile, antica tradizione cittadina che come è consolidata consuetudine si pone al servizio di tutta la nostra collettività.
|