Le priorità tecnico-conservative di un monumento dedicato ad Alessidamo, pugile di Metaponto, segnano il definitivo distacco di Donato Linzalata dall'uso di un materiale prediletto come il legno e da un costante impegno etno-antropologico che i disegni preparatori, vista l'assoluta coerenza d'ispirazione e di linguaggio, non fanno minimamente supporre. Il motivo sta nella necessità di non poter mantenere nella progettazione della scultura una posizione soggettiva. L'influenza dei tema proposto dal Comune di Bernalda era inevitabile nel momento di realizzare l'opera che, per di più, sostituiva con l'acciaio l'antico elemento e la sagomatura, il taglio, lo sbalzo, l'assemblaggio, la saldatura ai procedimenti di una tradizione millenaria. Dove le caratteristiche naturali dei legno (nodi, fenditure, corrosioni dei tarli) erano messe in evidenza per sottolineare l'immagine espressiva.
Quanto tecniche e materie dovessero costituire una parte importante della scultura, tali da dimostrare non solo l'interesse di Linzalata per il progresso, è nella riuscita comunicabilità delle forme oggettive e simboliche che, con continuità, senza preoccupazione alcuna delle nuove giunzioni e della frontalità sostituita al tuttotondo, si dispiegano nello spazio di Metaponto. Entrambe non interrompono il continuum impresso al suo lavoro che solo in tal modo può avere un ideale prolungamento tra il cielo e il mare jonico.
La ricerca formale, tuttavia, poneva un altro problema a chi si sentiva costretto a muoversi da un fondamento neoclassicistico per arrivare a un linguaggio di sintesi attraversando senza tentennamenti l'originaria espressione naturalistica rivelatasi, per anni, inseparabile dalla forma e dallo schematismo delle arti primitive improvvisamente messe a confronto con l'arcaismo dell'antica scultura greca. La semplicità e la simbolica riduzione dei modulo plastico, proprie di quest'ultima, determinano il monumento che oggi vediamo disegnarsi nello spazio con forme essenziali e vigorose, cariche di energiche oscillazioni trasmesse da linee sinuose, da sottili ramificazioni e articolazioni di segni, dalle saldature assunte quali decorazioni atte a visualizzare il ritmo e lo slancio dell'intera struttura liberandola del peso corporeo. Il procedimento utilizzato, è evidente, vitalizia tutto il monumento che dichiara di accogliere le suggestioni di poetiche coniugate lungo tutto l'arco dell'ultimo cinquantennio, aggiungendovi la singolare disposizione al ritmo dei metallo nell'aria, alle vibrazioni delle forme nel soffio indescrivibile dei vento e nella luce cangiante di un mare pronto a collaborare alla loro costante tessitura, tra i guizzi segreti della storia e i semplici elementi della natura.
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