Come è noto il rilievo storico, artistico e simbolico (in quanto fonte identitaria per la comunità che la ha costruita e quindi oggi la custodisce) che hanno i tre portali della facciata maggiore della cattedrale di Conversano sono stati, ripetutamente, messi in risalto e, questo, ha contribuito, senza dubbio, a renderli familiari, oltre che cari, alla memoria dei conversanesi e, inoltre, a chi ha avuto la ventura di poterli osservare come non occasiona turista dato il rilievo storico che ha la Cattedrale grazie al suo stile romanico pugliese. Però è solo da poco che i tre portali si possono realmente apprezzare perché riportati alla loro originaria, austera bellezza grazie ai lavori di restauro conservativo cui sono stati sottoposti tra il 2000 e il 2001. Chi, per ciò, non desidera soltanto limitarsi ad ammirare i portali di un monumento millenario, ma desidera, altresì, ripercorrere l’iter che li ha riportati al loro originario stato ha oggi, a disposizione una guida che lo può condurre a scoprire come sia stato possibile realizzare questo piccolo miracolo laico. L’ideale guida cui poco prima accennavamo la si può rinvenire, per l’appunto, nell’esaustivo saggio che Rosaria Colaleo ha dedicato a “I portali della Cattedrale di Conversano” (Editrice Parnaso, Foggia , pp.159, € 20, 70 ill. in b/n e alcune, di grande formnato, a colori). La Colaleo, infatti, non si limita ad offrire il solo resoconto, pur affascinante, dei risultati ottenuti dai restauri conservativi effettuati sui tre portali ma, dopo aver ripercorso la storia delle dominazioni in Puglia (tra 1200 e 1300), individua –rendendone partitamente conto - le linee direttrici della cultura figurativa romanico-pugliese, indicandone le tecniche di esecuzione e, quindi, i materiali che vi venivano impiegati. Riporta, poi ancora, un’altra impagabile serie d’indagini (storiche, geologiche, artistiche, effettuati sugli altri portali delle chiese romanico-pugliesi di Terra di Puglia e quindi sui materiali lapidei con cui venivano realizzati) che sono, per l’appunto, volte a stabilire quale tipo d’intervento restaurativo doveva essere condotto in modo specifico per i portali della cattedrale conversanese. Questi articolati studi storico-tematici si sono rivelati necessari perché ogni monumento, com’è noto, è una vera e propria ‘creatura vivente’ e ha, per ciò, sue peculiari esigenze dalle quali non si può affatto prescindere se si desidera preservarlo, realmente, dalle ingiurie del tempo. Infatti, come si sa, la facciata della cattedrale di Conversano è di epoca romanica e, anche per questo specifico motivo, la Colaleo ha condotto pure altra un’indagine tesa questa a cogliere, su un piano storico-comparativo, in modo specifico i risultati conseguiti dagl’interventi cui erano già state sottoposte le più note cattedrali di stile romanico pugliese di Terra di Puglia. Dati questi presupposti le ricostruzioni, storico-tecniche, approntate dalla Colaeo, per il volume ‘I portali’ editi dalla Parnaso Editrice di Foggia, risultano, singolarmente, rilevanti oltre che ineludibili. Offrono, infatti, un sintetico ma completo panorama della cultura figurativa della scultura romanico-pugliese e, per altro verso, confermano la validità degl’interventi restaurativi modulati per i tre portali della cattedrale di Conversano. Tipi d’interventi che, per ciò, si sono rivelati i più indicati proprio per risolvere i delicati casi di restauro conservativo di cui s’intendevano trovare le soluzioni più idonee. Con la doviziosa documentazione (grafica e fotografica) riprodotta in “I portali” la Colaleo poi documenta, non solo l’iniziale stato di degrado dei tre portali, quanto in modo specifico la validità dei risultati ottenuti. La congruenza stessa di questi risultati è poi convalidata, anche sul piano meramente storico, proprio dalle ricostruzioni storico-tematiche condotte, esemplarmente, dalla Colaleo. Ne “I portali” viene poi alla luce sia la magistrale conoscenza che la Colaleo dimostra di possedere, in modo davvero esaustivo, non solo nel campo del restauro della pietra quando poi ancora il suo fiuto di ricercatrice ch’è testimoniato dall’inedita documentazione di archivio che ha saputo reperire presso il Museo Comunale quanto presso l’Archivio Diocesano di Conversano, di cui è componente del team tecnico-scientifico. Per questa serie di motivi desta non modesto compiacimento constatare come la Colaeo sia riuscita a dominare una materia così complessa ed è poi riuscita ad arricchirla, per di più, con l’apporto, oltremodo sicuro (suo altro indiscutibile merito) anche dei più significativi risultati ottenuti della più recente produzione scientifica attinente i temi trattati ne “I portali”. Non per nulla “I portali della chiesa di Conversano” non è il primo contributo che la Colaleo offre alla comunità scientifica infatti, proprio di recente, ha curato (dopo averne effettuato la regestazione) la pubblicazione di “«Le carte» di S. Benedetto nell’Archivio Diocesano di Conversano” (collana ‘crescamus n. 10’, Scisci, Conversano 2008). Ed ha, inoltre, al suo attivo pubblicazioni di carattere scientifico che sono state ospitate su riviste italiane e straniere. Almeno un cenno, quindi, non può essere, comunque, affatto omesso per sottolineare i pregi degli apparati paratestuali de “I portali”. Gli apparati iconografici offerti in ‘I portali’ sono, infatti, quasi sempre inediti o comunque rari perché o rinserrati in archivi difficilmente accessibili oppure perché consegnati a riproduzioni d’antan e, per ciò, non sempre facilmente reperibili. Questi ultimi poi sono, comunque sempre, utilizzati e/o rutilizati per far da supporto visivo ai risultati delle ricerche condotte dalla Colaeo. Per questi specifici motivi le riproduzioni inserite ne “I portali” (sono ben 74) non risultano mai affatto esornative (pur risaltando,a volte, proprio per loro intrinseca bellezza) ma risultano specificamente funzionali al discorso che la Colaeo dispiega lungo il suo articolato contributo. Altro escamotage, quest’ultimo, che contribuisce, per l’appunto, a mettere in risalto uno dei non pochi pregi di una pubblicazione esemplare, quindi, non solo per le sue conquiste squisitamente scientifiche ma anche per l’esemplare cura editoriale ch’è stata posta in essere dai responsabili della Parnaso Editrice di Foggia che ne hanno curato sin nei minimi particolari la realizzazione avvalendosi - per la riproduzione utilizzata per rendere attraente la copertina- di un acrilico, appositamente realizzato, dal noto pittore, di origini veneziane, Tony Prayer. Va poi, infine, segnalato che “I portali” ( che si contraddistinguono anche per la loro raffinata eleganza) si propongono, inoltre, anche come il primo di una serie di volumi della Parnaso Editrice di Foggia (che saranno diretti sempre dalla medesima Colaleo) che verranno successivamente dedicati precipuamente, ancora, come “I portali della Cattedrale di Conversano”, all’«Arte in Puglia».
|