Non possiamo nascondere che quanto si prova, ogni volta che si sfoglia uno dei volumi che ha appena stato date alle stampe Antonio Fanizzi 1 , è un impagabile piacere, di natura prettamente intellettuale, che soddisfa ogni più raffinata esigenza erudita, esegetica e quindi poi anche ermeneutica che risulta quindi essere un non affatto suo estrinseco corollario. Infatti chi è appassionato, in specie, di storie municipali non può non correre a compulsarli (i contributi di Antonio Fanizzi, intendiamo!) per rivenirvi le cento e cento pepite erudite che Tonino Fanizzi (per gli amici che annovera numerosi per la signorile disponibilità che mostra nell’esaudire le richieste anche più singolari in fatto di dritte e quindi di preziose informazioni) riserva ad ogni sua pubblicazione. E che, per ciò, dispensa con una prodigalità che non può non essergli riconosciuta come una delle qualità che caratterizzano quindi anche i suoi stessi contributi cosiddetti minori. Questa sorta di miracolo laico si rinnova puntualmente, ogni volta che Antonio Fanizzi pubblica un suo contributo, perché è il frutto di decenni di ricerche anche precipuamente archivistiche (sempre arricchite dalle più recenti acquisizioni sul tema che tratta) che son messe a disposizione degli studiosi che sanno di non venire delusi dalle documentate, preziose e quindi sempre esaustive ricostruzioni filologico-erudite che Antonio Fanizzi offre loro con una acribia che è, per l’appunto, una delle cifre che contraddistinguono la produzione erudita di Antonio Fanizzi. Anche se in questa occasione non si può poi anche sottolineare (con particolare compiacimento) che questa sua ultima pubblicazione è anche un vero e proprio dono per gli occhi. Non per nulla “L’Abate Eustasio e la fondazione di Castellana 2 ”è stato affidato alla editrice Adda di Bari 3 che ha curato (con la nota, raffinata perizia artigianale) in ogni suo particolare questo volume che quindi offre quanto di meglio, oggi, possono offrire le più sofisticate tecniche editoriali digitali. Dato quest’ultimo che è testimoniato anche dalle splendide illustrazioni che son poste quasi a suggello terminale del testo. Si tratta di ben ventiquattro illustrazioni a colori (in gran parte a tutta pagina). E, per ciò, anche in questa sezione del paratesto si rinvengono documenti, questa volta prettamente iconografici, che, sino a ier l’altro, erano, quanto meno, poco noti 4 sin anche ai cultori della materia. Che il volume di Tonino Fanizzi non si rivolga esclusivamente agli addetti ai lavori (pur se è curato con la nota acribia filologica che contraddistingue ogni suo contributo) è poi significativamente rilevabile dal fatto che ha dedicato alcune pagine di questo suo ‘L’abate Eustasio e la fondazione di Castellana’ ad un accurato ‘glossario 5 ’ che permette, pure alle stesse persone colte (ma digiune di quelle ricerche specialistiche che son specificamente volte a risolvere le più delicate querelle storico-municipali) di superare gli inevitabili tecnicismi di cui, a volte, non si può non valere proprio uno scrupoloso studioso se questi vuole attenersi ad un linguaggio che deve essere, allo stesso tempo, tecnico ma anche suggestivamente comunicativo proprio per conservare la proprietà specifica della materia che tratta. E che non può non essere dipanata se non utilizzando i ferri del mestiere che, oggi più che non ieri, mettono a disposizione le più aggiornate metodologie storico-ermeneutiche. Si tenga poi pure presente che non è affatto dovuto ad un refuso se sul frontespizio del volume è indicata Castellana e non, in suo luogo, ‘Castellana Grotte’. Come, per l’appunto, non amava indicare la sua ‘Castellana’ il mai a sufficienza compianto Marco Lanera 6 cui tanto devono anche i conversanesi che hanno cara la memoria di chi ha loro offerto - con una generosità che non ha ancora avuto pari – studi che hanno indubbiamente segnato, come non era mai successo in precedenza, una nuova (e quindi sostanzialmente rivoluzionaria quanto ben precisa e identificabile) stagione di ricerche di storia patria che ha investito beneficamente anche (e, quindi, non solo) non pochi temi di storia locale non solo prettamente conversanese. Ci corre, infine, il piacevole obbligo di segnalare che lo stesso titolo che è riportato sul frontespizio del volume che abbiamo purtroppo avuto modo, unicamente, di poter sinteticamente segnalare in questa sede: non deve ingannare. Infatti, in proposito, non si può affatto dimenticare (riserviamo questa annotazione erudita ai pochi che ancora non ne hanno precisa contezza) che ‘Castellana 7 ’ è legata a Conversano 8 a filo doppio: da circa seicento anni di storia. E, quindi, quasi indissolubilmente anche ai suoi stessi feudatari 9 quanto alle altrettanto celebri (e celebrate 10 ) badesse mitrate che hanno retto, sino al recente passato, il monumentale complesso architettonico di san Benedetto 11 che deve non poco proprio alle sue stesse badesse che lo hanno amministrato (con saggia, caparbia previdenza) ed alle quali si deve scrivere gran parte dell’allure che ancor oggi promana dal monumentale complesso architettonico per cui va nota anche la città che ha avuto il privilegio di averlo avuto nel suo seno. Complesso che, come è noto, costituisce, ancor oggi nel centro storico antico di Conversano 12 , “quasi una vera e propria città nella città” 13 . Che risulta quindi, di fatto, un simbolo, tutt’altro che immateriale, anche del prestigio di cui hanno goduto, per un gran torno di anni, le sue monache di clausura che appartenevano alle più nobili casate di Terra di Bari e sin anche di altre province del vice regno napoletano 14 . E che ha quindi avuto (come non doverlo rimarcare) quali sue badesse e quindi come privilegiate amministratrici dello stesso monumentale complesso monastico: figlie, sorelle (e strette parenti) in maniera precipua dei conti di Conversano 15 . Conti che, quindi spesso, per loro mezzo hanno amministrato i beni che avevano in dote e tra questi vi era, per l’appunto, il feudo di Castellana.
1 Per il curriculum vitae e quindi un aggiornato elenco della produzione storico-erudita di Antonio Fanizzi,
2 Cfr. A. Fanizzi, L’Abate Eustasio e la fondazione di Castellana del 1171, collana ‘Centro di studi storici ‘Marco Lanera, n.1’, Banca di credito cooperativo di Castellana Grotte – UipolSai - ‘Master’ e Agriturismo Serra Gambetta di Castellana Grotte, M. Adda Editore, Bari 2016, pp.176 con 24 ill. a colori fuori testo.
4 Ci riferiamo alle riproduzioni che propongono il recente rinvenimento sul mercato inglese del dipinto di Giulio II Acquaviva d’Aragona realizzato da Paris Bordon, per cui si cfr. la scheda dedicata a P. Bordon, Giulio II Acquaviva d’Aragona, a c. di A. Donati in “Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona. Pittori veneziani in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia”, a c. di N. Barbone Pugliese – A. Donati e L. Puppi, C. Grenzi Editore, Foggia 2012, p.241 e al Probabile ritratto di Andrea Matteo Acquaviva d’Aragona proposto in “ Venezia e la Puglia nel Cinquecento”, Atti del convegno di studi Bitonto 25-26 ottobre 2013”, a c. di N. Barbone Pugliese – A. Donati e L. Puppi, C. Grenzi Editore, Foggia 2015, p.24. Il che ci dimostra, se ce ne fosse bisogno, quanto siano aggiornati i dati che Antonio Fanizzi riporta nel suo contributo dedicato anche a dirimere la querelle nata sulla fondazione di Castellana.
5 Cfr. A. Fanizzi, L’Abate Eustasio e la fondazione di N. Barbone Pugliese – A. Donati e L. Puppi, C. Grenzi Editore, Foggia 201Castellana del 1171, op. cit., pp.147-148.
6 Il volume di Antonio Fanizzi, già più volte citato in queste stesse note poste al termine della segnalazione de L’Abate Eustasio e la fondazione di Castellana del 1171, è stato sponsorizzato dal ‘Centro di studi storici ‘Marco Lanera’, di cui è stato di recente nominato presidente lo stesso dr. Antonio Fanizzi. Per quanto attiene alle iniziative del ‘Centro studi’, appena menzionato, si tenga presente quanto i responsabili organizzativi dello stesso hanno dettato, in occasione della pubblicazione del primo volume della collana del ‘Centro’ in questione che recita:“ Il Centro di cultura storica “Marco Lanera”, intitolato all’indimenticato storico e ricercatore castellanese, dopo svariati eventi legati alla storia del meridione e della nostra città, dà inizio ad una collana di volumi che centreranno l’attenzione sulle vicende storiche del nostro territorio e le personalità che ne hanno tracciato le linee guida culturali e la memoria. Lo si vuol fare mantenendo alto il livello tecnico delle pubblicazioni, in ricordo del lavoro certosino svolto da Marco Lanera, nel delineare le origini della nostra comunità smantellando leggende e favole, ma soprattutto basando la sua ricerca unicamente sui documenti, andando spesso a correggere perfino alcuni suoi predecessori meno attenti. In più, consci del fatto che un libro oltre che nelle biblioteche, dev’essere acquistato dagli appassionati e diventare veicolo di idee, informazioni e cultura, cureremo la veste grafica e la presenza di immagini. Questo primo volume, non a caso realizzato da uno dei migliori allievi del Lanera, il presidente del centro, Antonio Fanizzi, è importante perché tira le somme sugli studi relativi alle origini di Castellana, e traccia in maniera analitica, ma discorsiva le vicende dei feudatari conversanesi, praticamente sconosciuti anche ai lettori castellanesi più avvezzi alle cose del passato”, cfr. http://www.addaeditore.it/product.php?id_product=996.
9 Cfr. Prof. Can.co Cav. dottore in lettere Giuseppe Bolognini, Storia di Conversano dai tempi più remoti al 1865 corredata di documenti e di tavole genealogiche, Canfora, Bari 1935, XIII anno dell’era fascista e A. Fanizzi, Historie edite e inedite di Conversano, collana ‘ crescamus n. 4’, Conversano 2006.
10 Cfr. M. Lanera, Appunti per la storia del monastero di S. Benedetto di Conversano, estratto da Studi di storia pugliese in onore di G. Chiarelli, vol. I, Congedo, Galatina 1972 Id., Lettere della badessa. Conversano. La corrispondenza ordinaria del monastero di S. Benedetto (Sec. XVI), Congedo, Galatina 1990; A. Fanelli, La giurisdizione badessale di Conversano, diritto femminile, in Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche, vol. IV, a cura di Vito L’Abbate, Tipografia Pineta, Conversano 1997, pp. 73-90.
11 Per il monachesimo cistercense femminile si cfr. Cariboni G., Il monachesimo femminile cistercense. Ipotesi per la lettura di una complessa realtà istituzionale in Il monachesimo femminile tra Puglia e Basilicata, Atti del convegno di studi promosso dall’Abbazia benedettina barese di Santa Scolastica (Bari 3-5 dicembre 2005), a c. di C.D. Fonseca, collana Per la storia della chiesa di Bari Studi e materiali n.25, Bari 2008, pp.61-74. Per la storia del cenobio benedettino, della sua chiesa e quindi del complesso agglomerato di vani e alloggi e dependance che costituivano una vera e propria cittadella nella città antica di Conversano e quindi anche per i casi in cui furono implicate, volenti o nolenti, alcune sue più o meno illustri ospiti cfr. S. Simone, Il mostro della Puglia ossia la storia del celebre monastero di S. Benedetto di Conversano, Pansini, Bari 1885; A. Amatulli, Il monastero di s. Benedetto di Conversano. Origine, trasmissione e difesa dei suoi privilegi, Biblioteca del Seminario Vescovile di Conversano, pp. XVIII-207 (tesi dattiloscritta), s.d.; G. Mongelli, Le Abbadesse mitrate di S. Benedetto di Conversano, Edizioni del santuario di Montevergine, Montevergine 1960; M. Lanera, Appunti per la storia del monastero di S. Benedetto di Conversano, estratto da Studi di storia pugliese in onore di G. Chiarelli, vol. I, Congedo, Galatina 1972; U. Panarelli, Il monastero di s. Benedetto di Conversano. Monografia storico-artistica, Scisci, Conversano 1977; F. Marangelli, Obbedire perché donne? Le monache di Conversano risposero di no, Ecumenica, Bari 1979; M. Lanera, Lettere della badessa. Conversano. La corrispondenza ordinaria del monastero di S. Benedetto (Sec. XVI), Congedo, Galatina 1990; A. Fanelli, La giurisdizione badessale di Conversano, diritto femminile in Storia e cultura in terra di Bari, vol. IV, Tipolitografia Pineta, Conversano 1998, pp. 73-90; A. Fanizzi, Cerimonie badessali, in Fogli per Castellana, n. 12, dicembre 1992, pp. 218-304; M. De Nigris, Dall’educandato alla professione solenne. Prassi e tradizione delle benedettine di Conversano (secc. XVIII-XIX), in Oltre le grate. Comunità regolari femminili nel Mezzogiorno moderno fra vissuto religioso, gestione economica e potere urbano, a cura di M. Spedicato e A. D’Ambrosio, collana ‘Saggi e ricerche n. 30’, Dipartimento degli studi di scienze storiche e geografiche - Università degli studi di Bari, Cacucci, Bari 2001, pp.207-224; Ibidem, Donne e monacazione nel monastero di San Benedetto di Conversano in Carte per la storia di Conversano, Arti Grafiche Scisci, Conversano 2002, vol. I, pp. 119-150;M. Intini, La memoria di donne potenti: Conversano, in La memoria dei chiostri , Atti delle prime Giornate di studi medievali. Castiglione delle Stiviere !!-13 ottobre 2001, G. Ardenna-R. Salvarani (a c. di), Brescia, pp.231-245; V. L’Abbate, Beni monastici a Conversano: il trappeto di s. Benedetto, in Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche, Tomo quinto, a c. di V. L’abbate, Congedo 2010, pp.41-60; M. Intini, La memoria delle donne potenti: Conversano, in La memoria dei chiostri, Atti della prime Giornate di studi medievali Laboratorio di storia monastica dell’Italia Settentrionale, Castiglione delle Stiviere (Mantova) 11-13 ottobre 2001, cura di G. Ardenna e R. Salvarani, CESIMB Centro studi per la storia degli insediamenti monastici bresciani / collana Studi e documenti, Marietti 2002, pp.231-245. Per la storia artistica del complesso di s. Benedetto cfr. M. D’Elia, La pittura barocca in La Puglia tra barocco e Rococò, Electa, Milano 1980, pp. 207 - 230; la scheda a firma di R. Lorusso Romito, Il complesso di s. Benedetto in Conversano in Insediamenti benedettini in Puglia. Catalogo, a cura di M.S. Calò Mariani, vol. II, Congedo, Galatina 1981, pp. 217-235; Ibidem, Note sulla chiesa di S. Benedetto di Conversano, in I santi Benedetto e Scolastica nel XV centenario della nascita, Atti del Seminario di Studi, Schena , Fasano 1981, pp.137 e segg.; Ibidem, Chiesa e monastero di S, Benedetto, in Il territorio di Sud Est a Bari in età medioevale. Società e ambiente,1983; P. Belli D’Elia, Conversano. Abbazia di S. Benedetto, in Puglia XI secolo, Bari 1975 (nuova edizione 1987), pp. 200-2006; Ibidem, Le committenze badessali (secoli XVI-XVIII), Le abbazie nullius, Schena, Fasano 1982, pp. 189-204 e Ibidem, Puglia romanica, Jaka Book, Milano 2003, p. 282; F. Vona, Le decorazioni parietali policrome della chiesa di San Benedetto in Conversano e alcuni nuovi ritrovamenti. Appendice: studio diagnostico sui materiali costruttivi e sui prodotti del degrado (G. Quarta - D. Melica) in Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche, Tomo quinto, a c. di V. L’abbate, Congedo 2010, pp. 21-30. Per la regestazione delle ‘carte’ del cenobio benedettino, cfr. Le carte del monastero di S. Benedetto nell’Archivio diocesano di Conversano, a cura di R. Colaleo e M. Lippolis, Presentazione di A. Fanelli e V. Castiglione Miniscetti, Introduzione di R. Colaleo e M. Lippolis, collana crescamus n.10 condiretta da A. Fanelli e V. Castiglione Minischetti, Arti Grafiche Scisci, Conversano 2008 e Monastero di s. Benedetto in “Le fonti di Conversano”, vol. II. L’archivio della Curia vescovile, a cura di Cristiana A.M. Guarnieri e A. Caprio, Presentazione di D. Padovano vescovo di Conversano-Monopoli e di V. Castiglione Minischetti e A. Fanelli condirettori dell’Archivio Diocesano di Conversano, Prefazione di C. Lavarra direttore scientifico Centro sperimentale di Storia e Arte Conversano, Introduzione di G. Dibenedetto direttore dell’Archivio di Stato di Bari e soprintendente archivistico per la Puglia, con i saggi L’archivio diocesano di Conversano. Un laboratorio di sperimentazione archivistica di D. Porcaro Massafra e L’archivio della Curia vescovile di Conversano di C. Guarnieri, Appendice I. Prospetto dei fondi dell’Archivio Diocesano di Conversano a cura di C. Guarnieri e A. Caprio; Appendice II, Il progetto ‘Pergamo’ per la riproduzione digitale dei fondi pergamenacei pugliesi di C. Palma; Appendice III, Repertorio del fondo pergamenaceo dell’Archivio diocesano di Conversano generato da ‘Pergamo’ on-line a cura di R. Marino, Congedo, Galatina 2008, pp.195-266.
12 Cfr. A. Fanizzi, Toponomastica di Conversano in Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche III, Pubblicazioni del Museo Civico, a cura di V. L’Abbate, Congedo, Galatina 1991, pp.7-58.
13 Cfr. M. Fantasia, Le benedettine e la gestione dell’Ospedale, in I santi Benedetto e Scolastica nel XV centenario della nascita, atti del seminario di studio 6/7 dicembre 1980, collana ‘Corpus historicum cupersanense n. 2’, Società di Storia patria per la Puglia Sezione di Conversano e Comune di Conversano, Schena, Fasano1981, p. 100 e V. L’Abbate, Beni monastici a Conversano: il trappeto di s. Benedetto, in Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche, Tomo quinto, a c. di V. L’abbate, Congedo 2010, pp.41-60.
14 Cfr. M. De Nigris, Dall’educandato alla professione solenne. Prassi e tradizione delle benedettine di Conversano (secc. XVIII-XIX), in Oltre le grate. Comunità regolari femminili nel Mezzogiorno moderno fra vissuto religioso, gestione economica e potere urbano, a cura di M. Spedicato e A. D’Ambrosio, collana ‘Saggi e ricerche n. 30’, Dipartimento degli studi di scienze storiche e geografiche - Università degli studi di Bari, Cacucci, Bari 2001, pp.207-224; Id., Donne e monacazione nel monastero di San Benedetto di Conversano in Carte per la storia di Conversano, Arti Grafiche Scisci, Conversano 2002, vol. I, pp. 119-150.
15 Cfr. A. Fanizzi, Catalogo badessale, in Angelo Fanelli Appendice in Cronotassi episcopale della chiesa di Conversano. Note bibliografiche, iconografiche, araldiche e documenti archivistici inediti. Vol. I: la protostoria, collana “Biblioteca di cultura pugliese, n. 38”, Congedo, Galatina 1987, pp. 185-186, nota n. 63 e Id., Cerimoniali badessali, in Fogli per Castellana, n. 12, dicembre1992, a cura della Biblioteca civica “G. Tauro” di Castellana Grotte, pp. 218-304.
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