Nato a Conversano il 5 marzo 1937, dopo aver frequentato il Liceo Chimico, ottenne la Laurea in Chimica. Insegnò in varie scuole, ma in seguito ebbe la cattedra di Analisi Chimica Strutturale presso codesto Istituto, dove ha continuato il suo compito fino al pensionamento, senza risparmio di energie e dedizione.
Proprio per questa sua volontà di promuovere negli alunni il senso di responsabilità e di riflessione nel valore dell’apprendimento, perno centrale fu la costruzione della personale dignità e crescita, la famiglia ha voluto mantenere alta la sua memoria con una Borsa di Studi per le nuove e meritevoli leve di studenti.
Ebbe una carriera scolastica piuttosto avventurosa, con alti e bassi che seppe superare sempre con la sua tenacia e con uno spirito costruttivo che lo rese simpatico a tutti. Laureatosi in chimica e sposatosi subito dopo, rinunziò ad una promettente carriera nelle industrie per la famiglia. Il suo mondo girava intorno ad essa perché pensava sempre al futuro dei figli e dei nipoti. Dopo varie esperienze in diversi tipi di scuola, prese “fissa dimora” (come spesso diceva) nell’ITIS “Luigi dell’Erba” di Castellana Grotte. Era contento del suo, ma spesso si isolava, perché la sua mente lavorava in continuazione. Il suo scopo principale era insegnare in modo diverso ed ampliare il campo delle analisi. Per vari mesi, infatti, frequentò il laboratorio di analisi presso il locale dell’Ospedale per portare novità anche negli esercizi e negli esperimenti scolastici, tentò di raccogliere tutte queste esperienze in un libro di esercizi pratici da portare a conoscenza degli alunni. Purtroppo le sue molteplici attività gli impedirono di portare a termine questo progetto. Iscritto all’associazione “Laureati cattolici” organizzava sempre qualcosa per dare un tono più allegro e meno monotono alle serate culturali. Andato in pensione, si dedicò al suo nascosto desiderio di scrivere. Nei suoi lavori si può scoprire il suo carattere ironico ma anche il suo grande amore per la famiglia e per il suo paese. Per meglio rinnovare la vita della sua associazione, che frattanto era diventata M.E.I.C. (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) accettò l’incarico di Presidente. Fu questa una buona decisione, perché riuscì ad attivare, incrementare e principalmente ad animare tutto il contesto associativo, con celebrazioni religiose, serate festose, viaggi interessanti e culturali. Riuscito ad organizzare e realizzare il viaggio in Russia, una sera si fermò nel centro della piazza del Cremlino e fece tutte le sue considerazioni sui cambiamenti di vita che si possono ottenere con la buona volontà e il desiderio di condividere con tutti gli altri nuove sensazioni e nuove conoscenze. La sua mente era come un vulcano attivo, ma quando incominciò a notare che il suo stato fisico non era più in grado di dare il massimo, lasciò al presidenza. Incominciò a lottare con tutto se stesso contro il male che in breve lo portò via. Per tutte queste qualità di marito, padre, professore e presidente, la famiglia ha voluto che fosse sempre ricordato così come era: semplice, gentile e amico di tutti.
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