Con la pubblicazione del presente volume, che funge da catalogo della mostra Gli organi storci di Conversano (chiesa di S. Benedetto, 22 dicembre 2023 - 25 aprile 2024) il Centro Ricerche di Storia ed Arte mira a promuovere la conoscenza del pregevole patrimonio organarlo locale diffuso negli edifici sacri, a valorizzare e a tutelare gli antichi organi a canne e a incentivare, in una comunità in cui è tradizionalmente viva la cultura musicale bandistica, una reale conoscenza della musica liturgica dei secoli scorsi tramite l’esecuzione di brani sugli strumenti per i quali e con i quali essa fu prodotta.
Il volume si apre con l’ampio contributo introduttivo di Claudio Ermogene Del Medico, frutto di un certosino lavoro di ricerca archivistica e di competenze storiche e liturgico-musicali, in cui vengono ricostruite le vicende degli strumenti ancora esistenti e di quelli ormai perduti. Tra questi ultimi spicca l’organo monumentale del Duomo: commissionato in epoca rinascimentale dal vescovo Donato Acquaviva d’Aragona, gelosamente custodito per secoli dai presbiteri del Capitolo Cattedrale, ripetutamente restaurato nel corso dei secoli e purtroppo distrutto dal terribile incendio del 1911. L’assenza di un voluminoso antico organo caratterizza anche le chiese di S. Michele Arcangelo (Paolotti), di S. Giuseppe e di S. Maria dell’isola.
Essendo gli organi a canne particolari e complessi manufatti sonori, caratterizzati da una stretta interconnessione tra la componente artistica (prospetto, cassa decorata, ante dipinte, etc.) e specifiche connotazioni tecnico-funzionali, si è scelto di descrivere ciascun strumento in maniera chiara e comprensibile, ma senza rinunciare alla scientificità, in una esaustiva scheda che integra l’aspetto storico-artistico e la componente fonicomeccanica, a firma rispettivamente del sottoscritto e dell’organaro Antonio Filipponio; il tutto corredato da un’ampia documentazione fotografica. A chiusura del volume vi sono due Appendici, un Glossario e una Bibliografia essenziale.
Dalla trattazione emerge chiaramente che Conversano era, nei secoli addietro, una città che in campo musicale non aveva nulla da invidiare a centri urbani anche più grandi. Mi preme evidenziare che nella nostra comunità l’incipiente recupero di questo patrimonio organario dallo straordinario valore musicale, artistico, storico e tecnico è stato avviato in tempi recenti con la rinascita degli organi a canne delle chiese del Carmine, del Purgatorio e di S. Benedetto.
Nel 2018, per iniziativa dell’Associazione Musicale Culturale Artistica “Davide Gaetano D’Accolti”- Musica d’incanto, istituita in memoria del giovane Davide, prematuramente scomparso in un incidente stradale, è stato realizzato dall’organaro Nicola Puccini il restauro dell’organo della chiesa del Carmine grazie al contributo finanziario della famiglia D’Accolti, alle offerte liberali della Parrocchia e dei cittadini, oltre che per l’interessamento di S. E. Mons. Giuseppe Favale, Vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli, che si è concretizzato in un congruo finanziamento della CEI pari al 40% . Sempre nel 2018 il Centro Ricerche commissionava ad Antonio Filipponio, giovane e appassionato studioso nonché restauratore di organi a canne, una puntuale schedatura della componente meccanica di tutte le “macchine sonore” esistenti nella città, e l’Arciconfraternita del Purgatorio lo incaricava, nel contempo, di redigere il progetto di restauro dell’organo della chiesa, realizzato nel 1791 da Nicola De Simone junior, che giaceva in cantoria da tempo in disuso. Progetto che, grazie ancora una volta al sostegno di S.E. Mons. Giuseppe Favale, delegato per i beni culturali e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Pugliese, otteneva un significativo contributo del 50% per la parte meccanica, mentre le restanti spese (completamento della parte strumentale e cassa lignea) sarebbero gravate sull’Arciconfraternita, che con i proventi dell’iniziativa “Adotta una canna dell’organo”, è riuscita a portare a termine nel 2023 il restauro di entrambe le componenti: quella fonico-meccanica, eseguita magistralmente e filologicamente da Antonio Filipponio e quella della cassa lignea, policromata e dorata (argento e mecca), eseguita dalla restauratrice Rosanna Virginia Guglielmo, che ha recuperato le originarie cromie. Il restauro è stato presentato al pubblico lo scorso 13 ottobre, data del concerto inaugurale.
Quasi contemporaneamente al restauro dell’organo del Purgatorio si avviava, per interessamento di S.E. Mons. Giuseppe Favale e di don Felice Di Palma rettore della chiesa di San Benedetto, il progetto “Oblectatio Ars - Restauro della cantoria e dell’organo della chiesa di San Benedetto”, realizzato con il cofinanziamento dell’UE (POR FESR-FSE 2014/2020 - Regione Puglia - Asse VI -Azione 6.7 “Interventi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale”), il cui restauro è stato appena ultimato e presentato pubblicamente lo scorso 10 novembre, data di un altro concerto inaugurale.
Il restauro della parte meccanica è stato effettuato dalla ditta Giovanni Rega e la cassa lignea policromata e dorata, unitamente al matroneo-cantoria dalla ditta Rosanna Virginia Guglielmo.
Gli organi a canne con il loro valore documentario, spesso somma di stratificazioni di interventi innovativi, di ampliamenti, di adeguamenti a nuove esigenze timbriche e musicali, e la loro valenza storico-artistica, riconducibile al gusto estetico del tempo, a scuole artistiche e competenze artigiane altamente specializzate, esigono studi accurati e un forte impegno conservativo che nel caso di Conversano ci auguriamo si focalizzi sul recupero degli organi delle chiese di S. Francesco, il più antico della città, di S. Chiara e dei Santi Medici, possibilmente in una visione politica di sinergia istituzionale pubblico-privato nella speranza di poter inserire la nostra città nel circuito concertistico regionale e (perché no) anche nazionale, in costante crescita ed interesse.
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