L’Inventario dell’archivio Fantasia
È un volume di indiscutibile utilità questo ‘Inventario dell’archivio Fantasia’ (AGA Editrice, Alberobello 2019 ; con illustrazioni in bianco e nero sia nel corpo del testo che in un’apposita Appendice; 38 le pagine di Introduzioni e Testimonianze; quindi 516 quelle di testo, delle quali ben 25 dedicate agli ‘Indici dei nomi e dei luoghi’). Infatti la prima e più confortate constatazione che si registra, appena lo si squadernaè che -sulla scorta dei ‘materiali’ che vi sono censiti - si ha, quasi a portata di mano, gran parte dei tasselli che possono essere utilizzati come iniziali, ma ineludibili, fonti per ricostruire l’intera, sfaccettata ed invidiabile vita di Matteo Fantasia. Invidiabile esistenza che è riservata al figliolo di un modesto cappellaio che termina la propria vita come Presidente della sua Provincia. E questo gli permette di contribuire, in prima persona, alla rinascita del nostro Paese, dopo l’infausta Seconda guerra mondiale.
Se, quindi, si segue il percorso che suggerisce l’Inventariosi hanno a disposizione le principali tracce che Matteo Fantasia ha lasciato come uomo, come animale politico di razza e quindi poi anche come intellettuale cattolico impegnato nella vita sociale della sua Regione. L’Inventario, infatti, pone subito sotto gli occhi di chi lo compulsa gran parte delle singolari tracce alle quali abbiamo appena fatto cenno. E, quindi, permettono di cogliere alcuni tra i più distintivi momenti che hanno contraddistinto lo stesso modo di operare di Matteo Fantasia.
Proprio sulla soglia dell’Inventario ci vien offerto -supplemento invidiabile per ogni ricercatore - un anticipo di quanto poi si rinverrà, proprio in ben maggior copia, scorrendo i documenti di cui ci vien offerto un accurato, scientifico inventario. Infatti, nella sua parte iniziale ci offre un primo assaggio di quanto vien poi catalogato. L’Inventario è infatti, opportunamente, preceduto da un florilegio (non certo completo, ma indubbiamente suggestivo!) delle possibili testimonianze che si possono raccogliere intorno all’operato umano, civile e politico di Matteo Fantasia. E già solo queste prime testimonianze ci permettono di aver un tracciato dell’inesausta operosità che ha contraddistinto la dinamica laboriosa e quindi poi anche fruttuosa esistenza di Matteo Fantasia. Che è stato, come si sa, diligente studente. Quindi professore e Preside di istituti medi superiori. Poi ufficiale nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Poi ancora umiliato prigioniero dei tedeschi nei loro infami lager. Quindi organizzatore della vita politica conversanese. Poi ancora apprezzato politico di respiro provinciale e regionale. Ma poi anche promotore ed animatore di cultura: sia in campo provinciale che regionale.
Poiché Matteo Fantasia non ha mai abbandonato la sua città natale, anche - se non soprattutto - poi pure i conversanesi son presenti, in numero davvero consistente, non certo solo idealmente: nel suo archivio. Il solo scorrere l’indice dei nomi e dei luoghi posto in calce all’Inventario, permette, infatti, di far scoperte sorprendenti. Come, per altro, ci paiono sorprendenti (per i ricordi che fanno spontaneamente venire a galla) anche le foto che ritraggono il professore in alcuni dei momenti nei quali è stato non solo protagonista della vita politica cittadina, quanto anche di quella provinciale e regionale.
Per quanto abbiamo appena segnalato l’Inventario dell’archivio Fantasia si raccomanda non solo come un inventario da consultare quant’anche come un volume da leggere. Da leggere proprio per riandare al recente nostro passato. Che è poi il passato di un’intera comunità. Comunità che vi si sorprende attiva, compartecipe di un progresso, civile sociale e politico che - indicato da Matteo Fantasia - vien poi realizzato, in gran parte, per merito dei componenti della comunità conversanese. Non auspichiamo, ovviamente con questo, un riandare al passato per idoleggiarlo sterilmente, quanto per coglierne ciò che vi si può rinvenire di vitale e fertile per il futuro della nostra comunità. Che non può certo dormire sugli allori.
L’Inventario sul quale ci siamo appena soffermati è stato redatto da Antonella Caprio, che si è valsa del coordinamento scientifico di Antonella De Lucia. La Premessa (‘Società cultura e storia nella carte di Matteo Fantasia’) è ancora di Antonella De Lucia. Le testimonianze sono di Vito Antonio Leuzzi, Giuseppe Poli, Angelantonio Spagnoletti, Francesco Schitulli, Michele d’Elia. E, quindi, di Maria Carmela Totaro-Netti, Angelo Fanelli e Pasquale Locaputo. La realizzazione di quanto sta a monte e quindi poi anche a valle della realizzazione dell’Inventario, come era per altro prevedibile, è di Marisa Fantasia.
Insomma l’Inventario sul quale ci siamo intrattenuti è un libro da leggere. In quanto, sia pure allo stadio di spunti appena sbozzati, si rinvengono avventure umane, civili e politiche nelle quali sono stati coinvolti, come protagonisti, comuni cittadini e politici che di gran parte del segmento terminale del ‘900. Hanno quindi partecipato a fare la storia dei loro comuni, non certo come passivi sudditi. Dato che ci rimanda a un’intera epoca nella quale noi comuni cittadini, pur nel nostro piccolo, abbiamo svolto la nostra parte per determinare quei processi che hanno poi prodotto il contesto storico-sociale che ha permesso di far fiorire uno tra i periodi storici più singolari del nostro Paese.
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