De Mola Leonardo

Note biografiche dell'autore
vuoto

Leonardo De Mola
Nato a Fasano il 11/02/1866 Scrittore forbito delicato poeta maestro di generazioni qale docente di lettere italiane per cinquan'anni nel Liceo di Conversano
vuoto

Profilo professionale
 

Leonardo De Mola nasce a Fasano l’11 febbraio 1866, figlio unico di una coppia di onesti e operosi artigiani, il padre Luigi era “tintore” e la madre Concetta Simini, cucitrice. È la figura della madre che dovette dominare la storia familiare: donna dal carattere piuttosto ruvido e austero, contribuì a fare di Leonardo una persona mite e piuttosto introversa, adatta più alla vita tranquilla e raccolta dello studioso che a quella estrosa ed esuberante dell’uomo d’azione. Il padre rimane invece un po’ nell'ombra, anche perché venne a mancare quando aveva appena sessantanni; all'epoca il figlio venticinquenne aveva da poco terminato gli studi universitari e si avviava all'insegnamento presso il Liceo Ginnasio di Conversano. La madre Concetta da allora fu l’unico riferimento familiare, vigile custode della vita e delle scelte del figlio, un’attenzione piuttosto arcigna che si protrasse per tutto l’arco della sua lunga vita, morendo novantenne nel 1925. Dei genitori, però, c’è poca traccia nella produzione del De Mola e forse anche nel suo cuore e nella sua vita; probabilmente a ciò contribuì anche il fatto che nella casa della natia Fasano era rimasto ben poco: giovinetto compì gli studi presso il Seminario di Conversano conseguendo la licenza liceale nel 1885, quando aveva 19 anni. Da Conversano si trasferisce a Napoli per gli studi universitari. Appena laureato in lettere lo troviamo già nell'elenco dei professori del Liceo Ginnasio di Conversano per gli anni scolastici 1890-1892. Nel 1893 il rettore Morea gli affida la cattedra di Lettere Italiane nel Liceo, che diverrà il centro nodale della sua attività di docente e di studioso pressoché ininterrottamente per quasi cinquantanni. Il giovane professore dovette imporsi rapidamente alla stima e alla considerazione dei colleghi e del Rettore se già nel 1895 in occasione della tradizionale tornata dell’Accademia di San Tommaso d’Aquino giunta alla 16° edizione, tiene uno dei due discorsi ufficiali a fianco dello stesso Rettore Morea, che tenne il secondo discorso, e alla presenza del Vescovo, mons. Casimiro Gennari. L’occasione era quanto mai solenne e impegnativa e il nostro profuse tutte le sue energie intellettuali e il suo sapere per tracciare un quadro tutto sommato esauriente della stato della letteratura italiana contemporanea con particolare riferimento allo scrittore Antonio Fogazzaro, che costituiva il tema centrale della relazione. Tenne successivamente e periodicamente altri discorsi ufficiali di pari impegno e con esiti altrettanto risonanti e non solo presso il Liceo di Conversano. Intanto non trascurava l’amata poesia: proprio agli inizi del nuovo secolo pubblicava una parte dei Sonetti, che ebbero il lusinghiero apprezzamento dallo stesso Pascoli. Giovanni Pascoli proprio in quegli anni fu a Conversano presso il nostro Liceo, ed ebbe modo di conoscere e apprezzare i due docenti di spicco della scuola conversanese, Leonardo De Mola e Donato Forlani, di cui conservò sempre un’alta considerazione. Una stima e un apprezzamento che manifestò in varie circostanze e che annotò per iscritto più tardi nella lettera-prefazione che inviò per la pubblicazione, nel 1937, dei Sonetti dei due professori, De Mola e Forlani. Intanto stava maturando nella vita privata del nostro Professore un evento importantissimo che culminò agli inizi del 1910, quando, contro il volere della madre Concetta, sposava, lui 44enne, una “ragazza bella e buona ma povera” di appena 27 anni, Rachele Cofano. L’aveva conosciuta circa dieci anni prima e se n’era subito innamorato perdutamente: a lei dedicava le rime più appassionate cantandola come la sua “diletta Capinera”. Il matrimonio, per l’opposizione certamente tenace e decisa della madre Concetta, fu celebrato in casa, senza alcuna pompa, in tutta fretta, a seguito del “certificato del medico mendace”. Si intuisce facilmente l’espediente messo in atto per vincere le riluttanze della madre che ambiva per l’unico figlio nozze più cospicue. Nonostante il burrascoso inizio, il matrimonio ebbe esito felice: Rachele Cofano, pur con la mortalità infantile ancora significativa in quell'epoca, sarà madre di cinque figlie, coronando anche le attese del nostro Leonardo con la nascita di Luigi, l’unico e sospirato figlio maschio. Il resto della vita del nostro trascorse fra le cure della famiglia e l’insegnamento, a cui egli diede sempre il meglio di sé, lasciando nei numerosi alunni una cara rimembranza e gratitudine immensa. Il prof. De Mola si ritirò dalla scuola intorno al 1934: aveva 68 anni. Vivrà ancora a lungo, testimone ma non partecipe del ventennio fascista, di cui, significativamente, non si riscontra traccia nei suoi scritti. La sua lunga vecchiaia, consumata tra gli amati libri, da cui non si staccò mai, e confortata dalle calorose testimonianze di affetto e gratitudine di amici e alunni, fu d’improvviso funestata dal tragico evento della morte dell’unico e adorato figlio maschio: Luigi De Mola moriva in un’azione di guerra il 15 aprile 1943, lasciando nella disperazione il vecchio genitore ormai quasi ottuagenario. A questo luttuoso evento il prof. De Mola sopravvisse appena 9 anni: moriva il 26 luglio 1952 alla bella età di oltre 86 anni. Di lui, quando ormai la generazione dei suoi alunni e amici si è quasi del tutto estinta, cosa ci rimane? L’immagine di una persona colta, garbata, severa ma dotata di una grande bontà, è destinata fatalmente a svanire nel fluire del tempo, così come rischia di disperdersi negli anni la fama e la stima dell’appassionato docente e della sua vasta umanità e cultura, di un intellettuale che insieme a Forlani diede lustro e prestigio al Liceo Ginnasio di Conversano. 

 

Mostra posizione