Fedeli ad un impegno assunto nel 1999, in occasione della presentazione del precedente Panorama Culturale 1999-2000, nonostante le difficoltà oggettive del reperimento della somma necessaria per la stampa, siamo ugualmente giunti alla pubblicazione del Panorama Culturale 2001-2003. È ormai ben noto lo spirito e le finalità di queste pubblicazioni: come promotori di cultura, non potevamo trascurare il proposito di offrire anche noi un prodotto culturale, rendendo di pubblico dominio e in una forma più duratura nel tempo una parte di quanto con le nostre iniziative culturali abbiamo cercato di offrire ai nostri soci e ai simpatizzanti nell'ultimo triennio. Questa volta abbiamo organizzato i contenuti in maniera da raggruppare sotto la voce I Medaglioni, una serie di rievocazioni di personalità della cultura, mettendo gomito a gomito personalità che hanno illustrato il recente passato della nostra città e che rischiavano di cadere del tutto dalla memoria collettiva (operazione, questa, di recupero e di salvataggio, che ci è sembrata essenziale per la storia culturale della nostra città) e personalità appartenenti a un orizzonte più ampio quali Artemisia Gentileschi, Vassilj Kandiskij e Giulio Natta, dei quali ci è sembrato che la ricorrenza anniversaria stesse trascorrendo nella distrazione o, quanto meno, nella forma dimessa che la nostra società materialistica riserva agli eventi culturali dai quali non ricava un utile economico immediato. Uno spazio ampio, come era opportuno, abbiamo assegnato alla celebrazione dei trent'anni di vita dell'Associazione, a cui abbiamo voluto dare come motto programmatico Ritorniamo a Sturzo, un invito cioè ai nostri soci e a tutti i cittadini a meditare su quanto di attuale e di perenne il pensiero e l'esempio di Sturzo può ancora offrirci. Nella terza parte della raccolta un posto ragguardevole ha trovato l'approccio al mondo e alle produzioni in vernacolo che abbiamo voluto promuovere in varie circostanze, favorendo, in questo modo, la rifioritura dell'interesse e dell'attenzione verso le tradizioni popolari e, in particolar modo, verso i dialetti locali, vera fonte e fucina della nostra cultura e della nostra identità. Abbiamo iniziato dal capoluogo della nostra regione per avviare e sollecitare in altri, iniziative che recuperino il ricco patrimonio della cultura popolare veicolata appunto dal dialetto e che, aggredita dall'invadenza della globalizzazione culturale, rischia sempre più la dispersione e l'azzeramento. Nel consegnare alle stampe la presente raccolta formuliamo un accorato auspicio: coloro che detengono il potere amministrativo e politico come anche coloro che, sempre nell'ambito della nostra città, detengono il potere economico mostrino un atteggiamento meno distratto o refrattario nei riguardi dell'attività culturale che anima la vita cittadina, siano invece partecipi attivamente ad essa attraverso ogni forma di solidarietà e di sostegno. È l'auspicio che poniamo a chiusura di questa pubblicazione, facendoci interpreti delle speranze e delle attese di tanta parte della comunità cittadina.
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