Sviluppo urbanistico e grandi fortificazioni
È stata presentata al Castello Svevo di Conversano la pubblicazione, costituita da due volumi, “La città e le sue difese". Gli autori, Vito L’Abbate, presidente della Società Storia Patria per la Puglia sezione Sudest barese e Paolo Perfido del Politecnico di Bari, hanno approfondito lo sviluppo urbanistico della città di Conversano attraverso i sistemi di difesa e le fortificazioni della cosiddetta città murata. Un lavoro certosino frutto della consultazione di varie fonti tra cui importanti atti notarili.
IL periodo di riferimento analizzato dagli autori è compreso tra l’XI e il XVII secolo. I volumi raccolgono risultati di un lavoro di ricognizione sul campo e, come afferma lo storico L’Abbate, ciò rappresenta la novità della ricerca presentata: «L'indagine non si risolve col banale ricorso alla tipologia oppure a generiche classificazioni, appare evidente l'urgenza ai affrontare la stona della città proprio in base alla funziono territoriale, cioè occorro riavviare gli studi di storia locale non solo recuperando le fonti archivistiche e iconografiche ma più ancora studiando il rapporto col territorio, riscoprendo ed esaminando le diverse stratificazioni della città».
Questo recupero della dimensione “locale”, che dà concretezza al tema della difesa territoriale, ha richiesto un collegamento stretto con il richiamo delle fasi storiche attraversate dalla città.
E mentre questa cresceva con la sua espansione demografica e urbanistica, e nuovi quartieri (Casalvecchio e Casalnuovo) si aggiungevano e si legavano alla Città medievale, Conversano diventava un centro per certi versi assimilabile allo corti del periodo umanistico-rinascimentale: i signori Acquaviva d’Aragona, potenti feudatari del regno di Napoli, sempre a contatto con la corte napoletana, svolgevano anche un ruolo culturale aggiornato, pronti a cogliere le novità tecniche del momento.
Se una parte del lavoro risulta interessante per le precisazioni in merito ad alcune strutture urbane, come avviene per la Porta della Gabella, altrettanto si fa con l'analisi della costruzione del quartiere del Casalnuovo.
A fine Cinquecento è attiva e ben presente la Università cittadina, con i suoi sindaci e i rappresentanti eletti dalla collettività cittadina.
Insieme pianificano il nuovo quartiere, acquistano i terreni necessari, programmano le strutture urbane, consentono ai cittadini conversanesi di insediarsi in un sistema urbano organizzato sul modello dei Quartieri spagnoli.
È questo un esempio moderno di procedere, cioè si sta operando per ampliare la citta e dare maggiore spazio e comodità ai cittadini; espressioni in cui è possibile cogliere la moderna mentalità secondo la quale l'utile e il bene di tutti ì cittadini coincidono con l'interesse superiore dello Stato. Un lavoro che, come tutti quelli frutto di serio studio e approfondimento danno la possibilità per nuovo ricerche.
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