| Il titolo che ho voluto dare al libro, assieme al suo sottotitolo, ne spiega di fatto gli intenti. Ho cominciato a scrivere per caso, insegnando Matematica Applicata nel corso serale dell'Istituto Tecnico Commerciale di Castellana Grotte. La cosa risale a più di dieci anni or sono, quando vidi affisso in bacheca un concorso letterario, bandito dall'associazione culturale "DirettaMente" di Turi, dal titolo "Racconti di Primavera". Data la mia passione per la letteratura, cercai di spronare i miei "ragazzi" a partecipare. Vedendo i più schermirsi, decisi di tirarmi in ballo, Avevo nel cassetto un racconto, scritto tempo addietro più per gioco che per altro e mandato ad una rivista scacchistica. Lo ripresi, lo trascrissi informa più divulgativa e partecipai al concorso. L'esito lusinghiero mi convinse a proseguire. Da allora quasi ogni anno ho cercato di scrivere per i "Racconti di Primavera".
Il sottotitolo 'fare novelle" è un aver voluto giocar di parole, perché in primavera dalle mie parti ci sono le fave novelle, che con la loro verde fragranza sono una sorta di distintivo naturale della stagione del risveglio.
"Coriandolando" vorrebbe invece star quasi a significare che i miei racconti sono dei coriandoli, piccoli pezzi di carta stampata e colorata, gettati nel carnevale letterario della vita.
I racconti sono presentati nell'ordine cronologico, che, come detto, abbraccia più di un decennio.
Essendo il mio intento ludico-narrativo ed avendo sempre come lettori ideali i miei alunni, ho cercato di scrivere storie variando ogni volta lo scenario, senza un filone unico di riferimento, ma cercando nella fantasia il comun denominatore.
Se oggigiorno non ha più senso parlare di genere popolare io ho cercato di raggiungere l'obbiettivo di attrarre la persona che è lontana anni luce dal piacere di leggere, raccontando storie di invenzione o con spunti autobiografici, e mirando, come dice Borges a "distrarre o commuovere e non persuadere".
Se vi riuscirò ne sarò appagato.
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