È da vari anni che, attraverso i periodici locali, Michele Sforza ci fa conoscere episodi e personaggi, a volte sconosciuti, della nostra microstoria, la quale non solo arricchisce la conoscenza della vita e delle vicende del passato, ma serve anche a scoprire e prendere coscienza della nostra identità e delle nostre radici più vere. "Don Pietro Carocci - letterato nojano del '600" è il primo lavoro di un certo impegno e l'autore si cimenta in un campo del tutto nuovo per lui, parlandoci di letteratura e di un suo esponente, che è un nostro concittadino. La presente pubblicazione è certamente il modo migliore per ricordare e celebrare il 4° centenario della nascita di questo sacerdote-letterato nojano, di cui si conosceva a malapena il nome; agli studiosi di storia patria era noto solo il titolo di alcune sue opere. Il primo merito di Michele Sforza è dunque quello di aver ricercato e scoperto in varie biblioteche le opere del Carocci per darci un quadro esauriente della sua produzione letteraria, che non è certamente cospicua, ma significativa perchè, attraverso la poesia, il teatro, le opere dottrinali, affronta tematiche e problematiche molto sentite nella cultura e nella società del sec. XVII. Le numerose citazioni e la ricca bibliografia stanno a testimoniare il lungo e meticoloso lavoro condotto sui testi di storia della letteratura del '600 e accompagnato da ricerche storiche ed archivistiche. Il libro prende in esame buona parte della produzione letteraria del Carocci e la sottopone ad un attento vaglio, sia sul piano del contenuto che dell'espressione linguistica, per ricercarne non tanto i meriti artistici, quanto i segnali del dibattito culturale della sua epoca, contrassegnata da contraddizioni, ma anche da fermenti innovativi. Il Carocci è presente in ogni pagina, perchè vengono proposti e commentati numerosi brani delle sue opere in maniera organica e puntuale. Numerose note esplicative rendono la comprensione dei testi più spedita e ampliano le conoscenze in ambito storico ed artistico. Pur nella diversità dei generi letterari, quello che traspare subito dalle opere delCarrocci è l'ispirazione etico-religiosa, che a volte diventa preponderante ed ingombrante fino a frenare e sacrificare le istanze artistiche. Altre volte accade il contrario: è il sentimento religioso che perde di sincerità per cedere di fronte alle ragioni dell'arte, in modo particolare della retorica. Quando, comunque, il poeta riesce a trovare il giusto equilibrio, ci dà i risultati migliori. Sono atteggiamenti comuni ad altri letterati del sec. XVII e ciò dimostra che l'opera del Carocci è utile se non altro a conoscere meglio il Seicento, la letteratura barocca e la Controriforma. Di notevole interesse le notizie della Noja del '600 (Cap. I) con le sue caratteristiche economiche, religiose, sociali e demografiche. L'appendice riveste carattere prettamente storico, perchè tratta della famiglia Carafa di Nója, che resse per oltre due secoli il feudo nojano e che quindi appartiene di diritto, nel bene e nel male, alla nostra storia. Com'è nello stile dell'autore, fare storia significa soprattutto far parlare i documenti, ritrovati in vari archivi e biblioteche: alcuni sono pubblicati qui per la prima volta. La cittadinanza nojana saprà apprezzare questa pubblicazione, non necessariamente rivolta ad un pubblico di specialisti; si legge agevolmente non solo per la varietà dei temi trattati, ma anche per la chiarezza espositiva e per il corredo illustrativo. Essa si prefigge essenzialmente lo scopo di recuperare una memoria storica e di far conoscere, a distanza di 400 anni, la vita e le opere di un nojano, che sicuramente tenne alto il nome del paese e meriterebbe pertanto di essere ricordato più degnamente dai suoi concittadini. È doveroso il grazie dei nojani a Michele Sforza per il suo appassionato e intelligente lavoro. Le sue ricerche storiche ci svelano radici utili anche a costruire la nostra identità culturale. La stima e l'apprezzamento per questo notevole lavoro lo incoraggino a continuare a rovistare fra le antiche carte per presentare alla nostra città altre importanti pagine sconosciute della nostra storia.
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