grotta della Regina Bona Sforza o del Duca Carafa, vista dal porto.
il ristorante costruito sulla scogliera della grotta negli anni ’60. A ridosso la lottizzazione Atlandide
ingresso del porto turistico
ingresso della grotta dal mare
fondo della grotta con l’apertura scavata nella roccia nel III a.c. circa, che portava all’ingresso posteriore dalla terraferma
fondo della grotta con l’apertura scavata nella roccia nel III a.c. circa, che portava all’ingresso posteriore dalla terraferma
particolare dell’angolo: sono visibili le due lettere incise, la C e la X
cunicolo scavato dall’erosione dei flutti marini che mette in comunicazione le due grotte
particolare del sostegno con mattoncini refrattari rossi
cunicolo
si notano i due cunicoli intercomunicanti
si notano i due cunicoli intercomunicanti
angolazione sud del portale. Iscrizioni sull’architrave
particolare
limpidezza delle acque profumate dalle alghe
particolare
gradini scavati nella roccia , nella seconda grotta
prospettiva frontale della seconda grotta
particolare
particolare
particolare
particolare del sostegno con mattoncini refrattari rossi
altri graffiti nel vano d’ingresso da via terra, attualmente inaccessibile per i detriti accumulati
graffiti nel piccolo vano laterale
particolare
chiodi infissi nell’ingresso dal mare. Secondo la leggenda, i nobili quando si bagnavano, facevano scorrere un grande panneggio sulla corda tesa tra le estremità dell’ingresso, legata appunto a questi chiodi, per ottenere privacy
l’accesso alle grotte è abbastanza comodo per una barca