Ricerche storiche su Conversano e dintorni III
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
  
III Età moderna e contemporanea
(secc. XVII - XIX)

                   UN VOLUME DI DIVULGAZIONE STORICA SU CONVERSANO
        Le "Ricerche storiche su Conversano e dintorni. Età contemporanea (sec. XVII-XIX)" di Vito L'Abbate

Gettate alle ortiche la "Storia di Conversano" del canonico Bolognini (vedi: G. Bolognini, "Storia di Conversano dai tempi remoti al 1865, corredata di documenti e tavole genealogiche", Canfora, Bari 1935). L'esortazione (che condividiamo senza alcuna riserva) non è nostra. E' del professor Vito L'Abbate che nella "Introduzione" delle sue recentissime "Ricerche storiche su Conversano" ci rammenta che la storia di un'intera comunità non si può tout court, risolvere, piuttosto sbrigativamente, nel consegnare il solo puntiglioso elenco dei protagonisti di una processione di cariatidi: come per l'appunto quasi sempre avviene nella "Storia di Conversano" di Giuseppe Bolognini. Questo perchè lo storico delle vicende di una città non si può limitare ad appuntare la propria attenzione narrativa solo sull'operato dei conti e dei vescovi che ne hanno retto le sorti laiche o religiose. Quanto, invece, una comunità per imporsi sulle altre dovette, gioco forza, valersi dell'apporto -concreto e continuo- delle competenze specifiche di una miriade di professionisti e quindi di professioni e, per ciò, di una altrettanto folta schiera di uomini che pur risultano essere stati degli indispensabili comprimari di chi ha guidato le sorti di una comunità. Perchè la rievocazione storica che si limita ad offrire un elenco di vescovi e feudatari rischia di confondersi con una grottesca parata in cui giganteggiano solo alcuni protagonisti. Ma poi, malauguratamente, fa scomparire, inopinatamente, i loro numerosissimi comprimari: quasi che questi ultimi non siano mai esistiti e che poi non abbiano neppure avuto alcun peso nel dar vita ai monumenti e ai manufatti che pur tuttavia sono, ancor oggi, sotto gli occhi di tutti. Il professor Vito L'Abbate, però, non sì è limitato ad offrire solo un consiglio apodittico, lo ha fatto precedere da un piccolo, quanto significativo evento culturale. Ha, per l'appunto e finalmente, reso disponibile il terzo volume delle sue "Ricerche storiche su Conversano e dintorni. Età contemporanea (sec. XVII-XIX)" (Tipografia Pineta, Conversano 2005, p. 190). Sicchè, ora, la nostra comunità può felicemente battezzare la nascita di un baedeker storico che lo può guidare tra le mille vicende in cui è stata coinvolta Conversano. Con questa sua pubblicazione il professor L'Abbate tiene fede (nonostante i tanti impegni che ancor oggi assolve per mera passione civile) ad una promessa - essenzialmente morale - presa, nel lontano 1987, con il mondo della scuola: quando promise di fornire a tutti i docenti della nostra comunità un'attendibile, quanto sintetica 'guida storica' dedicata in modo precipuo alla scoperta e alla conoscenza della nostra città e del suo territorio. Quell'oramai lontano impegno è stato ora assolto e al lettore delle "Ricerche", ora, si parano innanzi non dei fantasmi quanto degli uomini in carne ed ossa. Per ciò, poi pure le ragioni delle loro fatiche. E come quindi queste hanno poi dato forma alle loro più significative aspirazioni. Accanto ai promotori di questi risultati si avrà poi pure anche modo di cogliere alcuni nodi storici del nostro passato. Questi sono stati alla radice della nostra passata fortuna (sociale, economica e culturale) ed ora possono divenire le fondamenta su cui costruire la fortuna prossima della nostra comunità. Sono, però, dati di fatto ai quali non ci si deve riferire in modo nostalgico. Perchè chi ha un illustre passato poi può avere un futuro solo se questo è quindi realisticamente costruito; se lo utilizza, per l'appunto, come una valida base di lancio. Infatti non si tratta di conservare il passato. Ma di realizzarne le speranze. Non per nulla lo si studia per prevedere il proprio futuro: tenendo presente - altresì - che la carrozza a cavalli del passato non porta lontano. Se appena si compulsa il volume, questo si fa subito apprezzare per la notevole, sapiente capacità divulgativa che vi è disseminata. Singolare qualità che risalta poi in ogni capitolo in ogni scheda o nota esplicativa ch'è posta in calce a tutti i paragrafi: per delucidarne i più complicati viluppi e/o sviluppi storici. Un dato che permette - anche al meno provveduto dei lettori- di avere a disposizione una serie doviziosa d'informazioni che offrono, nello stesso tempo, una corretta panoramica delle vicende cittadine quanto una loro accattivante, piana narrazione. Più di un cenno, per ciò, merita pure l'insieme degli inserti di cui è stato dotato il volume. E che vi sono stati aggiunti per facilitarne la generale comprensione. Infatti particolarmente felici e quindi utili si rivelano le numerose quanto informatissime 'schede' (ve ne sono in totale ben 18) poste quasi a suggello dei più impegnativi capitoli. Anche perchè queste non si limitano poi solo ad integrare nodi storici significativi o quindi dati ed eventi cui pur prima si è accennato. Infatti ne riprendono in parte la materia per offrire, per l'appunto, specifiche puntualizzazioni che, per ciò, fanno cogliere il valore peculiare che hanno le singole iniziative culturali, sociali, istituzionali o economico-sociali che hanno poi distinto, in modo davvero caratterizzante, eventi o singoli contesti storici: prima appena accennati. Alla fine di ogni capitolo sono poi aggiunge sintetiche quanto essenziali indicazioni bibliografiche che permettono di approfondire il tema prima delineato. A questi ausili, eminentemente verbali, sono poi stati aggiunti quei sussidi iconografici tesi ad illustrare ogni pagina del volume. Infatti, numerosissime sono le riproduzioni - in bianco e nero - che strategicamente disposte nel corpo di ogni pagina, letteralmente la illuminano. Queste riproduzioni succedendosi - come in una ideale galleria municipale - non si limitano ad illustrarla in modo estrinseco. Ma divengono un'ulteriore notazione esplicativa: però -questa volta- affidata ad una significativa riproduzione. Al termine del volume è stato poi collocato un utilissimo 'Glossario', a testimoniare, ulteriormente, il carattere prettamente divulgativo del contributo. Ci permettiamo, infine, di segnalare alcune mende che non pregiudicano certo la validità complessiva di quella che a buona ragione si deve considerare una vera e propria impresa divulgativo-culturale che poi, per giunta, colma una imperdonabile, grave lacuna. Ma che - pur tuttavia - sono lievi difetti che unicamente non permettono un'agevolissima consultazione del volume. Ci riferiamo, anzi tutto, al formato anche di questo terzo volume delle "Ricerche storiche" che non è dei più funzionali. E', infatti, di grande formato. E, quindi, non si presta ad una comoda lettura. Resta poi il rammarico che anche questo volume sia privo di una serie di indici: prima delle località, poi dei nomi citati nel corpo del testo e delle bibliografie e quindi, infine, di un indice delle stesse numerosissime illustrazioni. Questi sono un insieme di apparati paratestuali che - a nostro avviso - avrebbero, ovviamente, facilitato, in modo davvero singolare, la consultazione di un volume che cita, quasi in ogni suo rigo, vicende, nomi, monumenti, strade e contrade della nostra comunità che, per ciò, sarebbe stato facile rinvenire sol che questi fossero stati, distintamente, elencati in altrettanti appositi indici. Non è forse un vero peccato che manchi un elenco, ragionato, delle illustrazioni? Proprio perchè queste riproducono i ritratti di personaggi, noti o meno noti; rievocano, visivamente, avvenimenti e quindi eventi: celebri o meno celebrati; e, quindi, offrono una tangibile testimonianza di tanti luoghi - ora divenuti quasi leggendari - di cui si aveva solo un vago quanto tenue ricordo? E che ora, forse anche per la prima volta, divengono patrimonio comune della nostra comunità?


 

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Scheda bibliografica
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Autore Vito L'Abbate
Titolo Ricerche storiche su Conversano e dintorni III
Editore Società di Storia Patria per la Puglia - Sezione di Conversano
Tipografia Pineta snc - Conversano (Ba)
Prezzo € S.P.I.
data pub. settembre 2005
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Storia e Cultura in Terra di Bari - V
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
    
V Studio e Ricerche

     Appena ho terminato di sfogliare il quinto volume di ‘Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche’ (edito, curato e voluto anche dai componenti la locale sezione della Società di Storia Patria per la Puglia), mi sono ripetutamente- chiesto se i membri della nostra comunità meritino, per davvero, il dono che è stato loro consegnato. Lo stesso Vito L’Abbate, nella ‘Premessa’ di questo quinto tomo di ‘Storia e cultura’, ha, infatti, ritenuto utile precisare che si tratta di una ‘nuova serie’. Lo ha, per l’appunto, specificato per rimarcare, immaginiamo con un briciolo di rattenuta malinconia, la discontinuità con il passato dello stesso ‘periodico’ culturale cittadino. Circostanza che, per altro verso, salta immediatamente agli occhi sol che si dia una scorsa al frontespizio di questo quinto tomo di ‘Storia e cultura’.
     Il mio iniziale, sconsolato interrogativo è, infatti, dettato da una serie di circostanze di cui non potevo far a meno di prender atto.Il quinto volume di ‘Storia e cultura in Terra di Bari’ che avevo tra le mani e che, idealmente, intende proseguire la serie iniziata nel 1984 (che era curata dai componenti il ‘defunto’ Museo Civico) appare -dopo il quarto- ben undici anni dopo che quest’ultimo era stato offerto alla parte più avvertita della nostra comunità. 
     La ‘vecchia’ serie, però, a differenza dell’attuale poteva vantare tra i suoi sponsor l’Amministrazione comunale cittadina e quindi poi la stessa Banca di credito cooperativo cittadina.  Enti che, in passato erano di fatto i promotori e quindi i materiali sostenitori di un’iniziativa che definire benemerita significherebbe solo sminuirne gli indubbi meriti.  Enti che quindi potevano sostenere di volere fortemente che i volumi di ‘Storia e cultura’ continuassero ad apparire (sia pure con una periodicità non sempre rispettata) perché si proponevano, ricorrendo a questoescamotage, di consolidare una strategia d’interventi in cui la cultura aveva un suo specifico primato. Che aveva, insomma, una priorità che doveva essere difesa perché il disegno strategico che intendevano realizzare, anche con la sponsorizzazione dei tomi di ‘Storia e cultura’, rispondeva ad una precisa scelta programmatica, per nulla ideologica. Ma squisitamente pragmatica.
     Questa scelta, ovviamente la si leggeva tra le righe, intendeva precipua- mente rimarcare che con la sponsorizzazione dei volumi di ‘Storia e cultura’ si sapeva guardare, realisticamente, al futuro. E, per ciò stesso, si intendeva preparare il terreno per interventi attuabili, nel più proficuo dei modi, sol se preceduti da una rigenerazione culturale sistematica e rzionale della comunità in cui doveva incidere, positivamente, anche l’operato di chi collaborava alla riuscita dei tomi di ‘Storia e cultura in Terra di Bari’.
     Una volta, invece, fatta ‘morire’ la pubblicazione della sere prima di ‘Storia e cultura’- per averla brutalmente garrottata privandola di ogni genere di sponsorizzazione - nessun altra iniziativa consimile ha preso il suo posto (intendiamo finanziata specificamente dalle Amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo). Di fatto non tenendo per nulla  presente che a due passi da Conversano (ritenuta culla della cultura del Sud Est barese), imperterrita al trascorrere del tempo, ‘Studi bitontini’ continuava a vivere grazie al contributo oltremodo fattivo dell’Amministrazione civica di quel fortunato borgo. 
     Al contrario, invece, si son meritata qualche lode il ‘Centro di storia e arte cittadino’ (che pare, in questi tempi, sopravvivere a se stessa, ma sol perché ha costruito un suo sito web), mentre il ruolo di vera supplenza -alla mancata apparizione dei tomi di ‘Storia e cultura- è stato svolto da una iniziativa voluta dal nostro vescovo, anche se di fatto ideata, curata e materialmente sostenuta da Angelo Fanelli, l’attuale direttore dell’Archivio Diocesano di Conversano. Si deve, infatti, anche al nostro benemerito vescovo se sino ad ora sono apparsi ben tredici numeri dei pregevolissimi ‘crescamus’ diretti da don Vito Castiglione Minschetti e don Angelo Fanelli.
     Insomma, i responsabili dell’Archivio Diocesano, dell’Archivio Capitolo Cat- tedrale e della Biblioteca Diocesana ‘D. Morea  hanno svolto una funzione di supplenza che, al contrario, spettava e riteniamo tutt’ora spetti ad altre istituzioni cittadine. Ebbene, per la latitanza dei maggiori enti cittadini, nel frattempo gli studi di «storia locale» sono stati colpevolmente delegati, di fatto, all’iniziativa di alcuni benemeriti privati cittadini che hanno però la possibilità di pubblicare, a proprie spese, le ricerche che hanno condotto con una costanza davvero invidiabile.  
     È, quindi, mai possibile  (mi chiedo, mentre rivolgo a chi legge queste righe lo stesso interrogativo) è mai possibile che la nostra comunità e, anzitutto chi ne dovrebbe curare i sogni e quindi gli stessi bisogni (culturali e materiali), non abbia avvertito l’imperdonabile assenza di una pubblicazione che  divulgava, disinteressatamente, il frutto dei migliori cervelli che poteva vantare la nostra comunità?
     È mai possibile, insomma, che non ci si sia resi conto     ch’essere (e, quindi, anzitutto sentirsi) conversanesi  in fondo è una specie di miracolo? Anche se in molti non lo avvertiamo ancora distintamente? Eppure,  chi ha scritto e continuerà a scrivere per i volumi di ‘Storia e cultura’ non ha fatto altro e quindi non farà altro che ricostruire la storia del passato -non certo inglorioso- del nostro borgo. E, per ciò stesso, ci ha fatto avvertire e quindi ci farà avvertire, anche nel prossimo futuro - e per giunta nella maniera più specifica - ch’essere conversanesi e vantarsene, sia pure un po’, non è poi proprio affatto disdicevole. Anche perché la validità dei contributi dettati per i volumi di ‘Storia e cultura’, come è nella tradizione del periodico culturale conversanese, hanno il pregio di presentare i risultati di ricerche che -valendosi di metodologie squisitamente scientifiche-  sono utilizzabili anche per pianificare il futuro del nostro borgo. 
      Ad ogni modo, con la pubblicazione di questo quinto tomo di ‘Storia e cultura’, i componenti della locale sezione della Società di Storia Patria per la Puglia tentano, pur superando mille anacronistiche remore, di far invertire una tendenza che è solo scandalosa, in specie per un borgo che si vanta (o si vantava?) d’essere anche un centro di studi invidiabile. 

Francesco Saverio Iatta
Premessa
    
V Studio e Ricerche

Il volume, che è il quinto della serie dedicata a “Studi e Ricerche” sull’area del Sud-est barese, si caratterizza per quell’attenzione al territorio che unisce studiosi di diverse discipline, e che passa dall’archeologia all’arte, dalla storia al recupero urbanistico, dalle tradizioni alla cultura popolare.
Dei contributi inseriti nel volume sono autori: G. Boraccesi, M. Cacciapaglia, A. Caprio, S. Cito, R. Colaleo, F. Dicarlo, A. Fanelli, A. Fanizzi, M. Intini, P. Intini, V. L’Abbate, G. Lenoci, F. Lofano, G. Lorusso, D. Mastronardi, D. Resta, L. Roscino, S. Valerio, F. Vona.

 

Sommario del volume

 

Antonella Caprio:
Il megalitismo in area italica: le mura antiche di Conversano e Castiglione. 
Vito L’Abbate:
Tra Antico e Medioevo. L’insediamento di masseria Ricci nell’interland di Egnazia.Fabrizio Vona:
Le decorazioni parietali policrome della chiesa di San Benedetto in Conversano e alcuni nuovi ritrovamenti.
Michele Sforza:
Il Capitolo di S. Nicola contro i d’Azzia, conti di Noia, per il feudo di Rutigliano.
Vito L’Abbate:
Beni monastici a Conversano: il trappeto di San Benedetto.
Domenico Resta:
Il feudo di Turi dai Moles ai Venusio.
Antonio Fanizzi:
Soprannomi antichi e moderni dei Conversanesi.
Sebastiano Valerio:
Noja, la peste e il Grand Tour: il viaggio “letterario” di R. Keppel Craven.
Rosaria Colaleo:
Notariati ottocenteschi di Sammichele, Putignano, Turi e Casamassima.
Francesco Dicarlo:
Santa Eleutera nella Chiesa Madre di Rutigliano.
Marisa Cacciapaglia:
Le tavole nuziali di un matrimonio borghese di fine ‘800.
Guido Lorusso:
Per il 70° anniversario della morte di Piero Delfino Pesce: le battaglie democratiche del capo storico del repubblicanesimo in Puglia.
Sabrina Cito:
Il luogo della memoria. Il cimitero neoegizio di Antonio Curri in Alberobello.
Mariella Intini – Piernicola Intini:
La fontana monumentale di piazza Garibaldi a Noci.  
Francesco Lofano:
Tre casi problematici di collezionismo in Terra di Bari. Inediti e ricerche.
Giovanni Boraccesi:
Aggiunte all’opera di Domenico A. Carella.
Cosimo Damiano Mastronardi:
Progetto di restauro dell’ex Orfanotrofio delle Monacelle in Casamassima (Bari).
Luigi Roscino:
Albergo diffuso “Corte Altavilla” a Conversano. Restauro, consolidamento e riqualificazione.
Piero Intini:
Enigma di pietra nel cuore di Noci.
Giuseppe Lenoci:
Conversano. Il “Boschetto”.


"Storia e cultura in Terra di Bari" non è un nuovo prodotto editoriale e, quindi, questa premessa non vuole essere una "presentazione".
Sono quattro i volumi già pubblicati tra gli anni 1984-99, quando il Museo Civico di Conversano promosse e realizzò una serie di attività che indagavano fatti storici e culturali in relazione all'arca territoriale del Sud-est barese. Fra quelle attività, che si svolgevano tra archeologia e arte, tra storia e recupero delle fonti, assunse una particolare valenza quella ``rivista" che non solo raccoglieva "studi e ricerche" nati e sviluppati all'interno dell'Istituzione museale, ma si poneva anche coree raccordo tra organismi di ricerca locali e enti pubblici, tra collaboratori esterni del Museo conversanese da un lato e mondo scientifico dall'altro (Università, Soprintendenze, Archivi e Musei).
La "rivista" (ma non era possibile in realtà rispettare una periodicità fissa e sicura, ed i tempi di pubblicazione seguivano quelli dettati dalle disponibilità soprattutto economiche) divenne di volta in volta un volume sempre più corposo e vario nella sua articolazione: restava immutata la finalità principale, volta all'approfondimento della conoscenza storica; e si confermava lo scopo anche di­dattico dell'opera. Essenziale rimaneva la metodologia di lavoro: le fonti storiche e materiali sempre alla base di ogni indagine, il collegamento agli studi di carattere generale per chiarire le problema­tiche di fondo, il confronto e l'analisi dei dati per sostenere le interpretazioni e le valutazioni dei singoli studiosi.
In definitiva, la pubblicazione si dimostrò valido strumento - non troppo specialistico nei temi affrontati - rispetto al campo della ricerca culturale sul territorio, e fu "accolta" con apprezzabile attenzione. Poi, i cambiamenti nell'organizzazione amministrativa del Museo e la conclusione di un periodo di attività ne fermarono la prosecuzione.
Oggi, grazie alla autorizzazione che ne consente la ripresa, è la Sezione di Conversano-Noicattaro della Società di Storia Patria per la Puglia a rimettere in vita il titolo e a riproporre, con un quinto volume, una ricca panoramica di temi e di argomenti che più direttamente portino in primo piano la storia del territorio.
Molti potranno trovare più di un motivo di interesse nei saggi qui pubblicati: l'interesse suscitato dagli argomenti trattati, ma soprattutto gli stimoli prodotti dall'insieme dei contributi di studio. E questa, a nostro giudizio, la caratteristica principale dell'opera: attraverso le tante pagine in cui si presentano inediti documenti, si illustrano angoli più o meno noti del Sud-est barese, si discutono temi di varia natura, il volume si rivolge verso molti fronti, spazia su un vasto territorio, richiama o ricollega molte vicende. Insomma, ha il pregio di una ricerca nuova e originale, che procede con il metodo sperimentato della ricerca storica.
Apriamo il volume con un saggio dedicato agli splendidi e originali mosaici inseriti nelle facciate della chiesa di San Benedetto di Conversano, da poco riportati alla loro piena leggibilità grazie alla pulitura e al restauro che ne ha curato la Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici della Puglia. Un "segno" di quella ripresa di attività e di attenzione per il nostro passato storico, che proprio in San Benedetto, luogo per eccellenza delle "patrie memorie" di questo territorio, vede legati storia e arte, fede religiosa e tradizioni, cultura e documenti preziosi del nostro passato. Ma in San Benedetto, inoltre, ci aspettiamo di vedere a breve riprendere vita quella istituzione culturale, il Museo Civico con la sua Sezione Archeologica, presso cui è nata oltre venti anni fa questa pubblicazione.
Perciò l'immagine di copertina-quel Grifo alato che nella lastra scolpita sormonta una finestrella della chiesa-ci piace proporla come segno di un cammino ripreso, di un itinerario che ci auguriamo sia ricco di incontri e interessante nei risultati.
Vito L'Abbate
Scheda bibliografica
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Autore Vito L'Abbate
Titolo Storia e Cultura in Terra di Bari
Editore ComunicaAzioni - Conversano
Prezzo € S.P.I.
data pub. maggio 2010
In vendita presso: Società di Storia Patria per la Puglia - Sezione di Conversano - Noicattaro
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Una Finestra sulla storia
Un cavaliere a Castiglione tra angioini e aragonesi

Prefazione

  
Una Finestra sulla storia
Quaderni della Sezione Sudest Barese
Studi in memoria di
Claudio Andrea L'Abbate
n. 2

La Sezione “Sudest Barese” della Società di Storia Patria per la Puglia che fa capo a Conversano ha affidato al Dipartimento di Biologia, Laboratorio di Antropologia dell’Università degli Studi di Bari la cura di questo secondo volume dei Quaderni. Questa Collana di “Studi in memoria di Claudio Andrea L’Abbate” accoglie, quindi, i risultati di un interessante progetto scientifico che si caratterizza per molteplici aspetti, che ne fanno un lavoro esemplare sia per l’argomento sviluppato e sia per l’articolato insieme dei contributi. Se l’obiettivo primario della Collana consiste, infatti, nella proposizione di studi che si contraddistinguano per la loro valenza sul versante della novità e per un allargamento dell’ottica di fruizione, allora si deve convenire che in questo caso il lavoro proposto non solo soddisfa gli “addetti ai lavori” ma risulta accattivante anche per tutti coloro che rivolgono la propria attenzione ai beni culturali del territorio.

Il progetto consiste in una impegnativa indagine antropologica riguardante un nutrito gruppo di individui, i cui resti scheletrici erano stati recuperati nello scavo archeologico eseguito presso i ruderi della chiesetta medievale di Castiglione, antico casale abbandonato del territorio di Conversano. Indagine coordinata dal prof. Sandro Sublimi Saponetti che dirige il Laboratorio di Antropologia dell’Università di Bari e che ha coinvolto numerosi ricercatori e studiosi, tutti specialisti nei rispettivi settori, i quali hanno fornito contributi essenziali al lavoro complessivo, sempre sostenuti da correttezza scientifica ma anche proposti con testi “semplificati” e accessibili a tutti. Un lavoro contraddistinto da competenza, passione e impegno. L’indagine, inoltre, non solo è stata condotta nel campo prettamente scientifico, ma si è aperta anche sul fronte della ricerca storico-documentaria, iconografica, architettonica. Insomma, un importante lavoro multidisciplinare che si collega alla storia del territorio di Conversano e, nello stesso tempo, rinnova l’interesse per il fenomeno più generale del popolamento rurale in età medievale e degli insediamenti che si produssero in quel periodo storico. A questo riguardo, lo studio – per questa parte curato dalla dott. Giulia Perrino – si è esteso in direzione delle discipline più propriamente storiche, sia richiamando vicende e periodi della storia di Conversano a cui Castiglione è stato strettamente legato, sia individuando dirette testimonianze provenienti o tuttora presenti nell’area di Castiglione, che nel medioevo aveva assunto la tipica fisionomia di casale fortificato. 


Per un’altra ragione il libro acquisisce un ulteriore merito e potrà caricarsi – ne siamo certi – di un più largo significato: il filo conduttore che via via ha legato i vari elementi e rafforzato la ricerca è incentrato sul personaggio, il “cavaliere” di Castiglione, e sull’ambiente storico e antropologico nel quale si svolse la sua attività. Eppure, a nessuno – intendo a chiunque possegga una conoscenza sia pure parziale della località per i suoi aspetti topografici, archeologici e, naturalmente, paesaggistici e ’romanticamente suggestivi’ offerti anche dai ruderi tuttora emergenti sull’altura, su cui non sono mancati gli sforzi di approfondimento operati in precedenti occasioni e approdati a significative pubblicazioni: cito soltanto l’ottocentesca monografia dell’architetto Sante Simone che ’scopriva’ e pubblicava le “mura ciclopiche” di Conversano e Castiglione (Simone 1887), per arrivare agli studi sull’età medievale (L’Abbate 1985) e alla complessiva rassegna delle scoperte archeologiche susseguitesi in questo insediamento (Ciancio - L’Abbate 2013) – a nessuno, dicevo, potrà sfuggire l’importanza che proprio questo libro faccia da trait d’union tra i pochi interventi del passato e le molteplici prospettive che l’insediamento di Castiglione, autentica miniera di informazioni, vera risorsa di natura storico-ambientale, potrà riversare sulla bilancia delle future attività. Uno dei due piatti richiede indubbiamente idee attuabili, progetti intelligenti e impegnativi, capacità di intercettare risorse economiche da investire per la ricerca, il recupero e la valorizzazione del patrimonio oggi ’nascosto’ su Castiglione; l’altro piatto della bilancia non potrà che colmarsi con i risultati degli studi, con l’arricchimento del bene culturale recuperato, con l’esercizio di attività didattiche, culturali, turistiche che in questa parte del territorio potrebbero mettere in moto un complesso meccanismo che coinvolga diverse aree culturali e alcuni settori produttivi.

L’iniziativa dovrà essere ripresa dall’ente pubblico, il Comune di Conversano, proprietario del sito e già detentore di un patrimonio storico-archeologico di grande valore, finora episodicamente offerto alla fruizione pubblica. Ma, come dimostrano la realizzazione del progetto del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari e questo libro che viene edito a cura di una associazione di volontariato, anche altre istituzioni e risorse intellettuali sono disponibili sul territorio. Si Una finestra sulla storia | 7 tratta di precisare una serie di obiettivi possibili e di essere concretamente operativi in un lavoro di sapiente coordinamento. Se non si mette in azione questa bilancia, si svuoteranno tante giuste aspettative e, soprattutto, su Castiglione si lascerà avanzare soltanto il degrado. Conosciamo i tanti rischi e le enormi perdite causate dal tempo e dall’incuria sul territorio: un esempio è nel nord barese dove, pur nella diversità delle situazioni, gli ultimi decenni hanno segnato la irrimediabile perdita di tante testimonianze su antichi insediamenti rurali, sulle relative chiese, torri e masserie architettonicamente interessanti di cui una ricca bibliografia ci ha trasmesso una vasta quanto suggestiva rassegna (per tutta l’area e per i richiami bibliografici si veda Triggiani 2008). Guardiamo, d’altra parte, con attenzione al positivo ed esemplare recupero del casale di Balsignano (Modugno), e consideriamo quanto ne ha guadagnato il territorio: il piatto della bilancia pende tutto dal lato che oggi vede realizzato e vivacemente attivo il suo “Parco”. E questo alimenta anche la nostra fiducia nel ’futuro’ di Castiglione.

Infine, come era solito dire il nostro Claudio Andrea dopo aver introdotto il tema di base della conversazione: “Bene. Ora entriamo nel merito delle questioni che sono state solo richiamate, e lasciamo spazio ai dati oggettivi, alle ragioni di fatto e alle osservazioni critiche”. E questo è possibile grazie all’attento lavoro dei curatori dell’opera e ai puntuali contributi offerti da tutti gli autori dei testi che compongono il volume. A loro va il mio pensiero di gratitudine.

Vito L’Abbate

Introduzione

  
Una Finestra sulla storia
Quaderni della Sezione Sudest Barese
Studi in memoria di
Claudio Andrea L'Abbate
n. 2

Questo volume è il risultato di due anni di indagini scientifiche, condotte da un team internazionale e multidisciplinare guidato da Sandro Sublimi Saponetti. L’oggetto di studio si è concentrato in prima battuta sui resti scheletrici di un uomo vissuto seicento anni fa a Castiglione, un villaggio rurale oggi scomparso presso Conversano, e si è progressivamente allargato all’intero nucleo insediativo e alla storia della sua comunità nel delicato momento di passaggio tra l’età angioina e l’età aragonese.

Le ricerche effettuate, mosse dal desiderio di ricostruire storia, ambiente, costumi e società dell’individuo sepolto nella Tomba 6 della chiesa del villaggio, hanno investito l’ambiente naturale, le testimonianze materiali e i dati rinvenuti con scavi archeologici, le componenti architettoniche dei resti dell’abitato, le fonti documentarie; un secondo e più specifico campo di indagine ha riguardato in modo dettagliato e lenticolare gli aspetti prettamente antropologici relativi all’individuo della Tomba 6 e ad altri antichi abitanti di Castiglione; l’insieme dei dati, infine, è confluito nelle riflessioni di carattere più spiccatamente storico e nelle proposte di valorizzazione dei contenuti scientifici maturati.

A ciascuna di queste macro-aree di intervento corrisponde una sezione del volume, che rispecchia in modo fedele anche il dialogo tra gli studiosi, il cui dibattito si è spostato progressivamente dal singolo soggetto – l’uomo sepolto nella tomba 6 – all’intera comunità del villaggio e al suo orizzonte di vita. Grazie alla ricerca oggi possediamo su quest’uomo molte informazioni: per esempio che mangiava molta carne, che andava costantemente a cavallo – ed è per questo che lo chiamiamo cavaliere –, che è caduto da cavallo procurandosi una lussazione della spalla mai guarita, che è morto probabilmente per un infarto a quasi 50 anni. Eppure, ci sfuggono diversi aspetti: non sappiamo il suo nome, ad esempio, né possiamo avanzare ipotesi sicure sul suo ruolo all’interno della comunità in cui viveva. Tuttavia, gli elementi a nostra disposizione ci hanno consentito di osare: e grazie alla collaborazione di tutto il gruppo le riflessioni e gli studi sono confluiti in una vera e propria ricostruzione materiale del nostro uomo, che ha quasi il sapore di una “fotografia”, con il volto segnato dal dolore e dagli acciacchi di una vita certo non facile anche se più agiata rispetto agli standard dell’epoca. Un’istantanea preziosa che ci consente di aprire una finestra sulla storia della Puglia intorno alla prima metà del XV secolo.

A conclusione di questa prima parte del progetto, testimoniata dalla realizzazione della ricostruzione del busto del cavaliere e dalla pubblicazione del presente volume, si può affermare che si è trattato di un felice connubio tra studi umanistici e studi scientifici, di un progetto multidisciplinare in cui si sono uniti studiosi di diversa formazione e competenza; valore aggiunto è stata la proficua e costante collaborazione del gruppo di lavoro, caratterizzata da un serrato e vivace dibattito critico e confluita in un virtuoso processo di integrazione e discussione dei dati.

L’attività di ricerca non si è limitata allo stretto ambito dei laboratori e delle aule universitarie, ma ha investito anche il territorio, gli enti, le amministrazioni, gli organismi di tutela, in un progetto comune di sviluppo e valorizzazione di uno dei numerosissimi beni culturali della nostra regione, costituendo, di fatto, una vera e propria filiera territoriale in cui anche un virtuoso comparto privato ha fornito competenza professionale e sostegno progettuale al lavoro pubblico.

Questo progetto non sarebbe stato così proficuo e costruttivo senza l’entusiasmo di tutto il gruppo. A ciascuno dei componenti va il ringraziamento dei curatori, con una particolare e speciale attenzione a Paolo Perfido e Vito L’Abbate.

 

Giulia Perrino, Sandro Sublimi Saponetti
Scheda bibliografica
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a cura di

Giulia Perrino e Sandro Sublimi Saponetti

Autori SEZIONE I:
Il villaggio rurale fortificato di Castiglione
  • Evoluzione del paesaggio nel territorio di Castiglione (Enrico Altini, Daniela Clemente, Alessio Vovlas)
  • Il sito di Castiglione tra conoscenza e valorizzazione (Angela Ciancio)
  • La storia del casale attraverso i dati della ricerca archeologica (Antonella Caprio)
  • Castiglione: un villaggio fortificato di fondazione angioina (Paolo Perfido)
  • La chiesa dell’Annunziata e la sua necropoli (Vito L’Abbate)
  • Tracce pittoriche dalla chiesa dell’Annunziata (Vito L'Abbate)
  • Castiglione nei documenti (Antonio Fanizzi)
SEZIONE II:
Il cavaliere di Castiglione e gli abitanti del villaggio
  • Chi era e come viveva: profilo bio-antropologico dell’uomo sepolto nella tomba 6 (Ginevra Panzarino, Sandro Sublimi Saponetti)
  • Quando è vissuto: la datazione al radiocarbonio e l’estrazione del DNA (Cristina Valdiosera, Riccardo Rodriguez, Colin Smith)
  • Il cavaliere ai raggi X: i risultati della T.A.C. (Luigi De Pascale)
  • Cosa mangiava: le indagini paleonutrizionali (Ilaria Vigliatolo, Alessandra Bacci, Fulvio Bartoli)
  • Che patologie aveva: le indagini chimiche e biomolecolari (Aldo Cavallini)
  • Gli abitanti del villaggio: profilo bio-antropologico degli individui sepolti nella chiesa (Francesca Baldassarre, Emanuela Bellini, Sandro Sublimi Saponetti)
  • Dominazioni e genetica: Castiglione e l’Europa (Fabrizia Andriani, Sandro Sublimi Saponetti)
SEZIONE III:
Dalla ricerca scientifica alla divulgazione
  • Che aspetto aveva: la ricostruzione del cranio con tecniche di fabbricazione digitale (Vito Cascione)
  • Il volto: la ricostruzione manuale in 3D con il protocollo di Manchester (Sandro Sublimi Saponetti, Fabrizia Andriani, Francesca Baldassarre, Emanuela Bertini, Giacomina Adriana de Musso, Marco Vito Guglielmi, Maria lodice, Ginevra Panzarino, Grazia Sassanelli, Ilaria Vigliarolo)
  • L’incarnato: tecniche di modellazione dei muscoli e patinatura della pelle nella ricostruzione del volto (Antonio Rizzo, Francesco Granito)
  • Gli occhi: la realizzazione di protesi oftalmiche (Giuseppe Ranieri)
  • Il costume e l’acconciatura (Luigi Spezzacatene)
  • L'orizzonte di vita: un uomo d’arme nella Puglia del XV secolo (Fabio Armenise, Sergio Chiaffarata)
  • Fonti iconografiche per la storia del costume in Puglia nel basson medioevo (Giulia Perrino)
  • Note di storia dell’alimentazione nel basso medioevo (Fabio Armenise, Gilda Depalo)
  • Didattica e ricostruzione storica. Proposte divulgative (Fabio Armenise, Sergio Chiaffarata)
  • Conclusioni (Giulia Perrino, Sandro Sublimi Saponetti)
Titolo Una Finestra sulla storia - Un cavaliere a Castiglione tra angioini e aragonesi
Stampa ComunicaAzioni
ISBN 9788890696732
Prezzo € 15,00
data pub. dic. 2017
In vendita presso:
Società di Storia Patria per la Puglia 
Sezione Sudest Barese - Conversano
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