Fondazione "Giuseppe Di Vagno (1889-1921)"

La Fondazione è intitoata a Giuseppe Di Vagno (1889-1921), primo Deputato al Parlamento Nazionale vittima, nel 1921, della violenza fascista.

 

Formalmente costituita alla fine degli anni ’70 da un gruppo di giovani intellettuali dell’area Socialista (ma non impegnanti organicamente nel Partito), ebbe da subito finalità esclusivamente culturali. L’esperienza fu idealmente ispirata dall’operato dell’Istituto di cultura socialista “Giuseppe Di Vagno” animato a Bari dallo storico Antonio Lucarelli sul finire del 1943.

 

Nel 2003 l’attività della Fondazione venne rilanciata a Conversano per l’intuizione di Gianvito Mastroleo. Come sede fu concessa dal Comune un'area del Monastero di San Benedetto.

 

Negli ultimi dieci anni la Fondazione si è impegnata in attività di ricerca storica e approfondimento culturale. In particolare si è dedicata all’indagine della figura politica di Di Vagno e degli atti del processo a carico dei suoi assassini, esplorando a fondo il mondo del socialismo pugliese del ‘900.

 

Un’attività molto fertile che ha portato l’istituto ad essere iscritto nella Tabella triennale del Ministero dei Beni e delle attività culturali sin dal 2009.

 

In particolare, avvalendosi del Comitato di indirizzo scientifico, la Fondazione ha tracciato nuovi ed aggiornati indirizzi di attività e ricerca, stabilendo di:

 

- recuperare la Memoria della ricca tradizione democratica e socialista della Puglia, foriera di autorevoli dirigenti nazionali e rendendola fruibile agli Istituti storici contemporanei, scuole, Università e Dipartimenti di Storia, biblioteche esistenti nelle singole regioni;


- organizzare iniziative, anche itineranti, mirate ad approfondire temi dell'attualità politica e culturale attinenti al pensiero socialista e riformista e alla cultura democratica;


- realizzare studi e ricerche su problemi dell'attualità socio-economica e socio-politica, quali la questione meridionale nella moderna prospettiva europea, le riforme istituzionali e il federalismo;


- predisporre adeguati strumenti di ricerca per gli studiosi al fine di un approfondimento più consapevole delle conoscenze storiche;


- organizzare oltre alla Biblioteca, che oggi conta oltre 10.000 volumi, un Archivio storico che raccoglie Fondi di illustri dirigenti socialisti e dell’area democratica della Puglia.

 

La Fondazione intrattiene intensi rapporti di cooperazione con tutte le altre istituzioni culturali presenti in Puglia, in particolare con istituti culturalmente affini, come l'”Istituto pugliese per l'antifascismo e la Storia contemporanea” e la Fondazione “Gramsci di Puglia”.

 

Tratto dal sito: fondazione.divagno.it

 

Quaderni della Fondazione
"1973 -1979: Scritto sui muri"
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Presentazione
    

Leco di una assai nota canzone del Sessantotto, che invitava a proclamare sui muri la lotta di classe e gridava "bandiera rossa, rivoluzione!", fa da sfondo e dà il titolo a questa bella mostra di Rocco Errico. Anche a Bari gli anni Settanta furono amari, difficili: la rottura dei movimenti, la perdita di creatività, il tramonto dei sogni libertari del Sessantotto, fratturarono due generazioni in mille rivoli, alimentarono le durezze e la conflittualità giovanile e generarono la deriva dell'autonomia e in qualche modo quella delle frange terroriste. I sessantottini doc, un po' più grandi di età, finirono intanto nei partiti della sinistra storica, e in parte cominciarono a ripiegare, mentre una generazione più giovane, certamente più disincantata ma anche molto più disperata, si aggrappò agli slogan e alle pratiche dello scontro diretto, talvolta armato, individuando proprio nei partiti della sinistra il nemico principale. Eppure erano anni espansivi, anni di grandi riforme sociali, anni di vittorie referendarie ed elettorali. Ma molti giovani si tennero separati, l'antagonismo più radicale ne nutrì i movimenti, finché, molto confusamente e pericolosamente, si aprì la stagione più fosca.
Come successe?
Che rapporto vi fu tra la prima e la seconda fase?
Quale il ruolo e le responsabilità della sinistra?
A decenni di distanza, le risposte sono ancora tutte da ricercare.
Intanto, però, ammiriamo la mostra di Errico: che ci farà ricordare, ma soprattutto ci costringerà a riflettere, a ripensare un lungo, decisivo periodo della storia del nostro Paese e della storia europea.
Gli scatti, le foto fermano le immagini, la dimensione artistica le rimette in movimento, e ne conduce il senso fino ai giorni d'oggi.
Grazie dunque alla Fondazione Di Vagno e ai curatori della mostra, che hanno lavorato per riaprire una discussione, storica e politica, che oggi è più che mai necessaria.

Silvia Godelli
Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia
Scheda bibliografica
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Autore Enrico Rocco
Titolo Quaderni della Fondazione "1973 -1979: Scritto sui muri"
Editore Quaderni della Fondazione Di Vagno
Prezzo s.p.i
data pub. novembre 2008
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Quaderni della Fondazione
"Atti della giornata di Studi in onore di
Donato Jaja 1839 - 1914"
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Recensito da Francesco Saverio Iatta - per Scaffale.
    
Quaderni della Fondazione
G. Di Vagno
Anno I Numero 1

           GLI ATTI DELLA GIORNATA DI STUDI IN ONORE DI D. JAJA

Le note propensioni organizzative, il bisogno ineludibile di ben "fare" - non per il solo insopprimibile piacere di fare, ma di fare per lasciare una traccia non modesta di sè - che è una delle disposizioni più peculiari che contraddistinguono l'operosità dell'avvocato Gianvito Mastroleo, si rinvengono, ora, pure nella pubblicazione degli "Atti della giornata di studi in onore di Donato Jaja" che sono affidati ai "Quaderni" della Fondazione G. Di Vagno (1889-1921) di cui l'avvocato Mastroleo è l'attuale presidente nonchè il benemerito fondatore. Il primo numero 2006 dei "quaderni" è quindi, questa volta, interamente dedicato alla pubblicazione degli "Atti della giornata di studi in onore di Donato Jaja (1839-1914), la cui cura è stata affidata a Cesare Preti del Liceo Scientifico "S. Simone" (progetto grafico: Carmela Marzio, Stampa Comunicazione, Conversano Giugno 2006, pp. 163, s.i.p.). 
La giornata di studi in onore di Donato Jaja - come si ricorderà - si è tenuta nella "Sala forum della Biblioteca Archivio del Seminario Vescovile di Conversano Venerdì 25 Novembre dello scorso 2005. Data che teniamo a riportare, sottolineandola, perchè la pubblicazione degli Atti della giornata di studi in onore di Donato Jaja, rimarca almeno un paio di non modesti eventi che hanno, nello stesso tempo, una valenza non solo eminentemente culturale quanto anche politica. 
Eventi, avvenimenti e risultati che non sono quindi solo ed unicamente di natura editoriale, anche se pur questa ultima ha una sua specifica natura che non la connota affatto come un avvenimento provinciale. 
Infatti per un verso questo "quaderno" dedicato alla pubblicazione degli "Atti della giornata di studi in onore di Donato Jaja" infrange una tanto deprecabile quanto consolidata prassi che fa sì che, più spesso di quanto non sia auspicabile, la pubblicazione degli Atti delle giornate di studi vengono, abitualmente, troppo abitualmente pubblicati anni dopo che si sono tenute. 
Per altro verso - poi non meno rilevante - la pubblicazione degli Atti del convegno dedicato ad onorare la memoria di Donato Jaja mette in risalto come il filosofo conversanese - sino a poco tempo fa - era ben poco non solo noto quanto anche affatto celebrato, come invece si sarebbe dovuto, proprio in Conversano: dove non solo è nato ma in cui riposano le sue spoglie mortali. 
Il primo "quaderno" del 2006 della Fondazione Di Vagno si apre con il "Messaggio di saluto" di Gaetano Gifuni, Segretario Generale della Presidenza del Consiglio; cui seguono i messaggi di saluto di Rocco Butiglione, nella sua qualità di Ministro per i Beni e le Attività culturali e quindi le parole di saluto di Gianvito Mastroleo, quale presidente della "Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921). 
Quindi "La presentazione" del convegno, presente negli Atti summenzionati, è dovuta a Francesco Ristetti (dell'Università degli studi di Bari). 
Le relazioni riprodotte sono, invece, nell'ordine: di Piero Di Giovanni (Università di Palermo) "Donato Jaja dal criticismo all'idealismo; di Francesca Rizzo (Università di Messina) "Considerazioni per un Profilo di Donato Jaja"; di Alessandro Savorelli (Scuola Normale Superiore di Pisa) "Donato Jaia tra Spaventa e Gentile"; di Mariua Rascaglia (Biblioteca Nazionale Vitt. Emanale II di Napoli) "Note dal carteggio fra Bernardo Spaventa e Donato Jaja"; di Cosmo Francesco Ruppi (Arcivescovo Metropolita di Lecce) "La crisi religiosa di Donato Jaja". 
Di seguito sono poi riportate le comunicazioni di Antonio Scisci "Nuovi documenti per una biografia di Donato Jaja; di Mario Scisci "A proposito della polemica contro il positivismo di Donato Jaja"; di Giacomo Nardomarino "Laboratorio di lettura del saggio di Donato Jaja "Origine storica ed esposizione della critica della ragion pura di Emanale Kant"; di Angelo Fanelli "La ratio studiorum" e di Cesare Preti "Il "Santuario della filosofia" di Baldassarre Labanca nel Seminario di Conversano". 
Non è certo questa la sede in cui si può tracciare un consuntivo delle conquiste storico-ermenuetiche che si sono conseguite grazie ai contributi ed alle comunicazioni che sono stati letti durante la giornata di studi dedicata al filosofo conversanese. Pur tuttavia ci permettiamo di far rilevare come, purtroppo dopo anni e finalmente proprio da Conversano, viene non solo riproposta, con rinnovato vigore e acribia storico ermeneutica, all'attenzione del mondo scientifico il pensiero e la figura del filosofo Donato Jaja perchè queste sono poste in una luce che mette specificamente in rilievo inedite sfaccettature di una complessa personalità e quindi di un robusto pensiero filosofico che risulta essere 
Sono dati di fatto, questi appena accennati, che riteniamo provvederanno a loro volta a collocare nel posto che più correttamente spetta sia all'originale pensatore quanto alla nobile figura del filosofo conversanese che da questi Atti risultano essere illuminati in modo singolare. 
Questi stessi elementi sono inoltre dati - forse non è inutile rimarcarlo - che non rimarranno di certo come il classico, ennesimo sasso gettato nelle non certo placide acque della filosofia contemporanea italiana. Sicchè la giornata di studi dedicata a riesaminare aspetti della personalità e del pensiero di Donato Jaja risulterà, per l'appunto, come l'avvio a una riscoperta del pensiero di Donato Jaja. E che - per questo - farà filiare, ben presto, altre monografie, studi e/o iniziative, davvero innovative, volte sondare altri lati inediti o misconosciuti della filosofia e della personalità del filosofo conversanese. 
Ne sortiranno, quindi, contributi che riteniamo concorreranno a liberare cosìì l'attuale, complessiva immagine del filosofo conversanese da alcuni pregiudizi che ne limitano il rilievo che, invece, Donato Jaja merita ben più correttamente nel variegato panorama della filosofia contemporanea italiana.

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Scheda bibliografica
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Autore AA. VV.
Titolo Quaderni della Fondazione
"Atti della giornata di Studi in onore di Donato Jaja 1839 - 1914"
Editore Quaderni della Fondazione Di Vagno
Prezzo s.p.i
data pub. Giugno 2006
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Fondazione "Giuseppe Di Vagno (1889-1921)"
Cerimonia centenario
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CERIMONIA UFFICIALE DEL CENTENARIO DELLA MORTE DI
GIUSEPPE DI VAGNO

Alla presenza del Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA

 

Filippo Turati e il Movimento Socialista Italiano
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Comuicato stampa di G. Mastroleo
    
Carlo Rosselli

Il primo settembre alle ore 19 nella ex Chiesa di San Giuseppe in Conversano la Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921) ha presentato la ristampa del Saggio di Carlo Rosselli “Filippo Turati ed il Movimento socialista Italiano” con la presentazione del presidente della Fondazione, G. Mastroleo.

Interessante la storia di questo saggio:

a) nel 1943 Antonio Lucarelli, storico socialista di Acquaviva delle Fonti, amico personale di Carlo Rosselli dette vita al Centro socialista di Cultura Giuseppe Di Vagno, con sede in Bari via Dante 84; di questo centro dette notizia l’Avanti!, quotidiano socialista il 4 dicembre 1943;

b) nel 1944 Lucarelli – al quale il saggio era stato inviato da Rosselli con uno stratagemma per sfuggire ai controlli della polizia fascista – (testuale) avvia le attività editoriali del Centro con la pubblicazione in Italia del Saggio che era stato pubblicato in Francia nel 1932 sulla rivista “Quaderni di Giustizia e Libertà” subito dopo la morte di Turati.

La Fondazione, che idealmente si ricollega al Centro socialista di cultura di Lucarelli, ripubblica quel testo con il rito propiziatorio di riavviare le proprie attività editoriali, con un dibattito-intervista di Nicola Colonna e Luigi Quaranta all'on.le EMANUELE MACALUSO, direttore della rivista "Le nuove ragioni del socialismo" che ha come tema: Inattualità longeva del socialismo riformista? da Filippo Turati a Josè Luis Zapatero:

Il saggio di Rosselli, scrive fra l'altro il presidente della Fondazione avv. Gianvito Mastroleo nella prefazione, mette in evidenza la straordinaria attualità del pensiero di Turati
....."La coerenza nel rimanervi legato anche quando il Partito non riuscì a comprendere il suo messaggio e massima fu l'incomprensione, se non l'ostilità nei suoi confronti; la convinzione che occorreva sempre "convincere" più che "vincere"; l'acume nel prevedere le disastrose conseguenze del fascismo e la chiarezza del presagio "a fascismo compiuto ", quando i problemi "non saranno più di opposizione e di propaganda ma di governo vero e proprio "; il rifiuto del massimalismo e che solo il contatto organico tra socialismo politico ed economico, tra élite e massa "... impedirà le degenerazioni oligarchiche, favorirà la democrazia sostanziale" ... se "organizzazione sindacale (la società civile d'oggi?) e organizzazione politica " diverranno "un solo organismo, un solo cuore un'anima sola... "; la visione del pacifismo che "in tanto può suscitare entusiasmo in quanto si trasformi in una guerra alla guerra"; "non aderire e non sabotare ", quel sottilissimo filo di rasoio rispetto al quale la finezza dell'analisi politica non supera le perplessità per la mancanza di decisione; il programma "Rifare l'Italia" del quale sarà grande ma inascoltato profeta; "la gloriosa fatica che ci eleggemmo di marciare contro corrente, in odio ai congiurati misoneismi di tutte le folle, ... di aver torto sempre oggi per avere ragione domani. "....

 

Scheda bibliografica
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Autore Antonio Lucarelli
Titolo Filippo Turati e il Movimento Socialista Italiano
Editore Tipografia Romana SpA di Capurso (Ba)
Prezzo s.p.i
data pub. agosto 2004
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