Agostino Picicco nella nuova pubblicazione, Il narcisismo digitale. La sfida di non perdere le relazioni (SECOP Edizioni), propone ulteriori riflessioni (a completamento di precedenti volumi), frutto dell’esperienza social, sul senso delle relazioni nell’ottica di una comunicazione digitale rettamente intesa.
Il libro delinea, talvolta con un filo di ironia, quelle che sono le tipologie di utenti, i vezzi che caratterizzano gli incontri virtuali, la dominanza e l’invadenza di chat che rischiano di soffocare i partecipanti nel caso in cui manchi un adeguato approccio positivo, inteso come uno stile adeguato e caratterizzato dal senso dell’opportunità.
I social hanno creato un linguaggio nuovo, nuove dinamiche, consensi spesso facili quanto effimeri. Di fatto sta cambiando il concetto di responsabilità e di relazione.
L’utente social «virtuoso» nei suoi post non cerca i like a tutti i costi (anche se nell'epoca dei like, disinteressarsi di piacere resta il modo migliore di farsi notare) ma la crescita positiva della comunità digitale. In quest’ottica non considera gli altri come concorrenti ma ne commenta sobriamente i post e li condivide sulla sua bacheca se ritenuti utili. Insomma è persona positiva che non semina fake, non è odiatore seriale, non fa il leone da tastiera, non scambia la volgarità per schiettezza e l’aggressività per energia vitale, ma si attiva per il bene comune attraverso tali strumenti che ottimamente si prestano a quest’opera.
Lo dice bene nella prefazione l’avvocato Daniela Mainini, presidente del prestigioso Centro Studi Grande Milano: «Agostino Picicco ci invita a superare la subdola richiesta interiore di essere i migliori per essere semplicemente migliori, cogliendo l’occasione di un nuovo umanesimo digitale, con tenerezza e garbo, meravigliose doti di cui, egli stesso, ogni giorno, è autorevole interprete».
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