Il saggio, amplissimo per estensione multidisciplinare, considera il tempo nella sua tridimensionalità (cronologica, cairotica e aionica e, in Betocchi, dinamica, continuata e statica) come forma e vita dello Spirito, ossia come "Incanto dell'Oltre", ovvero come passaggio dall'ambiguo Disincanto di un soggetto agglutinante di un Ignoto divorante all'Itinerarium in Deum, alla ricerca di un Fondamento Altro, tra il Tempo della Storia e il desiderio dell'Eterno, sulle tracce di Abramo, e ci offre, nella poesia di Betocchi che si fa preghiera, una riflessione teologica sulla creazione, tra fabula e intreccio narrativo, nella dimensione lineare di un tempo teleologico finalmente ritrovato.
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L’altrove diviene la cifra del cammino di Carlo Betocchi attraverso una parola più immediata, di concretezza spirituale, perseguendo come unico scopo un amore umile e puro verso Dio.
Il volume si articola in sei capitoli: da “Il Frontespizio” alla ricezione critica moderna dell’innovazione lirica betocchiana, focalizzando l’attenzione sul tema della ‘fraternità’ e ‘spiritualità’, recuperando la lezione di Rebora e approfondendo la relazione con Sereni, Caproni e Luzi, al fine di ben definire la visione dell’Oltre
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