L'imprenditorialità
delle Badesse
di San Benedetto di Conversano

Conversano, 18 luglio 2024 - Mastronardi - Pascale

 
 
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di San Benedetto di Conversano

Conversano, 18 luglio 2024 - Mastronardi - Pascale

 
 
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Angelo Custode: Dono e Bellezza
vuoto
Presentazione on line
    
 
Collana Crescamus 30

Introdotto da mons. Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, che ne sottolinea gli aspetti religiosi, lo studio si dispiega su tre coordinate artistiche: storia italiana, cinema, musica e letteratura, e storia locale.

Partendo dalle raffigurazioni parangeliche presenti nelle epoche pagane assire, greche e romane, Giuseppe Lenoci evidenzia ed esalta la specifica figura dell’angelo nell’Alto e Basso Medioevo attraverso mosaici, affreschi e pitture con gli autori Duccio, Cimabue, Giotto, Martini, Piero della Francesca e Beato Angelico; poi dal Rinascimento con Leonardo da Vinci, Botticelli, Perugino, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio passa all’età moderna con Caravaggio, Tiziano Vecellio, Correggio, Pietro da Cortona, il Veronese e a noi più vicini Finoglio e Fracanzano, per concludere molto brevemente con Canova, Rossetti e Previati nell’età contemporanea (pp. 7-28).

Non meno rappresentata è la figura dell’angelo nel cinema, nella musica e nella letteratura: così nella settima arte Maria Teresa Lenoci la coglie perfino con derive esoteriche “nei paranormale romance o storie dai risvolti cruenti o epici come nel fantasy italiano e non”, citando City of Angel, remake de Il cielo sopra Berlino; nella musica segnala Ron, U2 e Vasco Rossi; e nella vasta letteratura Emily Dickinson e la poetessa Mathilde Wesendonck (pp. 29-32).

Infine Antonio Fanizzi non poteva non tratteggiare la figura angelica nella nostra Conversano attraverso le copiose sculture e pitture con una puntuale collocazione topica e annotazioni storiche e devozionali (pp. 33-37).

La conclusione nell’Appendice è presentata dallo stesso Giuseppe Lenoci, per il quale l’immagine angelica “trasmette e trasmetterà la bellezza divina, allo stato puro e vero, esaltando in noi sentimenti e sensazioni di umana felicità” (pp. 38-39).                  

 
 
Don Angelo Fanelli

 

Presentazione
    
Angelo Custode: Dono e Bellezza
Collana Crescamus 30

“Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Il mio angelo camminerà alla tua testa...”

(Esodo 23, 20-23a).

Queste parole del Libro dell’Esodo presentano in modo efficace il ministero affidato da Dio agli angeli a favore degli uomini.

Custodire, proteggere, accompagnare, guidare, prendersi cura sono i verbi che caratterizzano l’agire stesso di Dio verso gli uomini; verbi che noi abbiamo visto pienamente coniugati da Gesù: il Dio con noi.

L’angelo custode è la garanzia che Dio personalizza per ciascun uomo questa sua premura, che non è “premura di massa” ma attenzione a tutti e a ciascuno nella propria diversità.

Soprattutto nei passaggi più problematici della vita, l’angelo custode è testimone della vicinanza di Dio: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato...” (Isaia 49, 15-16).

Da un po’ di mesi il professor Lenoci, l’amico Pinuccio, mi aveva chiesto di scrivere una presentazione a questo bel libretto scritto da lui in collaborazione con Maria Teresa Lenoci e Antonio Fanizzi.

Purtroppo preso dagli impegni e poi travolto dall’epidemia di Covid-19 ho trascurato un po’ questo impegno.

Sentendomi in colpa per aver ritardato la pubblicazione di questo lavoro a cui il professor Lenoci teneva particolarmente, mi sono impegnato a scrivere questi pensieri in questo momento in cui sembra che lentamente stiamo venendo fuori dalla tempesta che ha travolto il mondo.

Riflettendo, ho pensato che non è stato forse un caso aver trovato in questo momento il tempo per scrivere, ma una vera provvidenza, ^esperienza di angoscia, paura e disorientamento che tutti abbiamo vissuto, ci rende più disponibili a pensare che, se ce qualcuno a nostro fianco, riusciamo meglio a non perdere la rotta della navigazione della vita. Certo, nel caso degli angeli custodi è necessaria la fede, quella dei semplici, dei piccoli, dei nostri nonni e genitori che, senza saper fare grandi discorsi, sapevano fidarsi e affidarsi a quella Provvidenza divina che tutto dispone con sapienza e amore.

L’angelo custode può diventare occasione di riflessione anche per coloro che pensano di non avere una fede ma amano la bellezza della vita e sono attenti a prendersene cura in tutte le sue forme; per loro e per tutti possono risuonare le parole di Don Tonino Bello che riscaldano il cuore e invitano a cercare sempre da qualche parte l’ala di riserva per affrontare il volo della vita.

 

S.E. Mons. Giovanni Intini - Vescovo di Tricarico
Scheda bibliografica
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Autore Giuseppe Lenoci - Maria Teresa Lenoci - Antonio Fanizzi
Titolo Angelo Custode: Dono e Bellezza
Editore Tipografia Pineta - Conversano
Prezzo s.p.i.
data pub. ottobre  2020
In vendita presso:
Per chi desidera ricevere una copia del volume, basta farne richiesta direttamente all’Archivio Diocesano di Conversano, o a Giuseppe Lenoci
tramite Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Angelo Custode: Dono e Bellezza
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Presentazione on line
    
 
Collana Crescamus 30

Introdotto da mons. Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, che ne sottolinea gli aspetti religiosi, lo studio si dispiega su tre coordinate artistiche: storia italiana, cinema, musica e letteratura, e storia locale.

Partendo dalle raffigurazioni parangeliche presenti nelle epoche pagane assire, greche e romane, Giuseppe Lenoci evidenzia ed esalta la specifica figura dell’angelo nell’Alto e Basso Medioevo attraverso mosaici, affreschi e pitture con gli autori Duccio, Cimabue, Giotto, Martini, Piero della Francesca e Beato Angelico; poi dal Rinascimento con Leonardo da Vinci, Botticelli, Perugino, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio passa all’età moderna con Caravaggio, Tiziano Vecellio, Correggio, Pietro da Cortona, il Veronese e a noi più vicini Finoglio e Fracanzano, per concludere molto brevemente con Canova, Rossetti e Previati nell’età contemporanea (pp. 7-28).

Non meno rappresentata è la figura dell’angelo nel cinema, nella musica e nella letteratura: così nella settima arte Maria Teresa Lenoci la coglie perfino con derive esoteriche “nei paranormale romance o storie dai risvolti cruenti o epici come nel fantasy italiano e non”, citando City of Angel, remake de Il cielo sopra Berlino; nella musica segnala Ron, U2 e Vasco Rossi; e nella vasta letteratura Emily Dickinson e la poetessa Mathilde Wesendonck (pp. 29-32).

Infine Antonio Fanizzi non poteva non tratteggiare la figura angelica nella nostra Conversano attraverso le copiose sculture e pitture con una puntuale collocazione topica e annotazioni storiche e devozionali (pp. 33-37).

La conclusione nell’Appendice è presentata dallo stesso Giuseppe Lenoci, per il quale l’immagine angelica “trasmette e trasmetterà la bellezza divina, allo stato puro e vero, esaltando in noi sentimenti e sensazioni di umana felicità” (pp. 38-39).                  

 
 
Don Angelo Fanelli

 

Presentazione
    
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“Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Il mio angelo camminerà alla tua testa...”

(Esodo 23, 20-23a).

Queste parole del Libro dell’Esodo presentano in modo efficace il ministero affidato da Dio agli angeli a favore degli uomini.

Custodire, proteggere, accompagnare, guidare, prendersi cura sono i verbi che caratterizzano l’agire stesso di Dio verso gli uomini; verbi che noi abbiamo visto pienamente coniugati da Gesù: il Dio con noi.

L’angelo custode è la garanzia che Dio personalizza per ciascun uomo questa sua premura, che non è “premura di massa” ma attenzione a tutti e a ciascuno nella propria diversità.

Soprattutto nei passaggi più problematici della vita, l’angelo custode è testimone della vicinanza di Dio: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato...” (Isaia 49, 15-16).

Da un po’ di mesi il professor Lenoci, l’amico Pinuccio, mi aveva chiesto di scrivere una presentazione a questo bel libretto scritto da lui in collaborazione con Maria Teresa Lenoci e Antonio Fanizzi.

Purtroppo preso dagli impegni e poi travolto dall’epidemia di Covid-19 ho trascurato un po’ questo impegno.

Sentendomi in colpa per aver ritardato la pubblicazione di questo lavoro a cui il professor Lenoci teneva particolarmente, mi sono impegnato a scrivere questi pensieri in questo momento in cui sembra che lentamente stiamo venendo fuori dalla tempesta che ha travolto il mondo.

Riflettendo, ho pensato che non è stato forse un caso aver trovato in questo momento il tempo per scrivere, ma una vera provvidenza, ^esperienza di angoscia, paura e disorientamento che tutti abbiamo vissuto, ci rende più disponibili a pensare che, se ce qualcuno a nostro fianco, riusciamo meglio a non perdere la rotta della navigazione della vita. Certo, nel caso degli angeli custodi è necessaria la fede, quella dei semplici, dei piccoli, dei nostri nonni e genitori che, senza saper fare grandi discorsi, sapevano fidarsi e affidarsi a quella Provvidenza divina che tutto dispone con sapienza e amore.

L’angelo custode può diventare occasione di riflessione anche per coloro che pensano di non avere una fede ma amano la bellezza della vita e sono attenti a prendersene cura in tutte le sue forme; per loro e per tutti possono risuonare le parole di Don Tonino Bello che riscaldano il cuore e invitano a cercare sempre da qualche parte l’ala di riserva per affrontare il volo della vita.

 

S.E. Mons. Giovanni Intini - Vescovo di Tricarico
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Autore Giuseppe Lenoci - Maria Teresa Lenoci - Antonio Fanizzi
Titolo Angelo Custode: Dono e Bellezza
Editore Tipografia Pineta - Conversano
Prezzo s.p.i.
data pub. ottobre  2020
In vendita presso:
Per chi desidera ricevere una copia del volume, basta farne richiesta direttamente all’Archivio Diocesano di Conversano, o a Giuseppe Lenoci
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Introdotto da mons. Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, che ne sottolinea gli aspetti religiosi, lo studio si dispiega su tre coordinate artistiche: storia italiana, cinema, musica e letteratura, e storia locale.

Partendo dalle raffigurazioni parangeliche presenti nelle epoche pagane assire, greche e romane, Giuseppe Lenoci evidenzia ed esalta la specifica figura dell’angelo nell’Alto e Basso Medioevo attraverso mosaici, affreschi e pitture con gli autori Duccio, Cimabue, Giotto, Martini, Piero della Francesca e Beato Angelico; poi dal Rinascimento con Leonardo da Vinci, Botticelli, Perugino, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio passa all’età moderna con Caravaggio, Tiziano Vecellio, Correggio, Pietro da Cortona, il Veronese e a noi più vicini Finoglio e Fracanzano, per concludere molto brevemente con Canova, Rossetti e Previati nell’età contemporanea (pp. 7-28).

Non meno rappresentata è la figura dell’angelo nel cinema, nella musica e nella letteratura: così nella settima arte Maria Teresa Lenoci la coglie perfino con derive esoteriche “nei paranormale romance o storie dai risvolti cruenti o epici come nel fantasy italiano e non”, citando City of Angel, remake de Il cielo sopra Berlino; nella musica segnala Ron, U2 e Vasco Rossi; e nella vasta letteratura Emily Dickinson e la poetessa Mathilde Wesendonck (pp. 29-32).

Infine Antonio Fanizzi non poteva non tratteggiare la figura angelica nella nostra Conversano attraverso le copiose sculture e pitture con una puntuale collocazione topica e annotazioni storiche e devozionali (pp. 33-37).

La conclusione nell’Appendice è presentata dallo stesso Giuseppe Lenoci, per il quale l’immagine angelica “trasmette e trasmetterà la bellezza divina, allo stato puro e vero, esaltando in noi sentimenti e sensazioni di umana felicità” (pp. 38-39).                  

 
 
Don Angelo Fanelli

 

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“Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Il mio angelo camminerà alla tua testa...”

(Esodo 23, 20-23a).

Queste parole del Libro dell’Esodo presentano in modo efficace il ministero affidato da Dio agli angeli a favore degli uomini.

Custodire, proteggere, accompagnare, guidare, prendersi cura sono i verbi che caratterizzano l’agire stesso di Dio verso gli uomini; verbi che noi abbiamo visto pienamente coniugati da Gesù: il Dio con noi.

L’angelo custode è la garanzia che Dio personalizza per ciascun uomo questa sua premura, che non è “premura di massa” ma attenzione a tutti e a ciascuno nella propria diversità.

Soprattutto nei passaggi più problematici della vita, l’angelo custode è testimone della vicinanza di Dio: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato...” (Isaia 49, 15-16).

Da un po’ di mesi il professor Lenoci, l’amico Pinuccio, mi aveva chiesto di scrivere una presentazione a questo bel libretto scritto da lui in collaborazione con Maria Teresa Lenoci e Antonio Fanizzi.

Purtroppo preso dagli impegni e poi travolto dall’epidemia di Covid-19 ho trascurato un po’ questo impegno.

Sentendomi in colpa per aver ritardato la pubblicazione di questo lavoro a cui il professor Lenoci teneva particolarmente, mi sono impegnato a scrivere questi pensieri in questo momento in cui sembra che lentamente stiamo venendo fuori dalla tempesta che ha travolto il mondo.

Riflettendo, ho pensato che non è stato forse un caso aver trovato in questo momento il tempo per scrivere, ma una vera provvidenza, ^esperienza di angoscia, paura e disorientamento che tutti abbiamo vissuto, ci rende più disponibili a pensare che, se ce qualcuno a nostro fianco, riusciamo meglio a non perdere la rotta della navigazione della vita. Certo, nel caso degli angeli custodi è necessaria la fede, quella dei semplici, dei piccoli, dei nostri nonni e genitori che, senza saper fare grandi discorsi, sapevano fidarsi e affidarsi a quella Provvidenza divina che tutto dispone con sapienza e amore.

L’angelo custode può diventare occasione di riflessione anche per coloro che pensano di non avere una fede ma amano la bellezza della vita e sono attenti a prendersene cura in tutte le sue forme; per loro e per tutti possono risuonare le parole di Don Tonino Bello che riscaldano il cuore e invitano a cercare sempre da qualche parte l’ala di riserva per affrontare il volo della vita.

 

S.E. Mons. Giovanni Intini - Vescovo di Tricarico
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Autore Giuseppe Lenoci - Maria Teresa Lenoci - Antonio Fanizzi
Titolo Angelo Custode: Dono e Bellezza
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