Marangelli Oronzo

Cenni biografici

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Oronzo Marangelli
nato a Conversano il 1902
deceduto a Bari il 1962
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Vita e opere

Oronzo Marangelli dopo gli studi in Seminario si laurea in lettere a Firenze.
Nel 1928 allorché la Cattedrale fu riaperta al culto avvertì il vescovo Domenico Lancellotti che la penultima lapide sulla sinistra nella Cattedrale era stata collocata a rovescio nella ricostruzione dopo l’incendio del 1911. Insegnò lettere nel Liceo ginnasio di Conversano nell’anno scolastico 1930-31. Nel 1930 conseguì, l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di italiano e storia. Nel 1932 vinse il concorso di direttore presso la Biblioteca “A. Minuziano” di San Severo. Nel 1933, vinto il concorso a cattedra nelle scuole secondarie e si dette all’insegnamento di materie letterarie presso il Liceo classico “V. Lanza” di Foggia. In questo periodo scrisse numerosi articoli pubblicati su giornali di Foggia come “Il Popolo Nuovo” fondato da Gaetano Postiglione. Tutti scritti di natura storica senza mai concedere meriti al fascismo.
Fu apprezzato e citato da Paul F. Kehr (paleografo e diplomatista tedesco direttore dell’Archivio prussiano di Roma) per lo studio delle pergamene riguardanti San Severo.
Menzionato nell’Enciclopedia Treccani tra gli storici di San Severo con le pubblicazioni sulla storia della città.
Frequentò la libreria “Pilone” di Foggia ove negli anni Trenta si davano convegno: dott. Nicola Beccia, prof. Benedetto Biagi, prof. Romolo Caggese (quando tornava ad Ascoli suo paese natio), on. Leone Mucci, prof. Gerardo De Caro, avv. Giovanni Raho, tutti liberali, socialisti o popolari accomunati da avversione al fascismo. Dal 1933 e fino al 1937-38 insegnò nel Liceo classico “Lanza” di Foggia allorché per divergenze con il novello preside Luigi Guerrieri, fedele e rigido esecutore delle direttive fasciste, si trasferì all’Istituto Magistrale “Poerio”. Aveva vinto il concorso a cattedra di italiano e storia. A maggio del 1939 subì la minacciata ispezione di stampo fascista in seguito alla quale (l’ispettore Marseglia riscontrò uno “sfacciato socialismo” nella critica letteraria della Pentecoste e nei Promessi sposi poiché Oronzo Marangelli non riconosceva la religiosità del Manzoni come fondamento unico per la grandezza dell’opera). Non solo perse la titolarità ma fu, con decorrenza immediata, trasferito a Benevento senza alcuna contestazione come d’uso nei confronti degli antifascisti. Dal 1939 al 1942 insegnò presso l’Istituto Magistrale “G. Guacci” di Benevento. Rifatto il concorso si classificò primo nella graduatoria nazionale e nel 1942 si trasferì a Bari presso l’Istituto tecnico “A. Di Crollalanza” (poi “Vivante”).
Fissò la residenza a Conversano ove svolse una intensa attività politica e sociale dalla caduta del fascismo al 1954 nelle fila del PCI. Alla morte di Stalin nel marzo 1953, segretario della sezione del Pci di Conversano, non espose la bandiera listata a lutto e si rifiutò di fare un comizio commemorativo e di fare altrettanto nel consiglio comunale. In questa data per la sua conduzione moderata e le continue divergenze con i compagni stalinisti dirigenti di partito abbandonò l’attività politica. Nel 1955 organizzò una conferenza sul film (1952) di Vittorio De Sica “Umberto D.” La morte lo colse a Bari il 15 gennaio 1962.

 

Bibliografia degli scritti


  • O. Marangelli, Storia di Conversano. Breve storia, con saggi critici sugli storici locali e conversanesi, Conversano 1931.
  • O. Marangelli, Relazione della ribellione di Sabato Pastore in Foggia nell’anno 1648. Scritti vari, Foggia 1932. In Scritti vari si segnala, tra gli altri, il saggio su “Giovanni da Procida e i vespri siciliani”.
  • O. Marangelli, Umberto Fraccacreta, Foggia 1932.
  • Da Arpi a Foggia, in Il Popolo Nuovo a. II, 29 febbraio 1932.
  • Storia e storici della Capitanata. in Il Popolo Nuovo, 28 marzo 1932.
  • Pier delle Vigne a Foggia, in Il Popolo Nuovo, a. II. 11 aprile 1932.
  • Fra numismatici, in II Popolo Nuovo, a. II, 9 maggio 1932.
  • La Capitanata nel concetto di un poeta, in Il Popolo Nuovo, 14 maggio 1932.
  • La proprietà privata di Federico II in Foggia, in Il Popolo Nuovo, a. II, 23 maggio 1932.
  • Un episodio della lotta per la sede vescovile a Foggia, in Il Popolo Nuovo, 6 giugno 1932.
  • Negli albori della tipografia. Alessandro Minuziano e l’edizione del Tacito, in Il Popolo Nuovo, a. II, 11 luglio 1932.
  • Il contributo di Alessandro Minuziano al progresso della stampa italiana, in Il Popolo Nuovo, a. II. 22 agosto 1932.
  • Un moto rivoluzionario del 1648. Fra Gabriele da Cerignola e la ribellione di Sabato Pastore in Foggia, in 11 Popolo Nuovo, 19/12/1932. (Parte I).
  • Un moto rivoluzionario del 1648. Fra Gabriele da Cerignola e la ribellione di Sabato Pastore in Foggia, in Il Popolo Nuovo, 9/1/ 1933. (Parte II).
  • San Severo industre e operosa, in Ospitalità italiana, rassegna bimestrale dell’ente omonimo sotto gli auspici della Commissione nazionale per la cooperazione intellettuale e del commissariato per il turismo, Milano 1933.
  • La verità nella polemica pataccaria, in Il Gazzettino di Foggia, 2 luglio 1933.
  • Figure della Capitanata nel Risorgimento italiano. G. Maria Mucedola, Vescovo e patriota da San Paolo di Civitate, in Il Popolo Nuovo, a. III, 27 luglio 1933.
  • Artista nostro: Luigi Schingo, in Bollettino Diocesano della Curia vescovile di San Severo, anno IV, n. 9, 1933.
  • Luigi Schiaparelli, in II Popolo Nuovo, a. IV, 16 aprile 1934.
  • San Severo nei primi secoli dopo il Mille, in Il Popolo Nuovo, a. V, 21 gennaio 1935.
  • Dal cuore, Liriche di Alberto Montino, in Gazzettino, 14 marzo 1936.
  • O. Marangelli, Novelle di questi e d’altri tempi, Benevento 1941.
  • O. Marangelli, Castrum Drion Ergitium Sanctus Severus, in Samnium, a. XIV (1941) n. 1-2, p. 68.
  • O. Marangelli, Le pergamene di San Severo, in lapigia, a. XIII (1942), fasc. IV, pp. 218-224.
  • Gli storici locali - quando le lucciole diventano lanterne, il Rosone, Periodico pugliese di cultura e informazione, a. XXI, n. 3-4, maggio-agosto 1998; Civitas, periodico della cittadinanza troiana, a. XI-N. 3, Giugno - agosto 1998.
  • O. Marangelli, Storia di Conversano, con le trascrizioni di 34 pergamene delle Badesse, a cura di Luigi P. Marangelli, Foggia 1999.
  • O. Marangelli, Sogno di una società di eguali, a cura di Luigi P. Marangelli, Foggia 2002.
  • O. Marangelli, Storia di Sansevero con 54 pergamene. Scritti scelti a cento anni dalla nascita, a cura di Luigi P. Marangelli, in Collana Terzo Millennio della Provincia di Foggia, Foggia 2002.
  • O. Marangelli, L’ultimo rifugio, a cura di L.P. Marangelli, Foggia 2006.
 

Recensioni

 

  • Lucarelli, I moti carbonari della Daunia alla luce di nuovi documenti, Foggia 1939 in Samnium, a. XIII (1940), n. 3 - 4, p. 207.
  • F. Giordani, Francesco Paolo Bozzelli, Foggia 1940, in Samnium, a. XIII (1940), n. 3 - 4, p. 208.
  • Raffaello Marrocco, Il Matese, (con prefazione del Consigliere Nazionale Prof. De Conte Livio Gaetani) e relazione sul clima del Prof. Giovanni Caso, Napoli 1940, in Samnium, a. XIV (1941), n. 1- 2, p. 111.
  • Michele Galluppi, S. Maria di Canneto sul Trigno nell’archeologia, nella storia e nell’arte, Roma 1941. in Samnium, a. XIV, 1941, n. 1-2, p. 2.

Inediti

 

  • Trascrizioni di Pergamene dell’Archivio della Chiesa Capitolare di Foggia, Bovino, Troia e del Monastero di S. Sofia di Benevento.

Autori e pubblicazioni che citano
Oronzo Marangelli e i suoi scritti

  • - G. Bolognini, All’ombra della Cattedrale conversanese, Conversano 1928, pp. 31-33. L’autore, riconosciuta la competenza del paleografo O. Marangelli, vuole «prendere con lui esatta visione delle epigrafi della Cattedrale». Come già detto Oronzo Marangelli aveva fatto presente che la penultima lapide posta sulla parete di sinistra della Cattedrale era stata collocata a rovescio nella ricostruzione dopo l’incendio del 1011. Tale lapide all’epoca indecifrabile aveva suscitato un acceso dibattito nel contesto culturale poiché induceva alla ipotesi di origini di molto precedenti a quelle riconosciute alla Cattedrale. Un’altra inesattezza era dovuta alla lettura della epigrafe posta alla destra del portale della Cattedrale da parte dell’arch. Sante Simone che non aveva notato il segno III sulla C che triplicavano il cento.
  • - B. Biagi, Foggia Imperiale, Foggia 1933. A pagina 7 si legge: «continuando le interessanti riflessioni del mio collega prof. Oronzo Marangelli…». Ivi alle pagine 137-143 è integralmente riportato il saggio La proprietà privata di Federico II in Foggia di O. Marangelli, pubblicato in Il Popolo Nuovo, 23 maggio 1932. Ancora «Facendo seguito ad altri interessanti articoli del mio collega prof. Oronzo Marangelli… che interessano la città di Foggia …» Vedi articolo sul Minuziano in Il Popolo Nuovo del 22 Agosto 1932 e N. Beccia, Divagazioni numismatiche, Troia 1940, p. 9, ivi è riprodotto un articolo di B. Biagi che cita O. Marangelli.
  • - Bollettino Diocesano, periodico mensile edito dalla Curia Vescovile di San Severo, serie seconda, vol. II, a. V, 1932, p. 66. Oronzo Durante, vescovo di San Severo, affida a O. Marangelli, direttore della biblioteca comunale, «paleografo competente dell’Archivio di Napoli l’incarico di collaboratore per la lettura e illustrazione paleografica e diplomatica delle pergamene della Chiesa cattedrale di San Severo».
  • - Il Popolo Nuovo del 15 ottobre 1932, p. 4. O. Marangelli è annoverato tra le firme prestigiose della terza pagina con Nicola Zingarelli, Alfredo Papa, Benedetto Biagi.
  • - Il Popolo Nuovo del 4 giugno 1934, p. 3. Nella ricorrenza del Centenario della Biblioteca comunale di Foggia, dal direttore Oreste de Biase, Oronzo Marangelli è menzionato con Pietro Giannone, Vincenzo Lanza e Benedetto Biagi per lo studio di documenti antichi.
  • - Enciclopedia Italiana Treccani, alla voce San Severo. O. Marangelli è citato tra gli storici, con le pubblicazioni dalle quali gli estensori hanno attinto per la storia della città.
  • - A. Montino, A toni alterni, Poesie, Foggia 1937. Riporta uno stralcio dell’articolo di O. Marangelli sul volume «Dal cuore, Liriche» dello stesso autore, pubblicato in Il Gazzettino, 14 marzo 1936.
  • - N. Beccia, Divagazioni Numismatiche, Troia 1940. Ivi a p. 32 si legge: «mi glorio oltre che del nome del prof. Benedetto Biagi di quello del prof. Oronzo Marangelli …» Alle pagine 34-38 è integralmente riportato l’articolo di O. Marangelli, La verità nella Polemica Pataccaria, tratto da Il Gazzettino di Foggia del 2 Luglio 1933. A pagina 51 è scritto: «non sono da trascurare gli articoli dei professori Benedetto Biagi e Oronzo Marangelli, illustranti le grosse monete, menzionate nello Scadenziere di Federico II …» A pagina 63 si legge: «scrissero così bene i professori Benedetto Biagi ed Oronzo Marangelli… » ove è riportato l’articolo dello stesso N. Beccia tratto da Il Gazzettino di Foggia del 25 agosto 1934.
  • - Iapigia, Organo della R. Deputazione di Storia Patria, Notiziario-Spoglio di periodici, anno XII, 1941. A pagina 5 si legge: «Senza affermare che siano da riconoscere in Drion o in Ergitium le origini di San Severo, mancandone le prove, (O. Marangelli) ritiene tuttavia che questa città della Capitanata risalga ad era precristiana.»
  • - d. T. Leccisotti, Il “Monasterium Terrae Maioris”, Montecassino 1942, pp. 8-9. L’insigne storico benedettino, archivista della badia di Montecassino, «condivide in gran parte le osservazioni contenute nello studio Castrum Drion Ergitium Sanctus Severus apparso in Samnium su “San Severo nel medioevo”» e ritiene importante «la prossima pubblicazione della storia di San Severo del prof. Oronzo Marangelli con gran parte dei documenti della badia».
  • - Bollettino Ufficiale - parte II - n. 9 del 4/3/43, p. 600. Nel Concorso per 26 cattedre di Italiano e storia bandito con D. M. 18.11.41, dalla Commissione giudicatrice, O. Marangelli fu classificato primo nella graduatoria nazionale dei vincitori.
  • - Italia Pontificia sive repertorium privilegiorum et literarum a Romanis Pontificibus … Iubente Societate Gottingensi congessit Paulus Fridolinus Kehr- Vol. IX: Samnium. Apulia. Lucania. Berlino 1962, p. 163.  Si cita espressamente lo studio di O. Marangelli “Le pergamene di San Severo” pubblicato su “Iapigia”. 
  • - P. Corsi, Le pergamene dell’Archivio capitolare di San Severo secoli XII-XV, Bari 1974, pp. XII, XXXI, XXXIII, XXXIV. L’autore rileva l’importanza dello studio di O. Marangelli Le pergamene di San Severo pubblicato su “Iapigia”.
  • - A. Russi, Teanum Apulum. Le iscrizioni e la storia del munici-pio, in Studi pubblicati dall’Istituto italiano per la storia antica, Roma 1976, pp. 29, 112, 112n, 113, 114, 115, 116, 116n, 117, 118, 119. L’autore, ordinario di Storia romana presso l’Università di Roma, nel suo accurato studio delle epigrafi di Teanum Apulum riporta le letture di O. Marangelli esposte nel saggio Castrum Drion, Ergitium, Sanctus Severu pubblicato su Samnium.
  • - Nuovo Risveglio, Foggia, 20 novembre 1978. è ripubblicato integralmente la Relazione della ribellione di Sabato Pastore con cenni biografici di O. Marangelli.
  • - R. Cardone, Foggia nell’epoca di Masaniello: materiali e ricerche (Tesi di laurea: relatore prof. Renzo Pecchioli, Università di Firenze, anno accademico 1980-81), alle pp. 114, 130, 133-135, 137-140, 144, 148, 151-152, 157, 160-162 lo studio di O. Marangelli sulla Ribellione di Sabato Pastore è utilizzato nella tesi.
  • - M.R. Caroselli, La Capitanata nelle luci e nelle ombre della sua storia economica e sociale, Foggia 1982, p. 122. Si cita La relazione della ribellione di Sabato Pastore di O. Marangelli.
  • - Iapigia (1930-1946), Indici e schede di spoglio, a cura di M. Dell’Aquila ecc., Collana “Indici repertori e studi pugliesi di cultura, n. 1” diretti da M. Dell’Aquila, Bari 1982, p. 283. Ivi, nella sezione “Indici degli autori e collaboratori della rivista” nella scheda n. 237 compilata a cura di M.T. Colotti si legge: Marangelli Oronzo (Conversano 1902-Bari 1962): «Professore di lettere, storico, paleografo di vaglia, autore di storia pugliese e meridionale, scoperse e pubblicò un articolo sulle pergamene di San Severo. Sotto il fascismo intorno al 1940 venne allontanato dell’insegnamento a Foggia e trasferito a Benevento». - Nella sezione “Schede di spoglio”, nella scheda n. 237, redatta da M. B. Pagliara si legge: «Oronzo Marangelli, Le pergamene di San Severo, XIII 1942, IV, 218-224. L’autore annuncia la pubblicazione di trenta pergamene rinvenute nell’archivio Capitolare di San Severo, importanti per la luce che gettano sulla vita religiosa, economica e civile del centro dauno. Alla loro pubblicazione è altresì affidata la risoluzione della questione del nome della città: Sanctus Severus o Sanctus Severinus? Le serrate argomentazioni dello studioso confermano il prevalere, dopo un lungo periodo di uso indifferenziato dei due toponimi, della forma Sanctus Severus».
  • - R. De Vita, Castelli, Torri ed opere fortificate di Puglia, Bari 1974, p. 443. O. Marangelli è citato per la Storia di Conversano del 1931.
  • - Lotte politiche e sociali a Conversano tra Ottocento e novecento, a cura di Guido Lorusso, Bari 1987, pp. 21, 23, 29, 30, 39, 83. Sono riportati passi e notizie tratte da Storia di Conversano del 1931 di O. Marangelli. Alcuni senza citare la fonte.
  • - A. Russi, Le epigrafi romane di San Severo, in Studi per una storia di San Severo, a cura di Benito Mundi, San Severo 1989, pp. 135, 137, 146, 150, 152, 154, 157, 158, 160. L’autore fa una analisi critica delle epigrafi di San Severo citando le letture fatte da O. Marangelli e riportate in Castrum Drion Ergitium Sanctus Severus apparso in Samnium, a. XIV (1941) n. 1-2, p. 68.
  • - M. Cacciapaglia, Maestri e scolari a Conversano 1900-1950, Bari 1991, p. 208.  La Storia di Conversano del 1931 di O. Marangelli è adottata nelle scuole elementari di Conversano nell’anno scolastico 1945-46.
  • - G. Arbore, Famiglie e dimore gentilizie di Foggia, Fasano 1995, p. 93. O. Marangelli è menzionato per il libro La ribellione di Sabato Pastore.
  • - G. Guariniello, Piano di Montoro nella storia, La Ginestra, Avellino 1998, pp. 37-41. O. Marangelli è citato per la pubblicazione sulla ribellione di Sabato Pastore, il notaio montorese.
  • - Il Rosone, Periodico pugliese di cultura e informazioni, a. XXI, N. 3-4, maggio-agosto 1998. Pubblica un articolo intitolato Gli storici locali. Quando le lucciole diventano lanterne tratto dalla “Storia di Conversano” con cenni biografici di O. Marangelli.
  • - l’informatore, periodico di Conversano, Novembre 1998, Mio padre Oronzo Marangelli. A grandi linee è tratteggiata la vita di O. Marangelli.
  • - M. Magno, La Capitanata. Dalla transumanza al capitalismo agrario, Foggia 1999, p. 51n. L’autore fa riferimento alla Ribellione di Sabato Pastore di O. Marangelli.
  • - RAITRE, 25 maggio 1999 nella rubrica libri con ampio risalto è presentato il libro di O. Marangelli, Storia di Conversano con 34 pergamene delle badesse, a cura di Luigi Marangelli, Foggia 1999.
  • - P. Corsi, Un intellettuale tratto dall’ombra: Oronzo Marangelli, in Carte di Puglia, rivista di letteratura storia e arte, Foggia giugno 1999, a. 1, n. 1, pp. 65-71. L’insigne studioso, ordinario di Storia medievale presso l’Università di Bari, con la consueta attenta analisi, traccia un profilo delle qualità umane ed intellettuali di O. Marangelli.
  • - La Gazzetta del Mezzogiorno, 25 luglio 1999, rubrica Cultura & Spettacoli, p. 27. Pasquale Tempesta nell’articolo La nostra storia. Oronzo Marangelli. A Conversano non solo Badesse, afferma trattarsi di «una vera e propria cronaca come potrebbe narrarla un giornalista che l’abbia vissuta in prima persona… Il figlio ha fatto riemergere la ricca e poliedrica personalità del padre… Il volume è arricchito da una pregevole trascrizione di preziose pergamene delle famose badesse… una fonte inestimabile di notizie sul “Massimo Ornamento del regno di Napoli”.»
  • - Il Rosone, Periodico pugliese di cultura e informazioni, a. XXII, N. 5 Settembre-Ottobre 1999, p. 10. Nell’articolo di Antonio Vigilante Dagli Acquaviva agli anni Cinquanta, è analizzato il contenuto del libro O. Marangelli, Storia di Conversano. Con 34 pergamene delle Badesse, a cura di L. Marangelli, Foggia 1999.
  • - M. Ariano, Gaetano Postiglione, Biografia di un modernizzatore, Foggia 2000. A pagina 85 si legge «Il Popolo Nuovo annovera, fra le altre le firme di Oronzo Marangelli…, studiosi e scrittori di vaglia». Con brani di Giuseppe Ungaretti, Cesare Albertini, Francesco Giordano, è riprodotto a pagina 135 quello tratto dall’articolo che O. Marangelli scrisse su Umberto Fraccacreta La Capitanata nel concetto di un poeta, pubblicato in Il Popolo Nuovo del 14.3.1932, giornale fondato da Gaetano Postiglione presidente dell’Acquedotto pugliese.
  • - G. e B. Mundi, Omaggio a San Severo. Antologia di scritti su San Severo, Foggia 2000, pp. 234-237. è riprodotto lo studio di un documento trascritto da O. Marangelli L’editto del 1116 dell’abate Adenolfo – luci ed ombre, che detta le consuetudini: un’analisi della situazione socio-economica dell’epoca a San Severo con cenni biografici di O. Marangelli.
  • – F.M. De Robertis, presidente della Società di Storia Patria per la Puglia così si esprime sulla Storia di Conversano di O. Marangelli del 1999: «Opera notevole per la stretta aderenza alle fonti, sì da offrire valida base documentaria alla storia del Bolognini correggendola talvolta in qualche posizione». (Parere rilasciato in data 16 settembre 2000 nella sede della Società di Storia Patria in Bari al prof. Franco Marasca). 
  • – R. Scrivano, docente di Letteratura Italiana presso l’Università “Tor Vergata” di Roma, Facoltà di lettere e filosofia, della Storia di Conversano di O. Marangelli del 1999, scrive: «Opera impegnativa ed impegnata, così informata ed appassionata… In particolare ho apprezzato lo sforzo di precisione continuo nel fornire dati e nel raccontarli con sincerità ed onestà intellettuale... è un bel volume e io, che sono cultore di storia patria, lo conserverò con cura».    
  • – G. Lorusso, La banda musicale di Conversano, Conversano 2000, a p. 77 si legge: «… il prof. Oronzo Marangelli intellettuale di sinistra e personalità molto impegnata sul terreno del rinnovamento culturale…»
  • – M. Mottola, dirigente scolastico a Foggia, così si esprime sulla figura di O. Marangelli che emerge dalle sue opere: «Il gusto della ricerca, il rigore logico delle sue ricostruzioni e riscritture storiche, la coerenza del pensiero, la tenacia, la passione politica costituiscono l’essenza della sua personalità, tenuta in alta considerazione da storici, colleghi, alunni, studiosi e cultori delle discipline storiche.»
  • – V. Salvato, Foggia. Città territorio e genti, Foggia 2005. L’autore a pagina 132 nella nota 18 scrive testualmente: «Oronzo Marangelli, Relazione della Ribellione di Sabato Pastore in Foggia nell’anno 1648 del P. Gabriele da Cerignola, ed Fiammata, Foggia 1932. Il Marangelli fa riferimento alla copia manoscritta che era presso la Biblioteca Comunale di Foggia. Francesco Rio, che curò la copia, attestò che essa è conforme all’autografo rinvenuto nella Biblioteca dei reverendi Padri Cappuccini di Foggia nel 1939.»        
  • A. Ventura, Re, Briganti, Braccianti. Foggia dai Normanni alle lotte contadine, Foggia 2004, p. 115. Oronzo Marangelli è citato per il volume Relazione della ribellione di Sabato Pastore in Foggia nell’anno 1648. Scritti vari, Foggia 1932. 
L. Marangelli
Sogno di una società di eguali
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Premessa  di Luigi Marangelli

  
Sogno di una società di eguali
L'Incompiuta

Questo libro, scritto da mio padre alla fine degli anni Trenta e rivisto fino a pochi anni prima della scomparsa, vede la luce solo oggi per un susseguirsi di eventi a volte anche tragici. Sul frontespizio del dattiloscritto, due volumi rilegati per complessive 700 pagine, si legge Romanzo per la collezione «Omnibus» e infondo c'è il motto (OMO) e il numero (11), con i versi di Leopardi riportati.

L'autore si cimenta in un genere che, a prima vista, sembrerebbe non orbitare nel campo storico-scientifico, tipico della sua produzione storiografica e saggistica.

In realtà, si tratta di un romanzo storico, ambientato a Conversano, suo paese natale, che abbraccia un periodo di circa quarant’anni: dall'incendio del municipio alla marcia su Roma.

Subito dopo ci darà Novelle di questi e d'altri tempi (Benevento, Fallarino, 1941), di evidente sapore narrativo, improntate su assunti storici e sociali.

Negli scritti storiografici egli rimane lo storico-narratore; negli altri, di carattere narrativo, trae ispirazione da avvenimenti storico-sociali.

Da essi coglie lo spunto per affrontare, come fa qui, temi culturali, politici, religiosi, economici e sociali («Religiosità del Manzoni», «Il socialismo e la guerra», «Il socialismo nazionale», «Patria e fede», «Lineamenti di storia sociale ed economica», «Alla mietitura in Capitanata»). Non trascura aspetti della sfera affettiva, quali la morte e l'amore («Un invito inaspettato... L'eterno femminino») che fa da filo conduttore.

Sogno di una società di eguali raccoglie il pensiero di Oronzo Marangelli e rappresenta, pertanto, il suo testamento spirituale.

Esso si aggiunge alla sua produzione bibliografica e pubblicistica e alla recente Storia di Conversano con 34 pergamene delle badesse, a cura di Luigi Marangelli (Foggia Edizioni del Rosone, 1999).

 

Luigi Marangelli
Scheda bibliografica
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Autore Oronzo Marangelli 
a cura di Luigi P.Marangelli
Titolo Sogno di una società di eguali
Editore Edizioni del Rosone
Prezzo € 15,00
data pub. marzo 2002
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Oronzo Marangelli - Scritti scelti
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Prefazione di Pasquale Corsi

  
Oronzo Marangelli - Scritti scelti
a cento anni 
dalla nascita

A distanza di circa un anno dalla pubblicazione di un primo volume sulla personalità e le opere di Oronzo Marangelli (1902-1962), suo figlio Luigi prosegue meritoriamente nell'impegno di recupero della memoria paterna. Il libro precedente è stato nella sostanza interamente dedicato agli scritti e alla documentazione sulla storia di Conversano, con l'aggiunta di ricordi biografici e di una accurata bibliografia. Di tutto ciò ho avuto modo di trattare abbastanza diffusamente in sede di presentazione del lavoro, oltre che ovviamente nella stessa premessa del libro; mi permetto quindi di rinviare, per ulteriori puntualizzazioni a quanto espresso nelle suddette occasioni. Mi corre solo l'obbligo di specificare che il testo della mia presentazione è stato pubblicato in "Carte di Puglia", 1, 1 del giugno 1999, con il titolo: Un intellettuale tratto dall'ombra: Oronzo Marangelli.
In questo secondo volume il curatore ha raccolto una serie di scritti di varia ampiezza, editi e inediti, riguardanti la Capitanata e in particolare San Severo. t appena il caso di ricordare che Oronzo Marangelli nel 1932 si era trasferito con la famiglia a San Severo, quale direttore della locale biblioteca comunale; l'anno successivo passava a Foggia come docente di lettere del Liceo "Vìncenzo Lanza". Ebbe cosi. inizio un periodo di circa un decennio, abbastanza movimentato per le vicende del trasferimento coatto a Benevento, ma certamente assai fecondo dal punto di vista dell'insegnamento e della ricerca, oltre che per i contatti con alcuni intellettuali di spicco della Capitanata. Il ritorno a Bari e a Conversano nel 1942 non interruppe la sua attività dì studioso, ma certo lo invogliò (nel contesto della ritrovata libertà politica) ad impegnarsi sempre più direttamente nelle diatribe ideologiche ed amministrative del primo dopoguerra.
Il libro in questione è diviso in due parti, con il completamento di una appendice e di elenchi bibliografici. Nella prima parte il curatore ha assemblato materiali editi e inediti, in modo da delineare una storia di San Severo sino all'infeudamento ai Di Sangro. Si tratta di una serie di capitoletti, in stile agile e in forma chiara, che riflettono le conoscenze scientifiche dell'epoca e l'inquadramento storico della più specifica letteratura locale. t dato ampio spazio anche alle tradizioni che, in questa nostra Italia così stratificata nelle sue sovraesposte civiltà, accompagnano il racconto delle origini di città e cittadine, scomparse o esistenti, illustri od oscure.
Lultimo capitolo, già pubblicato nel 1942 nella rivista "Iapigia", conteneva il preannunzio di una ricerca, anzi di una pubblicazione ormai imminente, che però non ha visto più la luce. A parte il riferimento alle pergamene dell'Archivio capitolare di San Severo, si menzionava il ritrovamento di numerosi documenti (per un totale che superava il centinaio) nell'Archivio di Napoli. Se si considera che nel corso dell'ultimo conflitto mondiale molti fondi di questo Archivio erano andati irrimediabilmente perduti nell'originale, una eventuale trascrizione avrebbe costituito un apporto prezioso per la conoscenza storica. Poiché nel 1974 stavo per pubblicare la mia edizione delle pergamene dell'Archivio capitolare di San Severo, cercai in ogni modo di accertarmi della eventuale realizzazione del progetto di Oronzo Marangelli. Se le circostanze allora non lo permisero, oggi possiamo invece soddisfare la nostra curiosità mediante l'analisi dei documenti pubblicati in appendice al presente volume.
Troviamo così la trascrizione di 54 pergamene, già in buona parte note, testimonianza di un impegno certamente molto apprezzabile per l'epoca, che spiega anche l'interesse dell'autore per gli studi di diplomatica (in particolare pontificia), come risulta anche dagli scritti raccolti nella seconda parte del volume. Riservandomi di analizzare in altra sede l'Appendice documentaria, mi sembra opportuno segnalare la trascrizione di un paio di pergamene riguardanti, rispettivamente un contratto di mutuo stipulato dall'abate Gregorio di Torremaggiore e un privilegio angioino circa la fiera di San Pietro a San Severo. Interessante risulta anche l'ultimo documento della serie, con la data del 14 luglio 1579, che ci trasmette molte notizie sulle modalità di infeudamento di San Severo ai Di Sangro.
A parte la problematica in precedenza richiamata, occorre evidenziare che questo volume comprende anche una serie di scritti su alcuni illustri personaggi di San Severo (come Alessandro Minuziano e, di età più recente, il poeta Umberto Fraccacreta e lo scultore Luigi Schingo) e su episodi significativi della storia di Foggia e della Capitanata in genere, in un arco di tempo compreso tra il medioevo e la prima metà del secolo XX. Spicca nel contesto la testimonianza del rapporto con l'illustre studioso Luigi Schiaparelli e con Paul E Kehr, celebre promotore dei volumi sull'Italia Pontificia, repertorio tuttora indispensabile della documentazione di emanazione pontificia.
Molto ci sarebbe ancora da dire su questo o quell'aspetto dell'opera lasciata da Oronzo Marangelli, ma temo di andare oltre i limiti concessi di solito ad una Introduzione. Desidero però aggiungere, perché meglio il lettore sia aiutato nella valutazione critica, che i due volumi in cui ora sono raccolti i suoi scritti attestano, senza ombra di dubbio, la presenza incisiva di un uomo di cultura e di azione. Il quadro d'insieme, oggi comodamente disponibile per merito di Luigi Marangelli, permette di meglio comprendere influenze e rapporti che sostanziarono, mediante un intreccio tutt'altro che marginale, la vita culturale della Puglia nell'epoca a cavallo tra le due guerre mondiali e nel primo periodo della ricostruzione postbellica.

 

Pasquale Corsi
Scheda bibliografica
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Autore Oronzo Marangelli 
a cura di Luigi P.Marangelli
Titolo Oronzo Marangelli - Scritti scelti
Editore Claudio Grenzi Editore Foggia
Prezzo € 15,00
data pub. luglio 2002
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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L'ultimo rifugio
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta

  
L'ultimo rifugio
In copertina:
la casa in campagna.
Acrilico ci Tony Prayer

“L’ultimo rifugio” (a cura di Luigi P. Marangelli, prefazione di Francesco Judice, introduzione di luigi p. marangelli., presentazione di Fabrizio Gifuni, Editrice Parnaso, Foggia 2006, pp. 188 con 20 ill. in b.n. e 2 a colori) raccoglie alcuni scritti - in parte già editi, più alcuni inediti - che permettono di cogliere uno degli aspetti della poliedrica personalità umana e storico-artistica del professor Oronzo Marangelli (Conversano 1902-Bari 1962). Queste composizioni, infatti, svelano un côté semi inedito del professor Marangelli, è la vena narrativa di un storico e paleografo già ben noto mentre era in vita. La produzione artistico-lettearia pubblicata in “L’ultimo rifugio” ci consegnano, infatti, uno scrittore che aveva, però, già avuto modo di estrinsecarsiin “Sogno di unasocietà di eguali” (vedi ora l’edizione a c.di Luigi Marangelli, Edizioni del Rosone, Foggia 2002, pp. 320), un romanzo iniziato negli anni ’30 e rielaborato sin quasi al 1962, che è, per l’appunto, un'opera narrativa d’impianto storico che precede solo, temporalmente, le composizione delle “Novelle di questi e di altri tempi” (Fallarino, Benevento 1941) che in “L’ultimo rifugio”sono, ora, riproposte con l’aggiunta di due soggetti cinematografici e della composizione intitolata “Preludio al dramma”. 
Quindi anche gl’inediti confluiti in “L’ultimo rifugio” confermano una vocazione - che si può definire di fatto quasi carsica - che nella produzione sostanzialmente storico-paloeografica di Marangelli che non ha avuto cedimenti di sorta qual pur fosse la stagione della sua vita: quella degli anni del “soggiorno coatto” a Benevento; o quella  politicamente e intellettualmente ancor più impegnata degli anni a cavallo tra il ’40 e il ’50: nei quali fu, tra l’altro, impegnato quale segretario del PCI di Conversano.
Si deve, infatti, tener presente che Oronzo Marangelli era sino ad oggi principalmente noto per la sua produzione di stampo prettamente storico-diplomatica (vedi: “Storia diConversano con 34 pergamene delle badesse”, a c. di Luigi Marangelli, presentazione di Pasquale Corsi Edizioni del Rosone, Foggia 1999 e  quindi “Scritti scelti”semprea c. di Luigi Marangelli, prefazione di Pasquale Corsi, Claudio Grenzi Editore, Foggia 2002), scritti cui di fatto era consegnata la notorietà del professor Marangelli presso un non ristretto gruppo di storici ed eruditi e ai quali saggi era, almeno sino a qualche anno fa, esclusivamente legata la rinomanza - non certo locale - di Oronzo Marangelli. 
Ora accanto a questa attività principe del professor Marangelli si deve collocare - a buona ragione - la riscoperta di una vena più prettamente narrativa che comunque non si discosta tematicamente da gran parte della produzione pur più specificamente storica, paleografica, critica e giornalistica del professor Marangelli. Non vi si distaccata nel senso che anche gran parte degli scritti narrativi di Orongo Marangelli prendono, spesso, lo spunto proprio da avvenimenti squisitamente storici.
La ricostruzione storia e quindi la ricognizione e la interpretazione delle antiche carte ebbe, infatti, per Oronzo Marangelli non solo una duratura seduzione quanto sin anche un  fascino a cui non poté quasi mai resistere e ne sono una riprova gli studi che ci ha lasciato. Queste predilezioni erano, infatti, specificamente legate alla preparazione scientifica del professor Marangelli che la aveva ulteriormente perfezionata - dopo la laurea in lettere conseguita a Firenze - con il conseguimento del diploma post-laurea di archivista paleografo che aveva fatto quindi divenire il professor Marangelli uno dei discepoli di Luigi Schiaparelli (1871-1934) che – come è noto - divenne accademico dei Lincei nel  1928. 
Ora che quindi si possono leggere, quasi per intero, oltre alla  produzione scientifica di Oronzo Marangelli (restano ancora inedite, ma ci auguriamo per poco anmcora, le trascrizioni delle pergamene dell’Archivio della Chiesa capitolare di Foggia, Bocino, Troia e del Monastero di S. Sofia di Benevento) anche la sua produzione più prettamente narrativa (resta inedito ancora un altro soggetto cinematografico) lo storico di professione ha, finalmente, a disposizione tutta la documentazione che è indispensabile per tracciare un profilo umano ed intellettuale, documentalmente fondato, del professor Marangelli. 
Può stilare un biografia - intendiamo - che, ora, può anche cogliere -nella loro più specifica peculirità - una altra propensione intellettuale del professor Marangelli: quella   più prettamente artistico-letteraria. E quindi - per questo - può sommarla, non meccanicamente, ai risultati che conseguirono le disposizioni specificamentepolitiche ch’ebbe di non modesto risalto Oronzo Marangelli. Queste ultime infatti furono propensioni naturali sostanziate, in modo eminente, da istanze etico-politiche che fecero conseguire ad Oronzo Marangelli risultati che ora paiono addirittura quasi epici perché il professor Marangelli spese, senza risparmio, parte della sua vita in favore degli “ultimi”. E questo il professor Marangellki riuscì a conseguire in un periodo della nostra storia nazionale non certo sempre felice.
Questa ultima operazione proprio perché già delineata nei suoi snodi più significativi dal figlio Pietro Luigi (vedi: “Mio padre e Conversano nel suo tempo”in O. Marangelli, “Scritti scelti”, op. cit.) riteniamo possa portare, per l’appunto, all’ultima fase di un lavoro - oramai noto in quasi tutti i suoi raccordi più peculiari - che ci può offrire, finalmente, un ritratto a tutto tondo del professor Marangelli. 
Un ritratto, riteniamo, che non potrà non far risaltare - perché  campeggierà su ogni cosa - un uomo d’altri tempi. Un uomo d’altri tempi per il rigore morale a cui si attenne in ogni sua azione e quindi poi pure un autore che non può che tutt’ora affascinare. Non solo per i diversi registri della sua attività (come uomo politico, quale scrittore, saggista e giornalista) ma anche perché è stato - lungo un periodo che va dagli anni del ventennio fascista sino all’inizio degli anni sessanta - un testimone eccentrico e al contempo un protagonista esemplare di tensioni morali e contraddizioni storico-umane che hanno coinvolto, con lui, intere comunità (quella foggiana quanto quella conversanese) che non sono mai state provinciali nei loro amori come nei loro viscerali odi politici ed umani.

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Introduzione
  
L'ultimo rifugio
In copertina:
la casa in campagna.
Acrilico ci Tony Prayer

Ho voluto dare a questa pubblicazione un titolo che sintetizza le traversie di Oronzo Marangelli nella sua non lunga parentesi terrena. Il suo ultimo rifugio era la casa in campagna, oggi non più tale, che ha costruito, pietra su pietra, dal '44. Gli era rimasta la passione per la coltivazione con le proprie mani o con gli strumenti dei contadini, la zappa o le forbici dei potatori. La morte prematura gli ha risparmiato di assistere allo scempio dell'esproprio del terreno (ben diecimila mq) operato dall'Amministrazione del momento (Socialista e comunista con la compartecipazione democristiana, anni Ottanta). Il terreno era stato acquistato nel 1944 con la vendita di proprietà ereditata dalla moglie a Foggia. Non certo Profitti politici. Consiglieri e tecnici comunali volevano addirittura abbattere l'abitazione: filantropi che intendevano costruire case per il popolo. Le mani sulla città, nell'era di Craxi. Fummo contattati a Foggia a certi personaggi che proponevano l'acquisto del terreno per conto di influenti politici. Con Catone diciamo: Nulli tacuisse nocet, nocet esse locutum.

Mi è sembrato giusto chiudere questa rassegna di scritti di narrativa di Oronzo Marangelli con "Preludio al dramma -. Un lavoro che inizialmente era la sceneggiatura del romanzo "Sogno di una società di eguali " scritto a partire dal 1939, che traccia un ritratto della Conversano a cavallo tra Ottocento e Novecento, dall'incendio del municipio alla fine del Di Vagno. Nella parte che descrive in dettaglio l'incendio del municipio, l'Autore (in Sogno di una società di eguali) afferma che "molti concetti ed espressioni per chiarire il modo di pensare e di regolarsi delle autorità di allora, li abbiamo presi da una cronaca manoscritta di anonimo dell'avvenimento, ancora inedita e nelle nostre mani. " Ha potuto inoltre avvalersi del racconto di un testimone, Angelo Simone detto "u Biatidde ", il cui figlio Michele era suo cognato.

Successivamente si rivive il clima della Grande guerra, del Fascismo e l'ascesa e la fine di Giuseppe Di Vagno.

L'ho reso più aderente alla realtà privilegiando l'aspetto dialogato a scapito dello scenografico. Togliamo ogni velo: la stesura romamzesca era un alibi per dire ciò che non si poteva durante il Ventennio. Ma schierarsi in difesa di contadini e braccianti, denunciando le loro misere condizioni di vita e le ingiustizie sociali aveva un costo pesante sia nel primo dopoguerra sia nel secondo. Si era tacciati di ambizione o arrivismo da chi è poco disposto a riconoscere motivazioni ideali. Ognuno dal proprio cuor l'altrui misura.

Oronzo Marangelli è stato l'unico intellettuale che a prezzo di ritorsioni anche sui famigliari ha raccolto, con grande umiltà, l'eredità morale e politica di Giuseppe di Vagno dal 1943 al 1954, schierandosi in difesa di operai e contadini. Pare che nel 1954 i comunisti stalinisti di Conversano decretarono l'espulsione dal Partito. Senza lasciare trapelare la notizia all'esterno. Neppure all'interessato che era il segretario della sezione.

Quale interesse avevano i notabili di Conversano per ricordare e valorizzare una persona schierata contro? Cercarono di cancellarlo. Perfino dopo la morte praticarono l'emarginazione politica e culturale, non riuscendo a contrastare le argomentazioni di un socialismo umanitario di cui erano intrisi i suoi pacati discorsi politici. In cui rimarcava le contraddizioni di chi si ammantava di principi cristiani, ma non li praticava. Non incitava i derelitti alla ribellione ma alla presa di coscienza delle proprie condizioni, per l'affermazione dei propri diritti in un mondo più giusto. Rifuggendo da superflue e rozze argomentazioni demagogiche.

Come nel ventennio mai aveva alzato la mano nel saluto fascista cosi nel dopoguerra mai l'ha ostentata col pugno chiuso.

Un uomo coerente. Uno di altri tempi.

 

l.p.m.
Scheda bibliografica
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Autore Oronzo Marangelli 
a cura di Luigi P.Marangelli
Titolo L'ultimo rifugio
Editore Edizioni Parnaso
Prezzo € 15,00
data pub. settembre 2006
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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Umberto Fraccacreta I e II edizione
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Presentazione

  
umberto  

L’opera poetica di Umberto Fraccacreta

 

A sfatare l’allegra leggenda dell’Arsa Puglia sono concorsi vari elementi che non voglio qui elencare giacché chi segue la crescente attività e operosità dei vari amministratori del bene pubblico nelle nostre contrade deve convincersi che la siccità della nostra terra, per quanto dipende da forze umane, è ormai vinta.
Ma perché si diceva arsa la Puglia? Perché non piove in certe stagioni? Oh! ma in quante regioni non solo d’Italia e anche del mondo non piove per tanti mesi? Arsa per il terreno? Questa ragione se in buona parte vera un tempo ora non lo è più. Ma la Puglia era arsa essenzialmente per la mancanza di quel necessario e vitale vigore alla vita degli uomini e, se volete, anche delle bestie.
A questo riguardo dell’Arsa Puglia non è proprio più da parlarsene. L’Acquedotto Pugliese è la dimostrazione più evidente e lampante che parla da sé più di qualsiasi foglio di giornale: chi ha occhi veda e cambi le vecchie convinzioni. Non più dunque arsa la Puglia.
Ma al disopra di tutto ciò, l’Arsa Puglia ci indignava ed indispettiva non solo come pugliesi e amanti quindi del natio luogo ma essenzialmente per quell’idea di distese infinite e inospitali che ci balenava alla mente al suono di quelle in principio stridenti consonanti e vocali, ma poi dolci e serene. Per arso intendevamo qualche cosa di addirittura inconcepibile e quasi impossibile in questo bel giardino del mondo: un deserto arroventato dal sole, un deserto, non come quei della Tebaide, in cui neanche gli anacoreti possono vivere.
E ripugnava sempre più alla fantasia quell’aggettivo: la Puglia quindi senza vita e senza poesia poiché dove non c’è vita, non c’è poesia.
Che condanna per noi altri pugliesi. E dovevamo proprio essere condannati ad una perpetua infelicità? No! Sia perché studiando, osservando e vedendo ci siamo convinti che quell’aggettivo non andava e cadevano necessariamente tutte le nostre apocalittiche visioni sia anche perché la storia dimostra tutto il contrario essendo stata la nostra regione, dal Gargano al golfo di Taranto, tanto ambita dai vari conquistatori. Infine non va trascurato che la Puglia degnamente occupa un posto nel campo delle scienze e in quello delle arti, in tutte le manifestazioni del pensiero.
Non è il caso di dimostrare quanta poesia abbia ispirato il nostro Tavoliere nei tempi andati o a quanti artisti e scienziati abbia dato i natali.
Al giudizio dei critici, e naturalmente di quanti hanno un gusto artistico anche se non esercitato di professione, si è in questi ultimi anni presentato un poeta della nostra terra, e diciamo così sia perché nativo di queste belle contrade e sia anche perché in queste trova la fonte della sua poesia, il quale, pure nella farragine delle condizioni generali della poesia italiana e mondiale, trova unanime consenso di lode e ammirazione: Umberto Fraccacreta di San Severo.

Il paesaggio di Capitanata, dai monti del Gargano alle colline delle Murge fra il mare e gli Appennini e in mezzo, come in una chiusa che è una corona, la pianura del Tavoliere, poetico di per se stesso, offre al nostro Fraccacreta continua ispirazione di poesia.
E non è la semplice descrizione dei luoghi, veritiera e naturale che ci fa apparire bello quanto noi leggiamo nei Poemetti o in Elevazione, in tal caso ci soddisferebbe una fotografia, ma è l’anima e il sentimento che nei fenomeni o negli elementi della natura vi trasfonde. E fra il verde dei prati e dei vecchi tratturi, fra il biondeggiar delle spighe, vi sono creature che s’agitano, si muovono, pensano e sentono nell’attaccamento ai propri armenti o nella speranza di un buon raccolto.
Noi non possiamo rimanere insensibili alla fiducia del vecchio contadino che nella miseria di vari anni di carestia vuol ancora seminare quanto gli avanza nel proprio granaio mentre non gli regge il cuore alla decisione del figlio che per nuovi e più grandi miraggi vuol abbandonare la propria terra per andare in cerca di fortuna nelle lontane Americhe.
Cosa vi aspettate da questa situazione? Non già il trionfo delle effimere aspirazioni di quel giovane ad un avvenire agiato conquistato col sudore nelle altrui officine ma il miracolo del nostro suolo che ci dà e produce, contrariamente all’aspettativa di una mente esaltata, ma in armonia con la fiducia del vecchio colono.

L'Autore
Scheda bibliografica
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Autore Oronzo Marangelli 
Titolo Umberto Fraccacreta
Editore Edizioni Parnaso - Foggia
Prezzo € s.p.i.
data pub. 1932
In vendita presso:
www.editriceparnaso.it 
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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