Lovecchio Giuseppe

Note biografiche dell'autore
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Lovecchio Giuseppe

Giuseppe Lovecchio
nato a Conversano,
laureato in Giurisprudenza, 
esperto dei problemi turistici e della distribuzione, è stato premiato, 
nel 1974, con medaglia d'oro quale "Benemerito del lavoro e del turismo" dalla FIPE e nel 1977 dalla EXPOCT. E' stato insignito detta onoreficenza di commendatore al merito detta Repubblica Italiana.
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Profilo professionale

Eletto agli inizi del 1959 componente della giunta provinciale della Federcom-mercio, assunse nel ’64 la vice direzione e successivamente, nel ’68, la direzione, incarico che tuttora ricopre.

Ha fatto parte del comitato provinciale dell’Inam e dell’Inps, di cui è stato anche vice presidente, nonché del consiglio di amministrazione della Cassa Mutua Commercianti e del comitato di gestione della Usi Ba/9.

Attualmente è consigliere di amministrazione della Federascomfidi di Roma, della Seac s.p.a. di Trento e della Sud Factoring s.p.a. di Bari, nonché componente della camera arbitrale istituita presso la Camera di Commercio.

È autore di numerosi saggi sui temi specifici della distribuzione commerciale e del volume “Noi Confcom-mercio”, una ricostruzione storica con documenti e un’ampia rassegna stampa dei quarantanni della Federazione barese dei commercianti.

Gli scritti di maggior rilievo 

Ha dato alle stampe:
 
  • Noi Confcommercio (di cui è stato direttore).
  • Conversano e dintorni (un collage di esperienze vissute in lontane città del mondo e riportate al suo paese natio), premiato con medaglia d'oro dall'Azienda di Promozione Turistica di Montecatini Terme.
  • C'era una volta... (una ricostruzione dell'attività ventennale dell'Università Popolare di Conversano).
  • I Bianchi Destrieri del Guercio (storia dei cavalli bianchi razza Conversano che è una delle sei linee stalloniere dei più famosi lipizzani).
  • La Società operaia di mutuo soccorso di Conversano. Premiato con Targa d'Onore nella XIV edizione del premio nazionale "Valle dei Trutti" e segnalato nella Il edizione del premio "Città di Castellana Grotte - Michele Viterbo".
  • Una comunità in cammino... (ricostruzione storica sull'origine dell'Ordine dei Barnabiti e della loro presenza a
  • Conversano).
  • Gli itinerari di Francesca Marangelli (storia di una donna fra le figure più luminose che la comunità conversanese ha espresso).
  • Alla scoperta della storia ignora di Padre Michele Accolti Gil (missionario gesuita nato a Conversano il 1807 e morto a S. Francisco U.S.A. nel 1878), segnalato e recensito su "Civiltà Cattolica" del 3 maggio 2003.
  • Nel segno del Leone venti anni di storia politica-amministrativa di Bari, attraverso le esperienze di un personaggio che ne è stato protagonista.
  • Confraternite, Congreghe e Opere Pie di Conversano escursioni storico delle Confraternite di Conversano dal 1700 ai giorni nostri. 
  • Sono tornati I Bianchi Cavalli. 
  • L'Ospedale Civile Florenzo Jaia Dalle Benedettine ai nostri giorni.
  • Villaggio del fanciullo Storia di una istituzione pubblica/privata dal 1925 al 1948 
  • Alcuni saggi su temi diversi: Gesù e le donne; I mercanti in fiera; Il processo di Norimberga; Anno 2000: ora 0; La passione vivente; Una guida turistica di nome Gesù; Da Roma a Maastricht, Realismo magico e emozioni rosa nei romanzi di I. Attende testimoniano la varietà di interessi socio-culturali dell'autore. Attualmente svolge le funzioni di Magistrato Tributario.
  • In calesse per le contrade della contea novembre 2008.
Note biografiche dettate dall'interessato
Conversano e... dintorni
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Prefazione
  
Conversano e... dintorni  

Coloro che leggeranno questo mio lavoro per curiosità, per amicizia, per far critica, hanno diritto ad avere qualche spiegazione.
Ero stato in Sudafrica nell’autunno dello scorso anno ed al rientro avevo pensato di riordinare le idee su quel viaggio e sulla bella esperienza che avevo vissuto.
In Sudafrica avevo, fra l’altro, incontrato anche un conversanese, uno dei figli di una cara vecchia amica di mia madre, la signora Pasqua Fanelli.
Questa circostanza mi aveva fatto ricordare che conversanesi avevo incontrato anche a Montreal, a Berlino ed a Parigi; che di Conversano e dei suoi prodotti si era parlato a Berlino ed a Mosca; che conversanesi stanno nella Segreteria di Stato della Città del Vaticano, alla Sorbona di Parigi e in tante altre città, italiane ed estere, in posizioni di preminenza.
Nel fare questa considerazione, avevo anche riflettuto che, a differenza di altri paesi, il mio può vantare una vivace attività culturale e un passato di grande rilevanza storica, sia sotto l’aspetto politico che religioso. È’ stata inoltre in Italia, dal 1226 al 1810, la più importante sede dove si affermò il potere giurisdizionale, quasi episcopale, delle badesse mitrate.
Bastarono questi iniziali pensieri a farmi decidere di mettere insieme, raccolti in un libro, i racconti dei miei viaggi, le riflessioni su alcuni problemi, le note su alcuni personaggi della cultura, della politica, della finanza e dell’imprenditoria.
Volevo, insomma, mettere per iscritto qualche tratto di quanti avessero Conversano quale fulcro centrale della loro attività; o meglio, sentivo il mio paese come filo conduttore dei miei pensieri.
Di qui il titolo “Conversano e... dintorni ”.
Ognuno vuole bene al suo paese, a suo modo; io credo di volergliene in un modo non esagerato, né insolito quando parlo delle sue virtù (e di quelle dei suoi concittadini), o anche dei suoi difetti.

Non me ne voglia nessuno se in questo mio lavoro sono stato maldestro o se ho dato l’impressione di aver voluto mettere la mia persona al centro di tutto e di tutti

 

L'autore

Scheda bibliografica
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Autore Lovecchio Giuseppe
Titolo Conversano e... dintorni
Editore Unione Tipografica - Bari
Prezzo s.p.i.
data pub. giugno 1991
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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Alla scoperta della storia ignota di Padre Michele Accolti Gil
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
  
Alla scoperta della storia ignota di Padre Michele Accolti Gil
IL Padre Missionario

Giuseppe Lovecchio - dopo averci offerto una serie di volumi nei quali avevano preso corpo la sua propensione per la ricostruzione memorialistico-storica - ora, con Alla scoperta della storia ignota di padre Michele Accolti Gil (Arti Grafiche Scisci, Conversano 2001, pp.220 con numerose ill. in bianco e nero) torna a donarci un'ulteriore, matura prova della sua mai sopita vocazione. Una felice disposizione naturale quest'ultima che se aveva già fornito in passato prove non modeste. Ci riferiamo, in particolare tra gli altri contributi del Nostro, alla notevole ricostruzione storica contenuta nel volume La società di operaia di mutuo soccorso di Conversano, premessa di F. Marangelli, Uniongrafica Corcelli, Bari 1996, pp. 256 con numerose ill. in bianco e nero. Adesso, ci offre i risultati di una ricerca ancor più sofisticata, matura e - per giunta - intrigante. Quest'ultimo saggio di Lovecchio, infatti, ci mette a disposizione la più documentata biografia che ora abbiamo a disposizione per conoscere le vicende private, le opere e quindi pure le numerose peripezie di cui fu protagonista Michele Accolti Gil (Conversano 1807 - San Francisco 1878), il padre missionario della Compagnia di Gesù conversanese, cui il Consiglio Comunale di Conversano ha, nel lontano 1949, dedicato un'importante via cittadina. Le due precedenti biografie del padre gesuita che avevamo a disposizione (quella a stampa del pronipote Biagio Accolti Gil e il manoscritto, conservato presso la Biblioteca Civica, di Anna Teresa Simone) sono lacunose. Si limitano a raccontare, in modo preminente, la prima parte della vita di Michele Accolti Gil. E forniscono, per ciò, notizie di solo una parte dell'intensa attività svolta dal gesuita conversanese. Un'attività che va ben oltre quella di esemplare, semplice padre missionario. E, per questo, non tengono in alcun conto - perchè ancora non noto - del Memoriale: testo nel quale padre Michele Accolti Gil fornisce un puntuale resoconto delle complesse vicende relative alla decisione di abbandonare l'Oregon - in cui era stato inviato come missionario ad evangelizzarne quelle popolazioni - e di trasferirsi in California. Lovecchio resosi conto, quindi, che di padre Accolti Gil era nota solo una parte della vita ne ha riscritto, con felice riuscita, l'intera biografia. E così ci offre la storia della vita di padre Michele Accolti Gil che contiene una serie inedita di notizie fondata su un gruppo notevole di documenti che illustrano, quasi compiutamente, la singolare e davvero movimentata vita del padre missionario conversanese. Infatti, la biografia che ora abbiamo a disposizione è un'accurata ricostruzione che si vale di una serie di puntuali, ma sopra tutto ineludibili, ricognizioni di fondi documentali prima mai consultati contenuti in archivi nazionali e internazionali. Lovecchio, per quest'incombenza, ha compiuto una complessa serie di indagini e ricerche che - tra l'altro- gli hanno permesso di consultare l'archivio generale della Compagnia di Gesù, gli archivi delle province gesuitiche statunitensi, il materiale documentale conservato in varie istituzioni culturali statunitensi e quindi alcuni dei testi scritti da missionari che raccontano la storia delle missioni dei gesuiti negli U.S.A. Per ciò questo Alla scoperta della storia ignota di padre Michele Accolti Gil ci offre un ritratto - a tutto tondo - di padre Michele Accolti Gil. E, per giunta, senza le inspiegabili lacune delle precedenti biografie. Ricostruzioni queste ultime che, purtroppo, lasciavano in ombra alcuni momenti nodali della stessa, davvero singolare e movimentata, vita e quindi della notevole operosità del gesuita conversanese. La biografia del missionario conversanese che ora possiamo consultare non è solo, quindi, aggiornata ma è anche arricchita da una serie di inedite ricostruzioni storiche che ci restituiscono - grazie anche ad una narrazione sempre efficace - ignoti singoli particolari e poi interi episodi, sino ad ora sconosciuti, ma significativamente rilevanti dell'esistenza del Nostro. Lovecchio ha, innanzi tutto, per ciò rimesso debitamente in rilievo parti rivelatisi non secondarie della vita di padre Michele. Ne ha poi delineato la spiccata personalità di organizzatore di cultura. Padre Michele Accolti Gil ha fondato - tra l'altro - in California, a Santa Clara - il locale collegio gesuitico, che poi si evoluto sino a costituire l'omonima attuale, prestigiosa, università statunitense. E' stato Prefetto di Studi del Collegio di Santa Clara, Presidente della Società Storica della California e componente del Consiglio di Amministrazione del Sant'Ignazio College. Ha, quindi, ricostruito le tappe più significative dell'opera di evangelizzazione del missionario conversanese. E, per primo, Lovecchio ha segnalato, in proposito, vicende ed episodi legati alle peripezie a cui è andato incontro il gesuita conversanese nella sua opera di evangelizzazione. Ha, inoltre, ricostruito - sottolineandone l'eccezionalità per i tempi - i numerosi viaggi che intraprese il gesuita conversanese. Padre Michele Accolti Gil, infatti, ha compiuto - nella prima metà dell'800 - il periplo delle Americhe, doppiando Capo Horn, per raggiungere, nell'Oregon, le terre nelle quali era stato inviato per evangelizzarne le tribù indiane delle "Teste Piatte". Poi ha compiuto la traversata, da costa a costa. degli U.S.A. E, quindi, più volte, quella stessa dell'Atlantico. Lovecchio ha, infine, tratteggiato il ruolo che il missionario conversanese ha avuto nell'introduzione e nel radicamento della Compagnia di Gesù nel "nuovo mondo". E in questo ambito ha fornito elementi, storicamente accertati, che neppure gli stessi storici della Compagnia di Gesù, prima d'ora, conoscevano. Rendono ancora più interessante il volume le riproduzioni - in bianco e nero - che contiene. Queste riproduzioni, infatti, mettono a disposizione del lettore un numero davvero significativo di foto e documenti che si rivelano, sopra ogni altra cosa, preziosi per illuminare alcuni tasselli significativi della biografia del padre. A queste illustrazioni sono da aggiungere, quindi poi pure, la riproduzione di alcuni fac-simile: brani di lettere e parti delle relazioni del padre gesuita che, significativamente, caratterizzano uno degli aspetti della complessa personalità di padre Michele Accolti Gil. Aspetti che - fra l'altro - mettono in risalto come padre Accolti Gil sapesse districarsi - con abilità e competenze che non si direbbero dover far sempre far parte del baglio di un missionario - in frangenti che hanno messo alla prova le pur notevoli abilità e propensioni del Nostro. Una serie di documenti quelli sopra indicati che permettono, per ciò, al lettore di avvicinarsi, debitamente edotto, al "mondo" e al tempo in cui è vissuto e ha operato padre Miche Accolti Gil. E la consultazione di questi documenti facilitano - come altrimenti non sarebbe stato possibile fare in modo più appropriato - questa non estrinseca operazione. Le illustrazioni contenute nel volume, di fatto, non assolvono ad alcuna funzione esornativa. Ma sono l'esemplare complemento - e a volte completamento - di una ricostruzione biografico-storica che ha - tra gli altri meriti - quella d'essere un modello anche per la sua resa espositiva. Dati di fatto tutti questi che confermano l'abilità affabulatoria di Lovecchio, oltre le note doti di ricercatore che hanno già in passato connotato l'operosità di Lovecchio. Un'abilità che aveva già avuto modo di estrinsecare in altri suoi precedenti lavori. E per tutti citiamo il volume Bianchi destrieri del Guercio (tra fantasia e realtà) che ha una premessa, in proposito illuminante, di Giulio Gigante.

 

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Recensito per Barisera 5 luglio 2004
  
Alla scoperta della storia ignota di Padre Michele Accolti Gil
IL Padre Missionario

Giuseppe Lovecchio, avvocato e magistrato tributario, che ha all'attivo numerose pubblicazioni dedicate ai suoi viaggi, a personaggi famosi o ad enti e istituzioni, ha finalizzato i suoi scritti con l'intento di portare a conoscenza dei suoi concittadini storie poco note o sconosciute. Questa volta, con la curiosità e la pignoleria che lo contraddistinguono, ha voluto portare il suo contributo alla storia ignota di Padre Michele Accolti Gil (1807-1878), rileggendo un testo pubblicato nel lontano 1915 e documentandosi successivamente con altre testimonianze pervenute dagli Stati Uniti, ove il gesuita aveva trascorso alcuni anni della sua vita missionaria. L'autore con una pazienza certosina ha cercato in lungo e in largo tutto il materiale possibile e sconosciuto per riscrivere, appunto, la storia ignota di un illustre cittadino di Conversano (BA) che ha lavorato molto per il radicamento della Compagnia di Gesù nel Nuovo Mondo. Lovecchio si augura che il suo lavoro serva da stimolo al Comune di Conversano per raccogliere tutti gli scritti originali di Padre Accolti Gil, consentendo ai conversanesi di oggi di conoscere nella loro giusta dimensione i valori di cui era portatore il missionario e soprattutto di tramandare anche la memoria storica di un illustre concittadino che ha girato il mondo e attraverso la sua missione ha fatto conoscere l'Italia e gli italiani all'estero. La pubblicazione si divide in cinque parti e trattano di Conversano e dei gesuiti attraverso la storia, della vita di padre Accolti Gil e del suo soggiorno in Oregon e in California. L'opera di Lovecchio, si avvale della presentazione del Sindaco di Conversano e di Filippo Iappelli S.J., storico della Compagnia di Gesù, il quale ultimo riconosce che la <<figura del gesuita conversanese risulta per tutti affascinante e onora la famiglia, la città e l'Italia che gli hanno dato i natali e la Compagnia di Gesù che lo ha formato apostolo zelante ed educatore efficiente>>. La pubblicazione è molto ben documentata, di facile lettura e soprattutto ricca di particolari e curiosità storiche e personali dell'illustre cittadino di Conversano.

 

Vittorio Polito
Scheda bibliografica
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Autore Giuseppe Lovecchio
Titolo Alla scoperta della storia ignota di  Padre Michele Accolti Gil
Editore Arti Grafiche Scisci Conversano
Prezzo s.i.p.
data pub. Aprile 2001
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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Sono tornati
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
  
Sono tornati
I Bianchi Cavalli

I LIPIZZANI 'SONO TORNATI' A CONVERSANO

 

Giuseppe Lovecchio con il suo 'Sono tornati' (ArtiGraficheScisci, Conversano 2005, pp. 96 con 34 ill.) riprende un tema a lui caro: l'origine e quindi l'affermazione degli stalloni 'razza Conversano'. E' un argomento che aveva già sfiorato ben dieci anni fa in un suo altro fortunato volume (vedi: G. Lovecchio, "I bianchi destrieri del Guercio, tra fantasia e realtà", Presentazione di Giulio Gigante, Uniongrafica Corticelli, Bari 1995, pp. 186, con numerose ill. in b/n e a colori fuori testo). Ma poichè i cavalli 'razza Conversano' sono divenuti un tema oltremodo caro a Lovecchio, infatti l'avvocato ha sentito il bisogno di riesaminarlo e quindi di proporlo all'attenzione generale più volte - sia con singolari interventi quanto con peculiari puntualizzazioni. Ora, quindi, lo riprende in esame e ne ricostruisce ogni questione, in modo esaustivo, alla luce di una nutrita documentazione e consegue risultati forse definitivi proprio in questo suo ultimo 'Sono tornati' Lovecchio, come si è accennato prima, aveva già provveduto, infatti, a ricostruire l'inedita vicenda dei 'cavalli razza Conversano' ne '"I bianchi destrieri del Guercio"' il suo saggio-romanzato che narrava una vicenda ignota sin anche a gran parte dei conversanesi (vedi supra', pp. 25-59). Nel 1995, per l'appunto, ricostruiva, in sostanza, le origini e quindi la fortuna che avevano avuto, nel corso dei tempi, i cavalli 'razza Conversano': gli stalloni bianchi che poi son divenuti addirittura i capostipiti dei famosi 'lipizzani' che si sono affermati, in campo mondiale, anche nel 'dressage' e, cioè, nelle gare in cui i cavalli eseguono prove di alta scuola. Con il suo recentissimo contributo (che conferma ancora una volta la propensione dell'avvocato per la ricostruzione memorialistico-storica e che quindi torna a offrirci un'ulteriore, e ancor più matura prova della sua mai sopita vocazione di storico) l'avvocato Lovecchio, invece, stabilisce - alla luce di nuova e ancor più probante messe di documenti - quanto fossero giustificate le intuizioni ch'erano a fondamento della sua prima, provvisoria ricostruzione-romanzata. Con 'Sono tornati', infatti, Lovecchio dimostra come le ipotesi formulate al tempo de 'I bianchi destrieri del Guercio' siano, oggi, documentalmente confermate. E poi può inoltre - con non mal celato orgoglio - constatare come si siano sostanzialmente realizzati anche ben due dei tre auspici che in Lovecchio erano maturati sull'abbrivio delle sue stesse feconde intuizioni. Infatti, presso la masseria Minoia , è stato creato un allevamento di lipizzani 'razza Conversano': gli stalloni e i puledri che campeggiano nella fotoroproduzione a colori, della prima di copertina, pascolano, per l'appunto, nei terreni della masseria Minoia sita in agro di Conversano a valle del colle su cui svetta la 'Torre di Castiglione'. E, il gruppo dei giovani facenti capo all'associazione 'Made in Puglia'. ha quindi proposto alla riflessione degli specialisti e per ciò indirettamente all'attenzione generale il 'caso' degli stalloni 'razza Conversano', facendolo divenire argomento di un apposito convegno di studi. Oggi, quindi, la nostra comunità ha a disposizione - grazie proprio alle accurate ricerche dell'avvocato Lovecchio che si valgono di una serie di puntuali quanto ineludibili ricognizioni di fondi documentali prima mai consultati - una pubblicazione di carattere storico, per l'appunto 'Sono tornati', che ricostruisce minuziosamente come gli attuali famosissimi 'lipizzani' abbiano come loro illustri capostipiti proprio degli stalloni 'razza Conversano'. Lovecchio, infatti, con 'Sono tornati' dimostra (documentando ogni sua pur minuta asserzione) che i conti Acquaviva d'Aragona avevano creato - in alcune aree collinari poste lungo la direttrice Conversano-Noci -Alberobello, poi presso la 'Cavallerizza , in agro tra Alberobello e Monopoli, e quindi ancora in agro di Gioia del Colle - degli allevamenti di cavalli con uno scopo precipuo: ottenere, dopo una serie di incroci e altrettante mirate selezioni, stalloni di razza pregiata. Le fattrici dei cavalli razza Conversano - come testimonia lo storico nocese Pietro Gioia - sarebbero state delle giumente provenienti dalla Spagna (Andalusia). Gli stalloni, invece, sarebbero stati acquistati, a caro prezzo, dagli arabi. I cavali 'razza Conversano', altra loro peculiare caratteristica, nascono con il mantello nero; però, al compimento del settimo anno il loro mantello diviene bianco. Altra caratteristica dei lipizzani è che dietro le loro affascinanti movenze e gli eleganti esercizi ( alzare un piede; caraccollare e cioè volteggiare saltellando a destra e a sinistra; arretrare e battere il terreno con uno zoccolo) che son soliti eseguire al ritmo dei rinomati valzer viennesi, si cela un raccapricciante segreto. Questi eleganti esercizi erano originalmente insegnati ai cavalli 'razza Conversano' per scopi prettamente militari. Infatti, dopo una battaglia, i bianchi stalloni venivano prima utilizzati per ricercare i nemici feriti. Quindi, una volta che questi venivano rintracciati, agli stalloni veniva impartito l'ordine di finirli con una zampata, che ben assestata sfondava il cranio del ferito determinandone la morte. L'avvocato Lovecchio, inoltre, ha poi modo di sostenere che forse gli stessi Acquaviva -nell'allevamento del cavallo 'razza Conversano'- erano stati preceduti dai Tarsia di Conversano. Dato che, se ulteriormente confermato, retrodaterebbe la 'nascita' degli stalloni 'razza Conversano', di ben altri tre secoli. Riportando, quindi, la costituzione di un allevamento di cavalli bianchi al 1350. Ma le sorprese che ci offre il contributo dell'avvocato Lovecchio non sono finite. L'avvocato, infatti, adombra sin anche la possibilità che la nascita della 'razza Conversano' possa risalire addirittura ai tempi di Federico II. E, per ciò, i bianchi destrieri potrebbero essere stati 'creati' intorno al 1250, in sostanza addirittura un secolo prima dello stesso l'allevamento dei Tarsia. Lovechio, quindi, ricostruisce le varie peripezie che hanno portato questa splendida razza (che forse sono stati pure ritratti nelle grandi tele che Finoglio dipinse su commissione di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona) prima ad affermati in Austria come stalloni da dressage. Poi come abbiano varcato l'Oceano, diretti negli U.S.A. E, infine, come oggi siano finalmente tornati a Conversano. Va segnalato, non certo per ultimo, che 'Sono tornati' ha un altro notevole merito: quello d'essere un modello anche per la sua resa espositiva. Un dato che conferma, ancora una volta, oltre le doti di affabulazione di Lovecchio, anche le sue già note qualità di storico e memorialista che hanno in passato, più volte, connotato specificamente l'operosità, davvero notevole oltre che singolare, dell'avvocato Lovecchio. Una dote -quella di gradevole narratore - che Lovecchio aveva già avuto modo di estrinsecare in modo specificamente precipuo in altri suoi precedenti lavori. E, per tutti, citiamo - da capo - gli scritti affidati al volume intitolato "Bianchi destrieri del Guercio". Altro elemento di "Sono tornati' che lo rende pregevole il suo apparato testuale - che è come sempre particolarmente curato - sono le numerose, belle fotoriproduzioni che sono state poste nel suo interno come pure nella prima e quarta di copertina. Le trentasei riproduzioni ( 34 in bianco e nero e due a colori) che illustrano il testo assolvono, infatti, la funzione di rendere ulteriormente accattivante la ricostruzione storica man mano che vien proposta, e quindi le fotoriproduzioni fanno 'vedere' i luoghi stessi della 'nascita' degli stalloni 'razza Conversano', poi pure documentano, visivamente, l'affermazione degli stalloni 'razza Conversano' dovuta alle loro notevolissime qualità ippiche. Chi poi desidera avere una riprova diretta di quanto siano, oggigiorno, divenuti universalmente noti e quindi siano pure comunemente celebrati i 'lipizzani' non ha che da interrogare, con un 'motore di ricerca', il 'World Wide Web'. Con Google abbiamo reperito sulla 'ragnatela mondiale' oltre cento mila pagine web dedicate ai 'lipizzani'. A questa piacevole dato se ne aggiungere poi un altro non proprio quindi imprevedibile. Si scopre, infatti, che il proprietario statunitense dello stallone 'Conversano II' ha dedicato - al suo lipizzano 'razza Conversano' e ai trofei che ha vinto in numerosissimi concorsi negli USA - un sito web che si può raggiunge cliccando su:                       www.pirouetteenterprises.com

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Recensito per Barisera 23 gennaio 2006, pag. 20
  
Sono tornati
I Bianchi Cavalli

I CAVALLI LIPIZZANI? NO SONO DI CONVERSANO

 

Giuseppe Lovecchio, magistrato tributario con la passione per la storia della sua città, Conversano, dopo aver pubblicato diversi interessanti volumi tra i quali "Padre Michele Accolti Gil, la storia ignota di un gesuita", "Le Confraternite, Congreghe e Opere Pie di Conversano", questa volta ha pensato ai cavalli. Si, i cavalli di Conversano che pare abbiano dato origine ai famosi cavalli di Lipizza, una città distante oltre mille chilometri. Almeno così si legge nel sito web della Federazione Internazionale dei Lipizzani: "L'attuale produzione del cavallo lipizzano deriva, in definitiva (...) da due stalloni razza Conversano approdati nel 1767 a Lipizza". La conferma della notizia viene anche da un servizio giornalistico di Paola Bonfanti, pubblicato nel 1992 sul Corriere della Sera, in concomitanza della guerra che aveva portato nel 1991 allo smembramento della Jugoslavia. Le truppe irregolari serbe, infatti, avevano assalito la scuderia del paese, un villaggio di Filippovci, uccidendo e bruciando i bellissimi cavalli. La stessa giornalista informava i lettori che di cavalli lipizzani "... ne esistono ora solamente esemplari di colore grigio molto chiaro ma, fino alla fine del secolo scorso se ne trovavano di pomellati e di sauri, questi ultimi nell'allevamento italiano di Conversano". Come e quando i nostri cavalli giunsero a Lipizza è una domanda che si è posta l'autore e attraverso una serie di ricerche ha scoperto, da documentazioni che riproduce nel volume, il possibile percorso seguito dai nobili quadrupedi, da Conversano a Lipizza, facendone una dettagliata descrizione. Altra sorpresa è quella che i cavalli di Conversano hanno varcato l'oceano giungendo negli Stati Uniti Oggi a Conversano, per iniziativa di alcuni imprenditori, i famosi cavalli sono tornati e si auspica che le istituzioni Regione, Provincia e Comune, siano disponibili a sostenere il coraggio e gli sforzi economici degli allevatori che stanno facendo rivivere a Conversano le emozioni di quella razza di cavalli tanto famosi e Lovecchio ce l'ha messa tutta per contribuire all'iniziativa finalizzata ad utilizzare l'allevamento per progetti di ippoterapia a sostegno dei diversamente abili.

 

Vittorio Polito
Scheda bibliografica
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Autore Giuseppe Lovecchio
Titolo Sono tornati
Editore Arti Grafiche Scisci Conversano
Prezzo € 8.00
data pub. novembre 2005
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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Confraternite, Congreghe e Opere Pie di Conversano
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Recensto per Barisera 17 maggio 2004, pag. 24

  
Confraternite, Congreghe e Opere Pie di Conversano  

FRAMMENTI DI STORIA DELLE CONFRATERNITE

È stato presentato recentemente nell’ambito delle attività culturali dell’Associazione “Luigi Sturzo” di Conversano, presieduta dal prof. Pasquale Locaputo, un bel volume di grande formato “Confraternite, Congreghe e Opere Pie di Conversano”. 


L’autore, Giuseppe Lovecchio, avvocato e magistrato tributario, che ha all’attivo numerose altre pubblicazioni dedicate ai suoi viaggi, a personaggi famosi e ad enti e istituzioni, ha sempre finalizzato i suoi scritti con l’intento di portare a conoscenza dei suoi concittadini storie poco note o del tutto sconosciute. Questa volta ha voluto trattare, nel suo volume, dell’associazionismo confraternale, ponendo in evidenza il ruolo dinamico di queste istituzioni  costituite al fine di perseguire l’esercizio di pietà e di carità, con una regolare organizzazione, e con lo scopo di incrementare il culto.


Lovecchio in quest’opera, come nelle precedenti, narra senza rigore scientifico, ma comunque attendibile sul piano della ricerca storica, gli avvenimenti, che in un arco temporale di quattro secoli (XVII-XX), hanno interessato la storia delle confraternite e opere pie di Conversano, con la volontà di suscitare  nel lettore, la curiosità di conoscere le proprie radici e le tradizioni culturali del proprio paese. Inoltre, l’indagine mira a evidenziare la realizzazione  di luoghi e immagini attraverso i quali si esplica l’influenza dell’associazione per orientare il culto e la devozione non solo dei confratelli ma anche dei devoti.


Il volume, documentatissimo, in quanto riporta numerosi documenti dell’epoca, tratta della legislazione civilistica e di quella ecclesiastica delle confraternite, delle regole, in particolare del fenomeno confraternale a Conversano, analizzando poi in dettaglio i regolamenti delle varie confraternite nelle loro caratteristiche storiche e sociali, dal momento che i loro scopi miravano, soprattutto alla devozione verso Santi e Madonne, ma anche alla solidarietà umana ed al senso religioso del vivere.

 

Vittorio Polito
Scheda bibliografica
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Autore Lovecchio Giuseppe
Titolo Confraternite, Congreghe e Opere Pie di Conversano
Editore Arti Grafiche Scisci Conversano
Prezzo € 15,00
data pub. maggio 2004
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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