Giuseppe Lovecchio con il suo 'Sono tornati' (ArtiGraficheScisci, Conversano 2005, pp. 96 con 34 ill.) riprende un tema a lui caro: l'origine e quindi l'affermazione degli stalloni 'razza Conversano'. E' un argomento che aveva già sfiorato ben dieci anni fa in un suo altro fortunato volume (vedi: G. Lovecchio, "I bianchi destrieri del Guercio, tra fantasia e realtà", Presentazione di Giulio Gigante, Uniongrafica Corticelli, Bari 1995, pp. 186, con numerose ill. in b/n e a colori fuori testo). Ma poichè i cavalli 'razza Conversano' sono divenuti un tema oltremodo caro a Lovecchio, infatti l'avvocato ha sentito il bisogno di riesaminarlo e quindi di proporlo all'attenzione generale più volte - sia con singolari interventi quanto con peculiari puntualizzazioni. Ora, quindi, lo riprende in esame e ne ricostruisce ogni questione, in modo esaustivo, alla luce di una nutrita documentazione e consegue risultati forse definitivi proprio in questo suo ultimo 'Sono tornati' Lovecchio, come si è accennato prima, aveva già provveduto, infatti, a ricostruire l'inedita vicenda dei 'cavalli razza Conversano' ne '"I bianchi destrieri del Guercio"' il suo saggio-romanzato che narrava una vicenda ignota sin anche a gran parte dei conversanesi (vedi supra', pp. 25-59). Nel 1995, per l'appunto, ricostruiva, in sostanza, le origini e quindi la fortuna che avevano avuto, nel corso dei tempi, i cavalli 'razza Conversano': gli stalloni bianchi che poi son divenuti addirittura i capostipiti dei famosi 'lipizzani' che si sono affermati, in campo mondiale, anche nel 'dressage' e, cioè, nelle gare in cui i cavalli eseguono prove di alta scuola. Con il suo recentissimo contributo (che conferma ancora una volta la propensione dell'avvocato per la ricostruzione memorialistico-storica e che quindi torna a offrirci un'ulteriore, e ancor più matura prova della sua mai sopita vocazione di storico) l'avvocato Lovecchio, invece, stabilisce - alla luce di nuova e ancor più probante messe di documenti - quanto fossero giustificate le intuizioni ch'erano a fondamento della sua prima, provvisoria ricostruzione-romanzata. Con 'Sono tornati', infatti, Lovecchio dimostra come le ipotesi formulate al tempo de 'I bianchi destrieri del Guercio' siano, oggi, documentalmente confermate. E poi può inoltre - con non mal celato orgoglio - constatare come si siano sostanzialmente realizzati anche ben due dei tre auspici che in Lovecchio erano maturati sull'abbrivio delle sue stesse feconde intuizioni. Infatti, presso la masseria Minoia , è stato creato un allevamento di lipizzani 'razza Conversano': gli stalloni e i puledri che campeggiano nella fotoroproduzione a colori, della prima di copertina, pascolano, per l'appunto, nei terreni della masseria Minoia sita in agro di Conversano a valle del colle su cui svetta la 'Torre di Castiglione'. E, il gruppo dei giovani facenti capo all'associazione 'Made in Puglia'. ha quindi proposto alla riflessione degli specialisti e per ciò indirettamente all'attenzione generale il 'caso' degli stalloni 'razza Conversano', facendolo divenire argomento di un apposito convegno di studi. Oggi, quindi, la nostra comunità ha a disposizione - grazie proprio alle accurate ricerche dell'avvocato Lovecchio che si valgono di una serie di puntuali quanto ineludibili ricognizioni di fondi documentali prima mai consultati - una pubblicazione di carattere storico, per l'appunto 'Sono tornati', che ricostruisce minuziosamente come gli attuali famosissimi 'lipizzani' abbiano come loro illustri capostipiti proprio degli stalloni 'razza Conversano'. Lovecchio, infatti, con 'Sono tornati' dimostra (documentando ogni sua pur minuta asserzione) che i conti Acquaviva d'Aragona avevano creato - in alcune aree collinari poste lungo la direttrice Conversano-Noci -Alberobello, poi presso la 'Cavallerizza , in agro tra Alberobello e Monopoli, e quindi ancora in agro di Gioia del Colle - degli allevamenti di cavalli con uno scopo precipuo: ottenere, dopo una serie di incroci e altrettante mirate selezioni, stalloni di razza pregiata. Le fattrici dei cavalli razza Conversano - come testimonia lo storico nocese Pietro Gioia - sarebbero state delle giumente provenienti dalla Spagna (Andalusia). Gli stalloni, invece, sarebbero stati acquistati, a caro prezzo, dagli arabi. I cavali 'razza Conversano', altra loro peculiare caratteristica, nascono con il mantello nero; però, al compimento del settimo anno il loro mantello diviene bianco. Altra caratteristica dei lipizzani è che dietro le loro affascinanti movenze e gli eleganti esercizi ( alzare un piede; caraccollare e cioè volteggiare saltellando a destra e a sinistra; arretrare e battere il terreno con uno zoccolo) che son soliti eseguire al ritmo dei rinomati valzer viennesi, si cela un raccapricciante segreto. Questi eleganti esercizi erano originalmente insegnati ai cavalli 'razza Conversano' per scopi prettamente militari. Infatti, dopo una battaglia, i bianchi stalloni venivano prima utilizzati per ricercare i nemici feriti. Quindi, una volta che questi venivano rintracciati, agli stalloni veniva impartito l'ordine di finirli con una zampata, che ben assestata sfondava il cranio del ferito determinandone la morte. L'avvocato Lovecchio, inoltre, ha poi modo di sostenere che forse gli stessi Acquaviva -nell'allevamento del cavallo 'razza Conversano'- erano stati preceduti dai Tarsia di Conversano. Dato che, se ulteriormente confermato, retrodaterebbe la 'nascita' degli stalloni 'razza Conversano', di ben altri tre secoli. Riportando, quindi, la costituzione di un allevamento di cavalli bianchi al 1350. Ma le sorprese che ci offre il contributo dell'avvocato Lovecchio non sono finite. L'avvocato, infatti, adombra sin anche la possibilità che la nascita della 'razza Conversano' possa risalire addirittura ai tempi di Federico II. E, per ciò, i bianchi destrieri potrebbero essere stati 'creati' intorno al 1250, in sostanza addirittura un secolo prima dello stesso l'allevamento dei Tarsia. Lovechio, quindi, ricostruisce le varie peripezie che hanno portato questa splendida razza (che forse sono stati pure ritratti nelle grandi tele che Finoglio dipinse su commissione di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona) prima ad affermati in Austria come stalloni da dressage. Poi come abbiano varcato l'Oceano, diretti negli U.S.A. E, infine, come oggi siano finalmente tornati a Conversano. Va segnalato, non certo per ultimo, che 'Sono tornati' ha un altro notevole merito: quello d'essere un modello anche per la sua resa espositiva. Un dato che conferma, ancora una volta, oltre le doti di affabulazione di Lovecchio, anche le sue già note qualità di storico e memorialista che hanno in passato, più volte, connotato specificamente l'operosità, davvero notevole oltre che singolare, dell'avvocato Lovecchio. Una dote -quella di gradevole narratore - che Lovecchio aveva già avuto modo di estrinsecare in modo specificamente precipuo in altri suoi precedenti lavori. E, per tutti, citiamo - da capo - gli scritti affidati al volume intitolato "Bianchi destrieri del Guercio". Altro elemento di "Sono tornati' che lo rende pregevole il suo apparato testuale - che è come sempre particolarmente curato - sono le numerose, belle fotoriproduzioni che sono state poste nel suo interno come pure nella prima e quarta di copertina. Le trentasei riproduzioni ( 34 in bianco e nero e due a colori) che illustrano il testo assolvono, infatti, la funzione di rendere ulteriormente accattivante la ricostruzione storica man mano che vien proposta, e quindi le fotoriproduzioni fanno 'vedere' i luoghi stessi della 'nascita' degli stalloni 'razza Conversano', poi pure documentano, visivamente, l'affermazione degli stalloni 'razza Conversano' dovuta alle loro notevolissime qualità ippiche. Chi poi desidera avere una riprova diretta di quanto siano, oggigiorno, divenuti universalmente noti e quindi siano pure comunemente celebrati i 'lipizzani' non ha che da interrogare, con un 'motore di ricerca', il 'World Wide Web'. Con Google abbiamo reperito sulla 'ragnatela mondiale' oltre cento mila pagine web dedicate ai 'lipizzani'. A questa piacevole dato se ne aggiungere poi un altro non proprio quindi imprevedibile. Si scopre, infatti, che il proprietario statunitense dello stallone 'Conversano II' ha dedicato - al suo lipizzano 'razza Conversano' e ai trofei che ha vinto in numerosissimi concorsi negli USA - un sito web che si può raggiunge cliccando su: www.pirouetteenterprises.com
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