Ricerche storiche su Conversano e dintorni  - III
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
  
III Età moderna e contemporanea
(secc. XVII - XIX)

                   UN VOLUME DI DIVULGAZIONE STORICA SU CONVERSANO
        Le "Ricerche storiche su Conversano e dintorni. Età contemporanea (sec. XVII-XIX)" di Vito L'Abbate

Gettate alle ortiche la "Storia di Conversano" del canonico Bolognini (vedi: G. Bolognini, "Storia di Conversano dai tempi remoti al 1865, corredata di documenti e tavole genealogiche", Canfora, Bari 1935). L'esortazione (che condividiamo senza alcuna riserva) non è nostra. E' del professor Vito L'Abbate che nella "Introduzione" delle sue recentissime "Ricerche storiche su Conversano" ci rammenta che la storia di un'intera comunità non si può tout court, risolvere, piuttosto sbrigativamente, nel consegnare il solo puntiglioso elenco dei protagonisti di una processione di cariatidi: come per l'appunto quasi sempre avviene nella "Storia di Conversano" di Giuseppe Bolognini. Questo perchè lo storico delle vicende di una città non si può limitare ad appuntare la propria attenzione narrativa solo sull'operato dei conti e dei vescovi che ne hanno retto le sorti laiche o religiose. Quanto, invece, una comunità per imporsi sulle altre dovette, gioco forza, valersi dell'apporto -concreto e continuo- delle competenze specifiche di una miriade di professionisti e quindi di professioni e, per ciò, di una altrettanto folta schiera di uomini che pur risultano essere stati degli indispensabili comprimari di chi ha guidato le sorti di una comunità. Perchè la rievocazione storica che si limita ad offrire un elenco di vescovi e feudatari rischia di confondersi con una grottesca parata in cui giganteggiano solo alcuni protagonisti. Ma poi, malauguratamente, fa scomparire, inopinatamente, i loro numerosissimi comprimari: quasi che questi ultimi non siano mai esistiti e che poi non abbiano neppure avuto alcun peso nel dar vita ai monumenti e ai manufatti che pur tuttavia sono, ancor oggi, sotto gli occhi di tutti. Il professor Vito L'Abbate, però, non sì è limitato ad offrire solo un consiglio apodittico, lo ha fatto precedere da un piccolo, quanto significativo evento culturale. Ha, per l'appunto e finalmente, reso disponibile il terzo volume delle sue "Ricerche storiche su Conversano e dintorni. Età contemporanea (sec. XVII-XIX)" (Tipografia Pineta, Conversano 2005, p. 190). Sicchè, ora, la nostra comunità può felicemente battezzare la nascita di un baedeker storico che lo può guidare tra le mille vicende in cui è stata coinvolta Conversano. Con questa sua pubblicazione il professor L'Abbate tiene fede (nonostante i tanti impegni che ancor oggi assolve per mera passione civile) ad una promessa - essenzialmente morale - presa, nel lontano 1987, con il mondo della scuola: quando promise di fornire a tutti i docenti della nostra comunità un'attendibile, quanto sintetica 'guida storica' dedicata in modo precipuo alla scoperta e alla conoscenza della nostra città e del suo territorio. Quell'oramai lontano impegno è stato ora assolto e al lettore delle "Ricerche", ora, si parano innanzi non dei fantasmi quanto degli uomini in carne ed ossa. Per ciò, poi pure le ragioni delle loro fatiche. E come quindi queste hanno poi dato forma alle loro più significative aspirazioni. Accanto ai promotori di questi risultati si avrà poi pure anche modo di cogliere alcuni nodi storici del nostro passato. Questi sono stati alla radice della nostra passata fortuna (sociale, economica e culturale) ed ora possono divenire le fondamenta su cui costruire la fortuna prossima della nostra comunità. Sono, però, dati di fatto ai quali non ci si deve riferire in modo nostalgico. Perchè chi ha un illustre passato poi può avere un futuro solo se questo è quindi realisticamente costruito; se lo utilizza, per l'appunto, come una valida base di lancio. Infatti non si tratta di conservare il passato. Ma di realizzarne le speranze. Non per nulla lo si studia per prevedere il proprio futuro: tenendo presente - altresì - che la carrozza a cavalli del passato non porta lontano. Se appena si compulsa il volume, questo si fa subito apprezzare per la notevole, sapiente capacità divulgativa che vi è disseminata. Singolare qualità che risalta poi in ogni capitolo in ogni scheda o nota esplicativa ch'è posta in calce a tutti i paragrafi: per delucidarne i più complicati viluppi e/o sviluppi storici. Un dato che permette - anche al meno provveduto dei lettori- di avere a disposizione una serie doviziosa d'informazioni che offrono, nello stesso tempo, una corretta panoramica delle vicende cittadine quanto una loro accattivante, piana narrazione. Più di un cenno, per ciò, merita pure l'insieme degli inserti di cui è stato dotato il volume. E che vi sono stati aggiunti per facilitarne la generale comprensione. Infatti particolarmente felici e quindi utili si rivelano le numerose quanto informatissime 'schede' (ve ne sono in totale ben 18) poste quasi a suggello dei più impegnativi capitoli. Anche perchè queste non si limitano poi solo ad integrare nodi storici significativi o quindi dati ed eventi cui pur prima si è accennato. Infatti ne riprendono in parte la materia per offrire, per l'appunto, specifiche puntualizzazioni che, per ciò, fanno cogliere il valore peculiare che hanno le singole iniziative culturali, sociali, istituzionali o economico-sociali che hanno poi distinto, in modo davvero caratterizzante, eventi o singoli contesti storici: prima appena accennati. Alla fine di ogni capitolo sono poi aggiunge sintetiche quanto essenziali indicazioni bibliografiche che permettono di approfondire il tema prima delineato. A questi ausili, eminentemente verbali, sono poi stati aggiunti quei sussidi iconografici tesi ad illustrare ogni pagina del volume. Infatti, numerosissime sono le riproduzioni - in bianco e nero - che strategicamente disposte nel corpo di ogni pagina, letteralmente la illuminano. Queste riproduzioni succedendosi - come in una ideale galleria municipale - non si limitano ad illustrarla in modo estrinseco. Ma divengono un'ulteriore notazione esplicativa: però -questa volta- affidata ad una significativa riproduzione. Al termine del volume è stato poi collocato un utilissimo 'Glossario', a testimoniare, ulteriormente, il carattere prettamente divulgativo del contributo. Ci permettiamo, infine, di segnalare alcune mende che non pregiudicano certo la validità complessiva di quella che a buona ragione si deve considerare una vera e propria impresa divulgativo-culturale che poi, per giunta, colma una imperdonabile, grave lacuna. Ma che - pur tuttavia - sono lievi difetti che unicamente non permettono un'agevolissima consultazione del volume. Ci riferiamo, anzi tutto, al formato anche di questo terzo volume delle "Ricerche storiche" che non è dei più funzionali. E', infatti, di grande formato. E, quindi, non si presta ad una comoda lettura. Resta poi il rammarico che anche questo volume sia privo di una serie di indici: prima delle località, poi dei nomi citati nel corpo del testo e delle bibliografie e quindi, infine, di un indice delle stesse numerosissime illustrazioni. Questi sono un insieme di apparati paratestuali che - a nostro avviso - avrebbero, ovviamente, facilitato, in modo davvero singolare, la consultazione di un volume che cita, quasi in ogni suo rigo, vicende, nomi, monumenti, strade e contrade della nostra comunità che, per ciò, sarebbe stato facile rinvenire sol che questi fossero stati, distintamente, elencati in altrettanti appositi indici. Non è forse un vero peccato che manchi un elenco, ragionato, delle illustrazioni? Proprio perchè queste riproducono i ritratti di personaggi, noti o meno noti; rievocano, visivamente, avvenimenti e quindi eventi: celebri o meno celebrati; e, quindi, offrono una tangibile testimonianza di tanti luoghi - ora divenuti quasi leggendari - di cui si aveva solo un vago quanto tenue ricordo? E che ora, forse anche per la prima volta, divengono patrimonio comune della nostra comunità?


 

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Scheda bibliografica
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Autore Vito L'Abbate
Titolo Ricerche storiche su Conversano e dintorni III
Editore Società di Storia Patria per la Puglia - Sezione di Conversano
Tipografia Pineta snc - Conversano (Ba)
Prezzo € S.P.I.
data pub. settembre 2005
In vendita presso:
Coop. Armida Conversano 
Telefono: +39 080 4959510
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Conversano com'era
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Recensito per "Scaffale" da Francesco Saverio Iatta
    
Immagini e foto del primo novecento

La brochure "Conversano com'era" ha come sottotitolo esplicativo "Immagini e foto del primo Novecento" (Grafica e stampa "G.S.", Conversano 2003, pp. 34, con 29 ill., in b.n. ) e si deve alla diligente, amorosa e competente cura di Vito L'Abbate, ex direttore del nostro Museo Civico. E' di fatto la guida più indicata per seguire l'omonima mostra. Altro pregio: a richiesta viene distribuita gratuitamente. E' indubbiamente poi solo un fascicoletto. Ma quanto è minuscolo altrettanto è prezioso, se non indispensabile. E ciò grazie alla documentazione storica che presenta e quindi puntualmente analizza. La mostra e quindi l'opuscolo che in questa sede segnaliamo -di cui è in sostanza il vero e proprio catalogo - non si sarebbero potuti realizzare senza la ricerca iconografica che è stata realizzata da Vito L'Abbate; l'elaborazione digitale che è opera di Raffaele Prunella. l'organizzazione e l'allestimento che si debbono a Vito L'Abbate, Raffaele Prunella, Donato Verna e Mino Zangorini. Le foto, invece, sono di proprietà di Antonio Renna, Giuseppe Cristino, Mario Liuzzi, Guido Lorusso e Donato Pace. La sponsorizzazione della guida-catalogo è della ditta Nicola Sportelli e di www,norba.it: il portale della tua città, che non possiamo fare a meno di lodare per la sensibilità che hanno mostrato. Nella "Presentazione" L'Abbate indica quale è la funzione della mostra. E poi ricorda come le cartoline postali illustrate che la stessa presenta furono "il primo mezzo di comunicazione di massa... " grazie al quale "luoghi mai raggiunti e conosciuti acquisirono una loro identità". Ma poichè le cartoline sono anche dei preziosi documenti storici, questi divengono il mezzo più indicato per ricostruire, con l'acribia dello storico, come Conversano era ai primi del '900 e come era non solo fotografata, ma come se ne voleva tramandare il ricordo. Dal che ne risulta, quindi, una Conversano "bozzettistica", e un paese in sostanza "sereno e quasi idealizzato". Le fotografie d'epoca - come vuole un'ormai consolidata prassi storiografica - sono qui quindi utilizzate, per l'appunto, come fonte storica e iconografica. E la contestualizzazione di natura storica e rievocativa di cui ne fa oggetto Vito L'Abbate permette di ricostruire - con le pezze di appoggio a portata di occhio - com'erano ritratte e quindi anche interpretate alcune consuetudini, quindi alcuni luoghi deputati e in sostanza come si voleva tramandare l'immagine stessa di Conversano e di alcuni suoi gruppi sociali.

 

Francesco Saverio Iatta
Presentazione di Vito L'Abbate
    
Immagini e foto del primo novecento

A chi guarda queste vecchie foto vogliamo semplicemente offrire una testimonianza: restituire alla memoria quella nostra piccola, familiare realtà cittadina d'inizio Novecento. Nelle cartoline d'epoca e nelle poche foto private di quegli anni appare Conversano com'era, con le sue strutture urbanistiche essenziali (le piazze, le vie, gli spazi urbani) ed i riferimenti architettonici principali (il castello, le chiese, i monumenti cittadini). Il "Monumento" e gli spazi urbani, tra fine '800 e inizio '900, per la prima volta furono riprodotti sulle cartoline postali, che in moltissimi esemplari furono realizzate per grandi e piccole località d'Italia. Fu quello il primo vero mezzo di comunicazione di massa, la cartolina postale illustrata aprì per un vastissimo pubblico una grande "finestra sul mondo". Così i luoghi, spesso mai raggiunti e sconosciuti di tante regioni italiane, acquistarono una loro identità ed entrarono in rapporto con il resto del Paese. Conversano offriva in quei primissimi decenni del Novecento prima all'obiettivo del fotografo, e poi al pubblico in genere l'immagine di un paese sereno e quasi idealizzato: con i suoi paesaggi distesi e solari, con le piazze e le strade vissute a misura d'uomo con l'eleganza artistica di edifici religiosi e civili. E' un mondo non solo lontano nel tempo, ma soprattutto visto col gusto del "bozzetto", quasi tavolozza di un pittore amante dei paesaggi. Eppure, un fascino singolare esercitano quelle immagini, addirittura una lieve nostalgia suscitano in chi sente la familiarità dei luoghi, forse contribuiranno a generare in molti il bisogno del recupero della memoria.

 

Vito L'Abbate
Scheda bibliografica
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Autore Vito L'Abbate
Titolo Conversano com'era
Editore SG - Conversano
Prezzo s.i.p.
data pub. 2003 - pp. 34
In vendita presso:
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Il Tesoro di San Benedetto in Conversano
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Presentazione
  
Il Tesoro di San Benedetto in Conversano
Storia, arte, devozione e vita quotidiana 
nel Monstrum Apuliae

Viene offerta a tutti noi la preziosa opportunità di fare un viaggio nel tempo per riappropriarci visivamente di un “tesoro” che ha fatto grande nella storia un luogo e una comunità. La mostra che ci accingiamo a visitare ci conduce nell’antico Monastero di San Benedetto in Conversano per incontrare nella concretezza del vissuto quotidiano la comunità delle Monache Benedettine, che nel corso di oltre sei secoli ha abitato tra quelle mura rendendole luogo di ascolto di Dio, di preghiera e di fraternità. Sarebbe bello se riuscissimo a scorgere in quegli spazi, lavorando un po’ di fantasia, i volti delle tante donne che lì hanno reso viva e operosa la loro fede nella gioia di un’esistenza donata al Signore attraverso la consacrazione monastica.

Percorriamo gli ambienti, osserviamo gli oggetti domestici e di devozione, sostiamo nella splendida Chiesa pregna di arte e di religiosità, non con la fretta del curioso che si ferma unicamente ad apprezzare opere pregevoli per la loro bellezza, ma con lo sguardo ammirato di chi sa riconoscere le tracce del Soprannaturale che si riverberano nella sfera dell’umano. Dietro ogni pietra, dietro ogni manufatto di valore o di uso comune, c’è sempre un atto di fede!

Al di là di tutto quello che si è scritto sulle singolari vicende dell’antico Monastero conversanese, credo che sia utile riscoprire le motivazioni profonde che hanno spinto donne di innumerevoli generazioni a consacrarsi con la professione dei consigli evangelici, decidendo di realizzare la propria ricerca di Dio guidate dalla Regola di San Benedetto. I secoli ci tramandano la memoria delle concrete storie di umanità e di santità vissute tra quelle mura. A noi è offerta ora la possibilità di affacciarci in punta di piedi su quelle vicende, soprattutto se, al di là di quanto osservato, sapremo scorgere in filigrana il mistero di un incontro – quello con il Cristo – che ha dato senso pieno all’esistenza di quelle donne. Questo è lo sfondo vitale da tenere presente se vogliamo cogliere in profondità il significato di tutto quello che ammireremo percorrendo l’itinerario della mostra.

Auspico che il contatto diretto con quell’antica comunità monastica, nei segni tangibili del suo prestigioso passato, aiuti i visitatori a cogliere l’importanza e il valore della vita consacrata femminile anche nel nostro tempo, affinché il genio di cui è depositaria la donna continui ancora oggi – magari in forme nuove – a rendere attraente, bella e feconda la Chiesa!

 

+ Giuseppe Favale
Vescovo di Conversano-Monopoli

 

Scheda bibliografica
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A cura di Vito L'abbate
Titolo Il Tesoro di San Benedetto in Conversano
Edizioni Claudio Grenzi Editore - Foggia
Prezzo € 46.00
data pub. gennaio 2017
In vendita presso: Polo Museale di Conversano cell. 388.365.69.09
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Storia e cultura in terra di Bari - IV
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Introduzione di Vito L'Abbate
  
Studi e ricerche - IV

Una istituzione culturale cresce con l'attività che svolge, quindi si arricchisce di esperienze e di contenuti attraverso i percorsi con cui si cimenta. In questo senso, ogni istituzione, ogni museo biblioteca archivio è come un cantiere continuamente aperto: il personale è produttivo se impegna al meglio le proprie competenze, il patrimonio ha valore quando è messo a frutto e - in questo caso - a disposizione della collettività, le attrezzature hanno senso se sono funzionali al lavoro.
Insomma, ogni istituzione è un cantiere, lui laboratorio, un luogo in cui si progetta e si produce. E le varie attività fanno maturare nuove idee, rimandano subito ad altri percorsi, attivano ulteriori iniziative. Avviene - come si suol dire in particolare a Conversano - come per le ciliege: "una tira l'altra ", se ne prendi una te ne ritrovi agganciate tante altre.
L'attività culturale del Museo Civico - articolata in iniziative di varia natura e in canapi diversi, conte anche si documenta nelle pagine del Notiziario che conclude questo volume - ha affrontato impegnativi progetti e si è rivolto in molteplici direzioni.
Le finalità generali sono ben note: la ricognizione del patrimonio storico-culturale del nostro territorio, la sua salvaguardia e valorizzazione, il sistematico svolgimento di indagini di natura scientifica e conoscitiva, la divulgazione dei risultati mediante la realizzazione di specifiche attività. Anche sul piano del metodo di lavoro non c'è bisogno di confermare quello che si è sempre praticato: collaborazione con gli istituti scientifici di ambito universitario, ministeriale e regionale, coinvolgimento di altri organismi locali nello svolgimento dei propri programmi di lavoro, particolare attenzione al mondo scolastico.
Delle difficoltà strutturali e quotidiane, delle carenze finanziarie e di personale, dei ritardi normativi, in particolare a livello regionale, credo sia poco opportuno fare alcun cenno. Forse sono cose note e comuni a tutte le istituzioni culturali di oggi, e certo fanno parte della vita di ogni organismo che opera e che si trova ad affrontare i suoi problemi concreti mentre aumentano giorno per giorno le incombenze e le necessità, la volontà di crescere e di realizzare.
La capacità di dare un contributo costante anche e soprattutto alle tematiche storiche ed artistiche in rapporto al nostro territorio - come sanno i lettori di questa "rivista ", non si tratta del solo territorio cono vale ma ci riferiamo all'intero sud-est barese - si concretizza grazie anche alle preziose collaborazioni offerte in maniera del tutto volontaria da studiosi che col Museo conversanese mantengono un rapporto di antica ed immutata vicinanza.
1 loro contributi di studio e, in particolare, la documentazione che si è venuta raccogliendo presso il Museo a seguito delle indagini (archeologiche, archivistiche, architettoniche ecc.) finalizzate alle ricerche già concluse hanno dato corpo a questo volume. Perciò, la parte centrale e più consistente si riferisce a vicende storiche e lascia spazio a molti inediti documenti: non soltanto sostegno conoscitivo per le vicende qui ricostruite, ma importante divulgazione di fonti per le analisi storiche - di quella storia generale altrove e con altri mezzi indagata ed illustrata - che non potranno non tener conto dei contesti locali.
Se, infine, c'è spazio per un auspicio, non mi rimane che formularne uno: la prosecuzione, anche negli anni che seguiranno, di questa esperienza editoriale.

Vito L'Abbate
Scheda bibliografica
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Autore Vito L'Abbate
Titolo Storia e cultura in terra di Bari - IV
Editore Pineta snc - Conversano (Ba)
Prezzo s.i.p.
data pub. ottobre 1998
In vendita presso:
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Un asilo per l'umana polvere
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Introduzione di Vito L'Abbate
  
I cimiteri ottocenteschi in terra di Bari tra crisi sanitarie e problemi amministrativi

Un lungo percorso di carattere amministrativo accompagna la vicenda, tipicamente ottocentesca, della progettazione e della creazione dei cimiteri in Terra di Bari. Una vicenda pluridecennale, in parte motivata da ragioni sanitarie, ma in principal modo determinata dalle scelte del nuovo ceto borghese, che agli inizi del secolo XIX entra largamente negli organi amministrativi locali e perciò si mostra attento alla organizzazione, alla crescita e alla sistemazione della città.
Scelte tecniche, interessi politici ed economici, necessità igienicosanitarie si intrecciano in questo capitolo della storia pugliese, che per tanti aspetti diventa significativo su un piano generale e. per altro verso, si lega a fatti, episodi, tradizioni e personaggi della storia delle singole comunità locali. Soprattutto quando si consideri il lungo periodo di attuazione dei cimiteri, imposti con la legge dell' 11 marzo 1817 e poi regolati con una serie successiva di disposizioni, fino alla legge del 20 marzo 1865 e al regolamento sanitario del 6 settembre 1874.
Oltre mezzo secolo di "storia" scorre, quindi, mentre i campisanti vengono progettati, ubicati nel territorio, impiantati e messi in funzione.
Eppure. nessun lavoro é stato finora effettuato sulle fasi di avvio e di sistemazione dei cimiteri ottocenteschi in Puglia, sui tecnici e sulle maestranze che li realizzarono, sulle tendenze stilistiche, sui materiali impiegati. Solo qualche notizia trasmessa dalla storiografia locale, come si può ad esempio verificare per Conversano, ha fornito qualche cenno generico ed approssimativo. Per la ricostruzione di questo episodio della nostra storia, perciò, é stato indispensabile il ricorso alla originale documentazione di archivio.
In questo lavoro l'attenzione si sofferma prevalentemente sul cimitero conversanese, da cui era partita l'indagine e che diviene - attraverso la integrale ricostruzione delle sue fasi di attuazione - il caso tipico di riferimento per tante altre situazioni pressoché analoghe.
Ripercorre questa vicenda, durata quasi un secolo, e riconnetterla a quanto avveniva contemporaneamente negli altri Comuni di Terra di Bari é la ragione essenziale del lavoro.

Vito L'Abbate
Scheda bibliografica
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Autore Vito L'Abbate
Titolo Un asilo per l'umana polve
Editore Pineta snc - Conversano (Ba)
Prezzo s.i.p.
data pub. maggio 1994
In vendita presso:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 080 4955403
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