Recensione
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Racconti e cultura dialettale conversanese
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Il dialetto anche a scuola
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La proposta di insegnare il dialetto conversanese nelle scuole medie, inferiori e superiori è progetto già partito in alcune regioni d’Italia per tutelare e valorizzare i dialetti e per non dimenticare, tra l’altro, l’importanza delle origini storiche e culturali. Un’iniziativa presente sia su facebook, con un gruppo intitolato ‘Giornata nazionale del dialetto’ e sia al prossimo Festival di Sanremo, nel quale si potranno udire testi in dialetto. Nulla di nuovo, considerando che in passato alcuni cantautori si sono già esibiti con testi nella loro lingua d’origine. Eppure l’argomento fa discutere ancora. A Conversano, in provincia di Bari, chi rivendica lo studio del dialetto, proponendo da oltre trent’anni questa idea è il prof. Mario Giannuzzi, autore del volume ‘I störie du paiëse nustre. Racconti e cultura dialettale conversanese’. “Da anni ho lanciato la proposta di studiare nelle scuole d’infanzia e scuole medie il dialetto conversanese, sostenuto anche da alcune insegnanti, però non si smosso nessuno”, osserva il professore. “Il nostro dialetto è una lingua dal suono armonioso, perfetta nella sintassi e nella grammatica, più dell’italiano. Basterebbe solo che venisse approvato qualche progetto finanziato da fondi europei - conclude - per valorizzare e recuperare la nostra cultura dialettale”. L’obiettivo è far diventare il dialetto una lingua familiare per non perdere il legame con le tradizioni della nostra terra, partendo proprio dallo studio delle fiabe, dei costumi, delle filastrocche e dei proverbi locali. Per salvaguardare questa lingua sarebbe giusto che si facciano carico gli istituti scolastici, per evitare che non venga dispersa la saggezza popolare e la musicalità del dialetto. Sarebbe, inoltre, un modo stimolante ed originale per insegnare l’italiano agli studenti accostandolo i simpatici termini dialettali. |
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Caterina Narracci
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